ROMA – Una lite nata perche’ la vittima voleva convincerlo ad avere un rapporto omosessuale: sarebbe questo il motivo che ha spinto Valerio Iovino, 38 anni, romano, senza precedenti penali, a uccidere Ivo Grigolo. La confessione dell’ uomo e’ arrivata al termine di un lungo interrogatorio durato tutta la notte negli uffici della squadra mobile nel corso del quale l’ uomo si e’ contraddetto piu’ volte.
Iovino, ex culturista e da tempo dedito all’ alcol, ha detto che la lite e’ nata quando Grigolo gli ha fatto la proposta. I due hanno cominciato a discutere in auto, poi Iovino ha fatto uscire Grigolo trascinandolo in mezzo alla strada dove lo ha ucciso infierendo su tutto il corpo decine di volte con il collo di bottiglia trovato poco distante.
L’andamento dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Francesco Polino e condotta dagli uomini della terza sezione della squadra mobile diretti da Eugenio Ferraro, e’ stata illustrato oggi in una conferenza stampa dal capo della Squadra Mobile di Roma Nicolo’ D’Angelo e dallo stesso Ferraro.
La soluzione del delitto e’ arrivata nel giro di 48 ore dopo una indagine serrata condotta in tutto il quartiere, che ha permesso di ricostruire le ultime ore vissuto da Grigolo e di rintracciare il suo assassino, descritto come un giovane di borgata, incensurato e nullafacente, che viveva in un appartamento con un filippino e che dedicava tutte le sue energie alle sue uniche tre passioni: il vino, la palestra e il suo cane. La polizia ha scoperto che nel pomeriggio del 15 la vittima aveva conosciuto due persone – una delle quale era Iovino – in un bar di piazza Monte Gennaro, a Montesacro, e con loro aveva bevuto una bottiglia di vino. In tarda serata la vittima aveva acquistato un’altra bottiglia di vino e insieme a Iovino era andato a continuare a bere all’interno della sua Golf, che da circa un mese utilizzava come abitazione.
I due, come ha raccontato lo stesso Iovino agli agenti, hanno abbassato i sedili anteriori e, dopo avere terminato la prima bottiglia ne hanno acquistata una terza. A questo punto Grigolo, sotto gli effetti dell’alcol, secondo il racconto dell’ assassino avrebbe cominciato a fargli delle avances ed avrebbe indossato un paio di mutandine femminili e dei collant che teneva in auto e che sono stati trovati in seguito dalla polizia vicino al cadavere. Iovino ha raccontato di essersi trovato improvvisamente fuori dall’auto, con il suo compagno di bevute che gli si gettava addosso e tentava di palpeggiarlo. Ha detto di non avere capito piu’ nulla, anche a causa del vino bevuto, e di avere afferrato la prima cosa che gli e’ capitata a portata di mano (il collo di bottiglia rotto) e di averlo colpito ripetutamente.
L’assassino si e’ poi allontanato dalla zona del delitto in stato confusionale e senza sapere che fare. Agli agenti che lo hanno rintracciato mentre vagava senza meta in una strada del quartiere, dove abitano anche alcuni suoi fratelli, ha detto che aveva intenzione di costituirsi.
E’ caduta invece del tutto l’ipotesi che nell’omicidio siano coinvolti due romeni, che secondo una parziale ricostruzione della polizia avrebbero picchiato Grigolo il giorno prima dell’ omicidio per rapinargli il cellulare. I due sono attualmente sotto interrogatorio da parte degli agenti per ricostruire l’ accaduto, ma appaiono del tutto estranei alla morte dell’uomo.
UCCISO PER UN RAPPORTO GAY
Ancora un delitto insanguina Roma. Un ex-culturista dedito all’alcol ha infierito con un collo di bottiglia rotto su un uomo conosciuto poco prima che gli aveva proposto di fare sesso.

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