La notizia Gay.it l’aveva già data all’indomani della chiusura forzata dell’Illumined, il noto Cruising Bar di Milano affiliato all’Arcigay costretto a spegnere luci e musicap er un tempo che adesso sembra indefinito.
Il motivo? Un malinteso, si spera, sulle tessere Arcigay, sul fatto che all’associazine siano affliati parecchi club e locali in tutta Italia e sul fatto che, questa affiliazione, fa sì che i soci possano avere accesso a qualsiasi circolo Arcigay senza che questo lo trasformi in un locale pubblico.
Del resto, funziona così da anni e non solo con il circuito Arcigay, ma anche con quello Arci, ad esempio: chiunque abbia mai fatto la tessere Arci sa che con quella può accedere in qualità di socio a qualsiasi circolo, locale, club Arci d’Italia e consumare il suo drink.
Almeno fino ad ora.
La polizia annonaria di Milano, invece, durante un controllo effettuato all’Illumined hanno trovato che molto clienti avevano una tessera emessa da altri club affiliati ad Arcigay cosa che, a parere degli agenti e dei giudici, faceva sì che il locale diventasse da privato e riservato ai soci, a pubblico e aperto a tutti. Naturalmente qusto cambio di status ha provocato il riscontro di una serie di irregolarità. O meglio, molte delle procedure e delle regole seguite dall’Illumined come club privato, diventavano insufficienti per un locale pubblico.
La cosa avrebbe dovuto risolversi con la consegna ai magistrati che seguono la vicenda e hanno disposto il sequestro, di alcuni documenti che illustrano la natura e il funzionamento di Arcigay e dei suoi club associati. Ma evidentemetne non è andata così, tanto più che i giudici in questione adesso sono in ferie cosa che complica la vicenda e allunga i tempi in maniera imprecisata.
Sulla vicenda, oggi i Radicali alla Camera dei Deputati hanno presentato una interrogazione per sapere "se non possa riscontrarsi l’accaduto come conseguenza dell’accanimento di un singolo nei riguardi dello specifico circolo Arcigay ‘Club Illumined’ con relative conseguenze legali del tutto ingiustificate e sproporzionate tenuto conto della legislazione sui locali ricreativi gestiti dalle associazioni". Pare infatti che il controllo da cui è scaturito il provvedimento di sequestro sia scattato in seguito all’ennesima segnalazione di un abitante della strada dove si trova l’Illumined che da tempo tenta di far chiudere il locale con decine di denunce e richieste di interventi a tutti gli enti pubblici possibili e immaginabili. Tutti i controlli, però, finora non avevano riscontrato alcuna irregolarità.
Il testo dell’interrogazione dei radicali continua: "(per sapere) se il Ministero degli Interni sia informato sulla corretta modalità di tesseramento da applicarsi e sulla possibilità di circolazione degli iscritti all’interno di circoli quando questi siano tutti aderenti alla stessa Associazione nazionale; quale sia l’orientamento del Ministero delle Pari Opportunità in merito alla discriminazione manifestasi su questa vicenda nei confronti di un locale frequentato da persone gay; per quale ragione in un locale di Milano si applica una determinata interpretazione della normativa e in tutti gli altri locali ricreativi d’Italia le autorità applicano un’interpretazione diversa".
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