L’ultimo regalo, l’ultimo atto d’amore di Freddie Mercury nei confronti di Elton John, amico di sempre e complice nella scena musicale britannica e internazionale. Lo ha raccontato il cantante di Candle in the Wind e Rocket Man nel libro autobiografico Love is the Cure: On Life, Loss and the End of Aids, uscito per la prima volta nel 2012 e ora rieditato.
Nel libro John racconta gli anni tragici dell’epidemia dell’HIV e della perdita degli amici più cari, tra cui Freddie Mercury, venuto a mancare il 24 novembre del 1991 per una broncopolmonite aggravata dalle cagionevoli condizioni di salute per l’AIDS, contratto negli anni ’80.
“Sapevo esattamente cosa stava succedendo a Freddie” – scrive Elton John. “Come lo sapeva lui. Sapeva che la morte, la morte agonizzante, stava arrivando”.
Elton John, dopo il periodo buio degli anni ’80 e ’90, ha iniziato a occuparti della ricerca per una cura efficace contro l’HIV, fondando anche un’associazione che porta il suo nome, Elton John AIDS Foundation.
Nel libro viene ricordato quanto Freddie Mercury continuasse a tener duro senza parlare della sua malattia fino al giorno prima della sua morte.
“Continuava a essere la persona divertente, oltraggiosa e profondamente generosa che era sempre stata”.
Ma è quando John racconta del regalo che Mercury ha pensato per lui sul punto di morte che il racconto giunge a un momento di enorme commozione:
“L’ho aperto e dentro c’era un dipinto di uno dei miei artisti preferiti, il pittore britannico Henry Scott Tuke. E c’era una nota di Freddie. Anni prima, Freddie e io avevamo creato dei nomignoli l’uno per l’altro, i nostri alter ego drag queen. Io ero Sharon e lui era Melina. La nota di Freddie diceva: “Cara Sharon, ho pensato che ti sarebbe piaciuto. Con Amore, Melina”.”
“Ero sopraffatto, all’epoca avevo 44 anni, piangevo come un bambino. Ecco questo uomo meraviglioso, che stava morendo di AIDS, e nei suoi ultimi giorni, era riuscito in qualche modo a trovarmi un bel regalo di Natale. Per quanto triste fosse quel momento, è spesso quello a cui penso quando ricordo Freddie perché cattura il carattere dell’uomo. Nella morte, mi ha ricordato cosa lo rendeva così speciale”.
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