Nonostante le vittorie e i traguardi che continuiamo a celebrare ogni giorno, è importante anche ricordare come, in diverse parti del mondo, l’omosessualità sia ancora illegale. Non solo, ma alcuni Paesi pongono un divieto, punibile per legge, anche per i rapporti sessuali tra due uomini o due donne.
Ebbene, a seguito di un ricorso fatto dall’attivista LGBTQ+ Rosanna Flamer-Caldera, le Nazioni Unite sono diventate il primo organo istituzionale a condannare ufficialmente la criminalizzazione del sesso lesbico, sentenziando che i Paesi che lo considerano illegale siano in piena violazione dei diritti umani.
Rosanna Flamer-Caldera ha iniziato la sua lotta dopo aver subito discriminazioni e molestie a causa del suo orientamento sessuale in Sri Lanka, che si trova nella lista di Paesi in cui l’omosessualità è illegale, così come il sesso gay. La sentenza delle Nazioni Unite è stata espressa in relazione alle due sezioni del Codice Penale del Paese che regolano questo argomento: la sezione 365, che punisce rapporti carnali “contro natura”, e la sezione 365A, che punisce ogni atto di indecenza. Le pene vanno dalle multe fino a dieci anni in prigione.
Risalenti al 1883, le due leggi sono il retaggio delle politiche coloniali britanniche, che già allora criminalizzavano il sesso gay. Una di queste, la 365A, era già stata modificata nel 1995, e non in meglio. La legge, infatti, vietava solo il sesso tra uomini, ma dopo alcune polemiche di parità e uguaglianza, il divietò è stato esteso anche al sesso tra donne. Insomma, per una volta l’essere equi non ha giocato a favore di nessuno.
Per quanto riguarda i diritti umani, lo Sri Lanka aveva già ricevuto una serie di raccomandazioni dalle Nazioni Unite per migliorare le proprie leggi, sette per la precisione, tra cui rientrava anche la decriminalizzazione dell’omosessualità. A queste va ora ad aggiungersi anche la decriminalizzazione del sesso lesbico, su cui il governo del Paese dovrà rispondere entro sei mesi e presentare un piano su come intende procedere.
Si tratta, in ogni caso, di un passo avanti notevole. Sebbene negli ultimi anni sempre più governi si stiano impegnando a proteggere i loro cittadini LGBTQ+, non era mai successo che un organo ufficiale come le Nazioni Unite si esprimesse così nettamente contro un certo tipo di discriminazione e criminalizzazione. Non possiamo che augurarci che questo sia solo il primo di tanti passi verso l’abolizione di tutte le leggi anti-LGBT ancora vigenti nel mondo.
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