Nasce un nuovo festival a tematica glbt ed è il più meridionale d’Italia: prende il via dal 20 al 26 giugno, presso il cinema Rouge et Noir di Palermo, la prima edizione del Sicilia Queer Filmfest, diretto dal critico Alessandro Rais e presieduto dall’Onorevole e giornalista Titti de Simone. Un’intensa settimana di cultura arcobaleno – non solo cinema, dunque – “per promuovere il contrasto alla discriminazione sociale attraverso il mezzo audiovisivo, per diffondere la cultura della diversità e una maggiore presa di coscienza dell’apporto positivo legato alle differenze”. Nella regione che fu antesignana nell’associazionismo gay – forse non tutti sanno che qui nacque nel 1980 l’Arcigay, dopo l’omicidio, inevitabilmente pasoliniano (era il 2 novembre), di due giovani omosessuali a Giarre – sembra quasi tardiva la nascita del Sicilia Queer Filmfest ma conferma una vitalità intellettuale mirata al confronto e allo scambio culturale insiti nel dna dei siciliani.
Il festival prevede un concorso internazionale di cortometraggi comprendente venti titoli,"Queer Short", e una panoramica non competitiva di lunghi selezionati tra i titoli più intriganti del circuito stagionale: si inaugura lunedì 20 con la rivelazione glam "Les amours imaginaires" dell’enfant prodige canadese Xavier Dolan preceduto dal pluripremiato corto "Rita" di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia alla presenza di regista, interpreti e del produttore Massimo Cristaldi. Mercoledì è previsto un incontro con Luca Guadagnino e la proiezione del suo "Io sono l’amore", il film italiano più acclamato all’estero – ha avuto anche una nomination agli Oscar per i costumi di Antonella Cannarozzi – e più ignorato in patria recentemente. Da non perdere il basco "Ander", vincitore al Festival Mix, il lesbico rockettaro inglese "Break My Fall" e il deviante porn-horror di Bruce Labruce "L.A. Zombie" (per scoprire la sfaccettata personalità del regista bisognerà vedere il doc "The Advocate for Fagdom" di Angélique Bosio in programma venerdì alle 22).
Tra le chicche da scoprire, segnatevi l’introvabile documentario paraguayano "108 – Cuchillo de Palo" di Renate Costa Perdomo incentrato sull’oppressione omofobica subita da un fabbro aspirante ballerino durante la dittatura di Stroessner, molto apprezzato a Cannes l’anno scorso dove sfiorò la Queer Palm.
Tra gli ospiti previsti in questa prima edizione, il direttore del festival glbt di Torino "Da Sodoma a Hollywood" Giovanni Minerba che presenterà il doc sul suo compagno di vita e lavoro, "Ottavio Mario Mai", realizzato nel 2002 insieme ad Alessandro Golinelli. In chiusura spicca la presenza di Maria Grazia Cucinotta come madrina della cerimonia di premiazione.
Ampio spazio è riservato alla produzione letteraria glbt, in particolare quella saggistica, con le presentazioni+dibattiti "Letterature Queer".
Al presidente di giuria Wieland Speck, direttore della sezione Panorama alla Berlinale, verrà assegnato il Premio Nino Gennaro, poeta e autore teatrale corleonese scomparso nel 1995, la cui omosessualità fu al centro dell’attivismo politico e della sua raffinata produzione artistica, come "esempio di intellettuale eclettico e non allineato, coscienza civile scomoda e poetica".
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