In Italia non è ancora famoso ma ha buone chances per diventarlo in fretta: stiamo parlando di Ryan Gosling, tenero patatone ventisettenne con baffotto, nato nella fredda London (attenzione, è in Canada!), già nominato all’Oscar per lo sconosciuto ‘Half Nelson’ in cui interpreta un insegnante di una scuola problematica a Brooklyn, caratterizzato da un tratto in comune con vari suoi allievi che riesce a comprendere a fondo forse proprio per questo motivo: fa uso di droga.
Abbiamo la possibilità di scoprire le sue notevoli virtù recitative – è in corsa per il Golden Globe – ma anche estetiche nella deliziosa commedia ‘Lars and the real girl’, opera seconda di Craig Gillespie che all’ultimo Torino Film Festival ha vinto il premio del pubblico.
Nel giorno in cui hanno fatto brutta mostra di sé i manichini ‘trash’ impiccati a Napoli, ecco invece un fantastico sexy-fantoccio che però non potrà avere la chance di vincere la preziosa statuetta dorata (ma i sei truccatori sì, e sono eccellenti nel make-up!).
No, non stiamo più parlando di Ryan, bensì della fantastica ed espressiva Bianca, bambola gonfiabile che è la coprotagonista del film e che Lars – di nuovo lui, Ryan! – spaccia alla piccola comunità in cui vive come la sua fidanzata creando non poco sconcerto tra gli abitanti.
La placida dottoressa Dagmar (Patricia Clarkson di ‘Dogville’, bravissima) spiega loro che è meglio assecondarlo, visto che Lars è un tipo anaffettivo e forse affetto da afefobia, cioè ha il terrore di toccare oggetti e persone. Così, accettando la bella Bianca a tavola dal fratello con moglie incinta, dalla parrucchiera e persino in
chiesa, tutti si renderanno conto di essere sicuramente più matti di lui ma scopriranno molto più su loro stessi che non sul bizzarro ed enigmatico Lars.
In un mondo sempre più virtuale e scollegato dalla realtà, tra gli incredibili sviluppi di ‘Second Life’ e le notizie quotidiane spesso allucinanti, ecco una calda fiaba alla Frank Capra con molti livelli di lettura, davvero bislacca e divertente (Lars viene creduto gay da una signora anziana che gli regala una rosa poco apprezzata), in cui sono amore e solidarietà a trionfare, ricca di personaggi buffi e un po’ impacciati – la ragazzina bionda – capaci di comunicare più dolcezza con uno sguardo che con mille parole.
‘Lars e una ragazza tutta sua’ segna già un curioso trend: l’esplosione di richieste per le ‘real dolls’, bambole anche di gomma e silicone sempre più simile a donne vere ma che esistono anche in versione maschile per un pubblico omo. Sì, sì, si chiama
Charlie ed è stata creata da uno scultore brasiliano, Fernando Carpaneda, che ha usato il calco del suo membro per realizzarne il sesso. È disponibile in otto versioni (skin, prete, arabo ed ebreo, con pene in erezione o no) e costa 300 dollari. Ma forse, sempre grazie a Internet, è più facile trovarne una a costo zero e persino parlante.
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