Nyle DiMarco, tra i modelli e influencer più amati e seguiti degli ultimi anni, è pronto a spostare l’asticella della rappresentazione queer ancora più in alto: lo scorso 19 Aprile è arrivato sugli scaffali Deaf Utopia, memoir co-scritto insieme a Robert Siebert, dove DiMarco ripercorre la sua storia, cresciuto insieme una famiglia italo-americana di persone non udenti fino al successo tra le luci di Hollywood. Il libro è un resoconto di cosa significa vivere con la sordità, fuori e davanti i riflettori, e al contempo, scoprirsi queer, smantellando stereotipi o luoghi comuni qualunquisti. In un’intervista con Them Magazine, DiMarco ha spiegato che il suo obiettivo è permettere a chi legge un’immersione nel mondo delle persone non udenti, lontano da pietismi: “Spesso le persone mi compatiscono e dicono che deve essere davvero dura vivere come me. Ma nei fatti, è l’esatto opposto“.
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Nell’intervista DiMarco si è anche esposto riguardo l’importanza di una rappresentazione autentica e davvero inclusiva per la comunità non udente, facendo riferimento anche al successo di CODA, pellicola vincitrice come Miglior Film agli Oscar 2022: “È eccitante vedere così tanti attori non udenti arrivare ad Hollywood – e naturalmente salire sul palco degli Oscar – ma è importante per le persone sapere che se vogliono raccontare le nostre storie, devono prima investire su di noi“. spiega il modello “Questo succede mettendoci dietro la camera da presa, come nella produzione, direzione, e scelta dei ruoli. Ci vediamo sullo schermo, ma non abbiamo quasi nessuna rappresentazione dietro le quinte o nella gestione del progetto. L’autenticità per me è dietro la camera da presa, e penso che lì vadano le mie priorità”.
Tra i tanti progetti – da American’s Next Top Model a Dancing With The Stars – DiMarco è anche produttore della serie Netflix Deaf U, incentrato sull’esperienza di persone provenienti da diversi background, e composto da un team di persone non udenti, davanti e dietro i riflettori. Per DiMarco è stato fondamentale unire questa esperienza al mondo queer: “Scoprire il mio lato queer è stato qualcosa su cui ho dovuto struggermi per molto tempo” spiega a Them “In Deaf U abbiamo voluto accertarci che ci fosse internazionalità sullo schermo, ma che risplendesse anche dietro le quinte. Questo è quello che facciamo in tutti i nostri progetti. Per anni ci siamo abituati alla solita crew etero – prevealentemetne uomini bianchi e cis – e avevamo voglia di cambiarlo”.
DiMarco vuole che i suoi progetti siano d’ispirazione per tutte le persone LGBTQIA+ con disabilità, dimostrando che sono tutt’altro che soli: “Consiglio sempre di utilizzare i social media, è un posto eccellente dove trovare persone come te e una comunità con cui condividere interessi e mindset”. Per DiMarco Deaf Utopia vuole essere un incoraggiamento per l’intera comunità a condividere e raccontare le proprie storie, creando una rete di connessione e supporto: “Voglio tirare su questi ragazzini che stanno affrontando un percorso del genere. Perché per me è stato davvero faticoso farlo da solo.”
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