37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer

Dal 27 settembre al 1 ottobre, ben 46 titoli in cartellone. Tra le ospiti e gli ospiti Paolo Camilli, Big Mama, Marta Pizzigallo, Ethan, La Diamond, Roberta Torre, Francesca Vecchioni, Mina Kavani,  Chiara Sfregola, Milad Alami, Sacha Polak e Vicky Knight.

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È davvero tutto pronto per la 37esima edizione del MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer di Milano, in scena dal 28 settembre al 1 ottonre al Piccolo Teatro Strehler e al Piccolo Teatro Studio Melato, con un programma ufficiale multidisciplinare monster, all’insegna del nuovo claim #StayOpen. Ben 46 i titoli in cartellone, di cui 32 in anteprima italiana.

Oltre agli storici tre concorsi internazionali – Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi – si è aggiunto in questa edizione il Concorso Queer Music Video, nato in collaborazione con il creative hub Futuro Solido, con l’obiettivo di intercettare e promuovere nuovi talenti queer e di presentare nuove modalità di raccontare le identità LGTBQ+ attraverso altri media. A giudicare queste opere una giuria composta dalla costumista Sabrina Polh, la performer La B. Fujiko e l’artista Dogyorke.

Il Concorso Lungometraggi, che vede in tutto tredici film in gara, sarà valutato dalla giuria presieduta dalla regista e sceneggiatrice Roberta Torre, e composta dal costumista, due volte candidato agli Oscar, Massimo Cantini Parrini, dalla Presidente di Fondazione Diversity e scrittrice Francesca Vecchioni, dall’attrice Vittoria Schisano (protagonista della nuova serie targata Netflix La vita che volevi) e dalla direttrice artistica del festival di cinema LGBTQ+ di Bilbao Zine Goak Alaitz Arenzana Letamendi. Tra i titoli in anteprima italiana spiccano due film distribuiti da Lucky Red, ovvero Silver Haze, lungometraggio che si addentra nelle vite solitarie e desolanti delle donne della classe operaia britannica, della filmmaker olandese Sacha Polak, tra le autrici più interessanti degli ultimi anni, ospite del Festival insieme all’attrice protagonista Vicky Knight, vincitrice di un Teddy Jury Award all’ultima Berlinale; e Opponent dello svedese di origine iraniana Milad Alami, presente al MiX, con protagonista il vincitore dell’Orso d’Argento (per il film Una separazione) Payman Maadi, qui nel ruolo di un irrequieto lottatore iraniano che cerca di tenere unita la sua famiglia mentre fa richiesta d’asilo per rimanere in Svezia. Spazio poi a Conann di Bertrand Mandico, rivisitazione in chiave queer dell’eroico personaggio fantasy Conan il Barbaro, passato alla 55a Quinzaine des Cinéastes del 76° Festival di Cannes, e al film di grande impatto visivo Polarized, dell’acclamata regista Shamim Sarif, sull’inevitabile attrazione che si sviluppa tra due donne mentre superano le barriere di razza, religione e classe che le hanno divise; il dramma giapponese Old Narcissus di Tsuyoshi Shôji, storia malinconica (ed erotica) di due uomini queer molto diversi, sullo sfondo di un Paese pieno di tabù culturali; e il thriller femminista Green Night diretto dalla talentuosa regista cinese Han Shuai, su due giovani donne, apparentemente molto diverse fra loro, che si avventurano nella malavita sudcoreana a Seul; il suggestivo dramma storico The Chambermaid di Mariana Čengel-Solčanská. Da non perdere, poi, All the Colours of the World Are Between Black and White del nigeriano Babatunde Apalowo, vincitore del Teddy Award come miglior film all’ultima Berlinale, coraggiosa storia sul tema dell’omosessualità maschile mai girata prima in Nigeria; e Before I Change My Mind, debutto nel lungometraggio di Trevor Anderson, più volte con i suoi corti ospite del MiX che nel 2012 gli ha dedicato una retrospettiva: un coming-of-age non-binary, che stravolge il genere (e i generi) con un’estetica pop sofisticata, colta e ironica.

Sette, invece, le opere del Concorso documentari, che saranno valutate sempre da una giuria di qualità presieduta dalla giornalista del Corriere della Sera Elena Tebano, e composta dal regista pakistano naturalizzato italiano Wahajat Abbas Kazmi e dall’attrice franco-iraniana Mina Kavani, nota per il suo ruolo in No Bears, Premio Speciale della Giuria alla 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Tra le anteprime italiane, il bellissimo Queendom di Agniia Galdanova, ospite del Festival, film sull’intrepida artista queer russa Gena Marvin (e vincitore del Next:Wave Award all’ultimo CPH:DOX di Copenaghen); Mother Saigon del regista canadese Khoa Lê, un lavoro che esplora, attraverso una serie di ritratti intimi, l’amore, il desiderio e l’orgoglio della comunità queer di Ho Chi Minh City, in passato nota come Saigon (per questo Khoa Lê è stato premiato come miglior regista canadese al DOXA Festival di Vancouver 2023); e l’enigmatico e sovversivo Playland, debutto alla regia di Georden West che combina immagini d’archivio, clip audio storiche e vignette per raccontare la storia del locale che dà il titolo al film, il più antico bar gay di Boston. Da segnalare infine il pluripremiato Seven Winters in Teheran della tedesca Steffi Niederzoll, ospite al MiX, che racconta la storia di una giovane donna iraniana giustiziata per aver ucciso il suo stupratore e che sarà presto in sala con I Wonder.

Corposa anche la sezione del Concorso cortometraggi che presenta 26 titoli, quasi tutti in anteprima italiana, suddivisi in quattro filoni tematici: (In)quieti luoghi, sei film brevi che, come una nave in mezzo al mare in tempesta, attraversano luoghi inquieti quali corpi da toccare ed esplorare, edifici diroccati, altipiani selvaggi, pianeti lontani e luminosi, strade notturne poco illuminate; Lunghezze d’onda, sette storie su cui sintonizzarsi, su diversi registri – delusioni, infatuazioni, esplorazioni, evocazioni, ricostruzioni, rimpianti e scoperte – e che hanno come filo conduttore la ricerca di sé; Dietro l’angolo, quattro corti che indagano nel presente come  nel futuro, le nuove situazioni da sperimentare, come una nascita, un colpo di fulmine, una fusione erotica o un reset cerebrale; Oltre il confine, otto racconti di esplorazioni personali al di là dei luoghi comuni, quali ad esempio amori fuori dai canoni, lavoratorə che fantasticano su un futuro migliore, famiglie che si spingono oltre il proprio credo e viaggi che superano il confine del genere. I premi per questa sezione saranno consegnati da una giuria presieduta dalla scrittrice Chiara Sfregola e formata dalla sceneggiatrice Francesca Scialanca e dall’autore, regista e performer Liv Ferracchiati.

Ai tre concorsi internazionale si aggiunge la proiezione speciale fuori concorso di Rotting in the Sun, meta-commedia nera diretta e interpretata dal premiato filmmaker Sebastián Silva, con protagonista anche il fenomeno di internet Jordan Firstman, entrambi nei panni di loro stessi. Il film, che ha avuto il suo esordio al Sundance 2023, è presentato dal giornalista Mattia Carzaniga in collaborazione con MUBI che per l’occasione regalerà a tutti i possessori della tessera del MiX 30 giorni di visioni ad accesso gratuito sulla piattaforma streaming.

La 37a edizione del MiX comprenderà anche un’ampia gamma di eventi, incontri e dibattiti che abbracciano altri aspetti della cultura queer, creando nuove forme di contaminazione artistica e intellettuale. Tra questi, OSO di Dogyorke (Yuri S. D’Ostuni) e Sara Leghissa, un’installazione esito della residenza artistica Indagine Milano 2023 realizzata dal MiX Festival in collaborazione con il festival Immersioni curato da Piccolo Teatro e maremilano, in programma venerdì 29 settembre al Teatro Studio Melato e fruibile liberamente dalle 14.30 alle 17.30 (ingresso su prenotazione). Sempre al Teatro Studio Melato, sabato 30 settembre alle ore 20.00, debutta Fantastico CrediMiX, spin-off dello spettacolo di varietà con Lorenzo Campagnari, Rovyna Riot e i Boni, nato ormai cinque anni fa al GhePensiMi del quartiere Nolo, a Milano.

Completano il programma degli eventi extra-cinematografici sette panel raccolti sotto il titolo Queering the Question – Perché le domande sono più importanti delle risposte, che offrono nuovi spunti di riflessione sulle diverse tematiche LGBTQ+. Venerdì 29 settembre nel panel Siamo Serie moderato da Marina Pierri (scrittrice e narratologa), Denise Santoro e Bex Gunther (autrici di Love Club) con Francesca Scialanca (sceneggiatrice di Prisma) riflettono su quali tipi di narrazioni queer stanno emergendo in Italia e su cosa manca ancora oggi. Sabato 30 settembre l’incontro Sexability vede Nicola Macchione, urologo e divulgatore scientifico, dialogare con Valentina Tomirotti (giornalista e attivista) e Simone Riflesso (attivista) sulla sessualità vissuta da persone con disabilità; in Omofobia Globally, curato da Simone Alliva (giornalista), ci si interroga su come aumentare la sensibilità della popolazione nei confronti della discriminazione ancora presente, sia in Italia che in altri paesi del mondo, verso le persone che non si riconoscono in identità sessuali o di genere diverse dalla norma; Martina Micciché (scienziata politica e divulgatrice) modera Queering the Food, un incontro sulle intersezioni tra queerness e cibo, insieme a Francesca Fariello e Chiara Ratti di Cibo Supersonico (chef vegane), Giacomo Zeni (fondatore di Mica Macho) e Lorenzo Mattiello di Espressy.it; nella tavola rotonda Donna, vita, libertà: l’Iran oggi, si riflette su quello che sta accadendo oggi in Iran, a partire dallo slogan curdo “Donna, vita, libertà” che un anno fa ha dato il via alla rivoluzione delle donne nel paese. Si continua domenica 1° ottobre, con Queering the Fashion, dialogo a più voci sulla moda queer come sfida al binarismo di genere nell’industria del fashion, con la partecipazione di Andrea Vigneri (head of content e digital communication Camera della Moda), Lorenzo Seghezzi (fashion designer) e Cori Amenta (designer); e con Queering the Night Life, moderato da La Fays (drag queen e  performer), con la partecipazione di Trysha (Ballroom performer), Fedya Crespolini (imprenditrice), Isabella Borrelli (drag king performer) e Ella Bottom Rouge (burlesque performer), per riflettere su come è cambiata la vita notturna queer post pandemia.

Come ogni anno si rinnova e anzi raddoppia l’appuntamento sul Sagrato con la musica dei migliori dj della scena queer milanese e non solo. Da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre dalle ore 19.30 alle 21.00 alla console del MiX si alterneranno artistə selezionatə dai media partner MTV e Paramount+. A seguire, negli stessi giorni dalle 21.00 a mezzanotte, torna il classico appuntamento di Music On The Steps, il palinsesto di dj curato da Simone Bisantino, che vedrà alternarsi nomi del calibro di Playgirls from Caracas, Just Cavalle, Barbarella, Mariven, Toilet Club, Twilo, Cool Kids Can’t Die, Ragazza Milano e moltə altrə.

Un’edizione che, come sottolinea il claim, si preannuncia per contenuti, protagonisti ed eventi, con un approccio trasversale a tutti gli aspetti della cultura queer. “Da 37 anni il MiX porta al suo pubblico la migliore cinematografia LGBTQ+ nazionale e internazionale – afferma la nuova direzione artistica composta da Paolo Armelli, Pierpaolo Astolfi e Priscilla Robledo – “Quest’anno, oltre alla nostra vetrina mondiale di film queer contemporanei, proseguendo il percorso intersezionale e multidisciplinare tracciato prima di noi, porteremo il pubblico anche al di là dello schermo cinematografico, con un programma di iniziative che si apre ad ogni tipo di differenza, conoscenza e contaminazione, creando sinergie e collaborazioni con altre realtà culturali.”

A inaugurare il ricchissimo programma sarà – giovedì 28 settembre, ore 20, Piccolo Teatro Strehler – l’anteprima italiana di Mutt dell’esordiente Vuk Lungulov-Klotz, vera sorpresa dell’ultimo Sundance 2023, dove ha debuttato in anteprima mondiale e dove l’interprete protagonista Lio Mehiel ha vinto il premio U.S. Dramatic Special Jury Award for Best Acting, e della 73° Berlinale in cui si è aggiudicato la Special Mention of the Generation 14plus International Jury. Il film del regista cileno-serbo, ospite del festival – grazie al supporto del Consolato Usa a Milano – insieme al suə protagonista, narra una storia intensa che si svolge nell’arco di 24 ore a New York, con al centro vite in transizione, non solo di genere; sarà presentato la mattina successiva, anche a studenti e studentesse delle scuole superiori (ingresso su invito). La proiezione inaugurale sarà preceduta dalla cerimonia di apertura, condotta da Paolo Camilli, fresco vincitore di un SAG Awards per la sua partecipazione nella serie Hbo “The White Lotus” e prossimo giudice nella terza edizione di Drag Race Italia, e che vedrà il saluto istituzionale dell’assessore alla cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, e l’intervento dell’attrice Marta Pizzigallo, qui con un monologo dedicato all’anniversario delle rivolte delle donne in Iran, oltre all’esibizione live della rapper Big Mama e alla coreografia firmata da Giorgio Camandona con lə artistə di Italy Bares, il noto charity show che sostiene la ricerca di Anlaids.

A chiudere il festival – domenica 1° ottobre, ore 21.15, Piccolo Teatro Strehler – un’altra proiezione in anteprima italiana, Four Little Adults della regista finlandese Selma Vilhunen, divertente commedia che racconta la storia di quattro adulti alle prese con le sfide poste da una relazione poliamorosa, già vincitrice di un premio per la Migliore interpretazione al Göteborg Film Festival. Precede la proiezione la cerimonia di chiusura con l’annuncio di tutti i film vincitori, condotta dall’attivista, influencer e presentatrice radiofonica Florencia Di Stefano-Abichain e dall’attuale vincitrice di Drag Race Italia La Diamond, la quale lancerà in questa occasione in anteprima il trailer della terza stagione del noto contest per drag queen disponibile in streaming su Paramount+ (media partner con MTV di tutto il festival) a partire dal 13 ottobre 2023. Durante la serata anche il live dell’artista queer italo-brasiliano Ethan.

PROGRAMMA UFFICIALE

Lungometraggi

GIOVEDÌ 28/09 20:00 – Teatro Strehler
Mutt  di Vuk Lungulov-Klotz, USA, 2023, 87’

37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer - MUTT Lio Mehiel. Photo by Mikaela Lungulov Klotz - Gay.it

Feña, un giovane ragazzo transgender che vive a New York, si trova di fronte a una giornata super impegnativa. Nell’arco di 24 ore si ripresentano nella sua vita il padre straniero, il suo ex ragazzo etero e la sorellastra di 13 anni.
Avendo perso i contatti con loro da prima della transizione, Feña deve navigare nelle nuove dinamiche di queste vecchie relazioni, affrontando le sfide quotidiane che gli si presenteranno.
Mutt è un film sull’essere intrappolatə tra due mondi, che si tratti di origine, genere, nazionalità o sessualità. Ma è anche una storia sullo spazio che esiste tra le persone e di come ci si prende cura lə unə dellə altrə mentre lottiamo costantemente per unire il nostro passato e il nostro presente in un unico futuro. Troppo spesso ci spingiamo fuori dalle situazioni perché temiamo il peggio immaginandoci le aspettative che le altre persone hanno su di noi. Mutt ci ricorda che siamo meno solə di quanto pensiamo.
Presentato in anteprima mondiale al Sundance 2023, dove Lio Mehiel ha vinto il premio U.S. Dramatic Special Jury Award for best acting, e alla 73° Berlinale, dove ha vinto la Special Mention of the Generation 14plus International Jury.

VENERDÌ 29/09 18:00 – Teatro Strehler
All the Colours of the World Are Between Black and White di Babatunde Apalowo, Nigeria, 2023, 92’

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È una vita tranquilla, quella di Bambino (Tope Tedela), un delivery boy che fa consegne a bordo della sua moto per le strade di Lagos, Nigeria – città imprevedibile, che ha occhi dappertutto. La comunità sembra spingere Bambino a fidanzarsi con Ifeyinwa (Martha Ehinome Orhiere), amica d’infanzia, ma lui è geloso della propria vita da single. Finché un giorno incontra Bawa (Riyo David), aspirante fotografo, che lo rapisce grazie al suo carisma, e lo coinvolge in un concorso fotografico che li porta a esplorare insieme la città, esponendoli agli sguardi indiscreti e giudicanti della comunità. In un film dai colori tenui, con i toni del dramma romantico, Babatunde Apalowo ha esordito alla Berlinale 2023 nella sezione Panorama, vincendo il Teddy Award. Con grande intensità, la sua telecamera studia i volti dei protagonisti – mentre le comparse rimangono anonime per via del contenuto sovversivo del film nella Nigeria di oggi – e vibra dell’intimità e della profonda consapevolezza di una vita nelle pieghe più conservatrici di una società ancora lontana dalla piena libertà delle scelte individuali.

VENERDÌ 29/09 20:00 – Teatro Strehler
Polarized – anteprima italiana di Shamim Sharif, UK, 2023, 104’

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Dalia, giovane donna palestinese trasferitasi con la famiglia in una comunità agricola canadese, ha avviato una fattoria Agri-Tech che produce cibo organico e causa il fallimento delle fattorie tradizionali dei dintorni. I contadini vedono lei e la sua famiglia come il nemico: l’odio nei loro confronti, oltre che dal disastro economico provocato, è alimentato anche dal razzismo. Lisa, nativa del posto, lavora malvolentieri nell’Agri-Tech da quando la sua fattoria è stata pignorata. Dopo un incidente avvenuto nella fattoria, Lisa sfoga con argomenti razzisti la sua rabbia su Dalia che, essendo la sua datrice di lavoro, la licenzia in tronco. Le due si riconciliano dopo le sincere scuse di Lisa, la quale viene riassunta, e cominciano a trascorrere più tempo insieme, comprendendo le rispettive esperienze di origine, religione e classe. In seguito diventano amiche, ma per loro è complicato perfino dimostrarsi simpatia durante le feste paesane, dove Lisa si esibisce come cantautrice folk, a causa delle pressioni esercitate dalle rispettive famiglie di origine.

VENERDÌ 29/09 22:15 – Teatro Strehler
Conannn – anteprima italiana di Bertrand Mandico, Francia/Belgio/Lussemburgo, 2023, 105’

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“State per assistere alla barbarie. Che lo spettacolo abbia inizio!” Conann, terzo lungometraggio di Bertrand Mandico, presentato alla Quinzaines des cinéastes al Festival di Cannes, ci guida in un viaggio della barbarie in diverse epoche e diversi contesti, rappresentata attraverso una rielaborazione in chiave femminile del mito di Conan il Barbaro. Conann (con due “n”, come da grafica celtica) viene catturata dall’orda di barbari capitanata da Senja, che uccide sua madre e la rende sua schiava. Conann giura vendetta, ma Reiner, consigliere di Senja, ha altri piani per lei: Reiner diventa narratore, manipolatore e voyeur delle sei vite di Conann, destinata a commettere crudeltà varie in luoghi e tempi diversi. Tra ambientazioni suggestive e macabre, un bianco e nero alternato ad esplosioni di colore, Bertrand Mandico affronta il tema della crudeltà umana costruendo un film dal linguaggio estremo, poliedrico e disorientante.

VENERDÌ 29/09 20:00 – Teatro Studio Melato
Rotting in the Sun – fuori concorso, presentato in collaborazione con MUBI ITALIA di Sebastián Silva, USA, 2023, 109’

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Sebastián Silva è un giovane regista in crisi creativa, vive a Città del Messico, in uno studio ricoperto dai suoi disegni, dove è sempre in compagnia – degli amici e della ketamina – e in preda allo stress. Un amico lo spinge a fare una vacanza sexy e rilassante sulla spiaggia messicana di Zipolite. Lì incontra Jordan Firstman, sua vecchia conoscenza e influencer di Instagram, che ha un’idea strabiliante per il suo prossimo show televisivo virale, e insiste per coinvolgerlo. Ma sul più bello, proprio quando il progetto sembra pronto per decollare, Sebastian sparisce nel nulla. Inizia un tourbillon a metà tra l’investigazione e la festa: Jordan si trasferisce a casa di Sebastian, da dove cerca di risolvere un mistero che ha dell’assurdo, senza perdere l’occasione per essere irriverente, grafico, esagerato – al confine tra la satira social, e la cultura social. Silva e Firstman interpretano sé stessi in maniera autoironica, in questa perla del black humor che ha avuto il suo esordio al Sundance 2023 e partecipa al MiX fuori concorso.

SABATO 30/09 15:45 – Teatro Strehler
A Place of Our Own (Ek Jagah Apni) – anteprima italiana di Ektara Collective, India, 2022, 88′

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Bhopal, India. Laila e Roshni, due donne transgender, sono alla ricerca di una nuova casa dove stare in quanto sfrattate dal posto in cui erano in affitto. Rimbalzate continuamente qua e là, diviene ben presto evidente che la ricerca di una casa corrisponde per loro a una continua ricerca di un posto nella società che le vuole lontane ed emarginate e che man mano trascende gli spazi fisici e i legami biologici. Quasi un film neorealista, A Place of Our Own di Ektara Collective vede protagoniste attrici non professioniste che recitano un ruolo molto vicino a quello delle loro vite vere, donando autenticità a questa opera che si manifesta in una fusione di realtà e finzione. Girato interamente in esterni, attraverso una lente femminista trans-queer, il film mette in discussione non solo la discriminazione nei confronti di un genere emarginato, ma anche l’intera struttura sociale di disuguaglianza basata sul sistema delle caste e sulla classe di appartenenza.

SABATO 30/09 20:00 – Teatro Strehler
Opponent (Motståndaren) – anteprima italiana di Milad Alami, Svezia, 2023, 119’

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Iman, lottatore iraniano, si trova costretto a lasciare il suo paese con la moglie Maryam e le figlie Asal e Sahar dopo che un compagno di squadra ha messo in giro delle voci non meglio specificate sul suo conto. Questo cambiamento drastico ma inevitabile porta lui e la sua famiglia in un centro per rifugiati svedese, sospesi nel limbo della burocrazia nell’attesa della decisione sulla loro richiesta d’asilo. Quando Maryam confessa al marito di aspettare un figlio, Iman si rende conto di dover fare qualcosa e così decide di iscriversi in una vicina palestra di lotta libera. Qui spera di poter dimostrare le sue qualità di lottatore ed entrare a far parte della squadra olimpica svedese, in modo da avere un aiuto con la richiesta d’asilo. Durante gli allenamenti conosce Thomas che, con i suoi modi di fare e la sua apertura, gli farà mettere in discussione sé stesso e le sue scelte di vita e gli farà capire che a volte il vero avversario è in noi stessi.
Nel suo secondo lungometraggio dopo The Charmer (Charmøren), il regista Milad Alami torna a raccontare una storia di immigratə, dei problemi che devono affrontare per integrarsi nella nuova terra di appartenenza e di quanto si è dispostə a cambiare per rimanere legatə a ciò che si è davvero.

SABATO 30/09 22:30 – Teatro Strehler
The Chambermaid (Slúžka) – anteprima italiana di Mariana Cengel-Solcanská, Slovacchia/Repubblica Ceca, 2022, 110’

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La disgregazione dell’Impero austro-ungarico e la prima guerra mondiale sono alle porte, quando la quindicenne Anka viene spedita a Praga per fare la domestica in una ricca famiglia viennese. Giovane e inesperta, cerca di destreggiarsi nel mondo dell’alta borghesia, dove i comportamenti di facciata nascondono segreti ben noti alla servitù. La disuguaglianza fra i sessi, diffusa sia tra gli operai sia nelle classi agiate, costringe le donne ad adottare strategie di sopravvivenza e a diventare perfino nemiche. È ciò che accade fra Anka e Resi, la padroncina di casa, nata e cresciuta per essere solo un ornamento. Sulle prime Resi si mostra dispotica, per vedere fino a che punto la serva possa spingersi pur di eseguire i suoi ordini; ma presto Anka capisce che Resi sta solo sfogando la propria frustrazione su una persona ancora più debole di lei. Da qui a diventare confidenti e complici, il passo è breve. Anka e Resi, nate agli estremi della scala sociale, trovano l’una nell’altra una speranza e forse una via d’uscita.

SABATO 30/09 16:30 – Teatro Studio Melato
Before I Change My Mind di Trevor Anderson, Canada, 2022, 89’

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Mentre gli altri studenti si chiedono se il nuovo arrivato Robin sia un maschio o una femmina, Robin crea un legame complicato con il bullo della scuola, facendo scelte sempre più pericolose per adattarsi. Before I Change My Mind è un coming-of-age non-binary, stravolge il genere (e i generi) con un’estetica pop sofisticata, colta ed ironica.
Primo lungometraggio del regista e musicista canadese Trevor Anderson, sperimentatore e provocatore, ospite fisso di Sundance, Berlinale e del MiX Festival. Tra le sue ultime opere Docking (2019) e Jesse Jams (2020). Ha anche partecipato come attore in altri film tra cui The Twentieth Century premiato con 3 Canadian Screen Awards e parte del programma del 34esimo MiX Festival.

DOMENICA 01/10 19:00 – Teatro Strehler
Silver Haze – anteprima italiana di Sacha Polak, Olanda/Gran Bretagna, 2023, 103’

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Franky da bambina è rimasta gravemente ustionata in molte parti del corpo in seguito a un incendio forse provocato da Jane, ex amica della madre e ora compagna del padre. Da 15 anni questo sospetto ha alimentato in lei un forte desiderio di vendetta, mentre lavora come infermiera in ospedale, confortando ogni paziente, compresa l’instabile Florence, ricoverata per tentato suicidio. Le ragazze si innamorano e Franky decide di lasciare la sua scorbutica famiglia della classe operaia nell’East London, che non accetta la relazione, per andare a vivere a Southend-on-Sea, una cittadina sul mare, in casa di Nan, una donna con un tumore terminale che ha accolto Florence come una figlia e dove si svolge un’affettuosa vita familiare fuori dai legami di sangue. Ma il passato non le dà tregua e presto il legame con Florence si spezza, inducendola un giorno ad attuare la sua vendetta. Una libera ricostruzione della storia vera dell’attrice protagonista Vicky Knight.

DOMENICA 01/10 21:15 – Teatro Strehler
Four little adults (Neljä pientä aikuista) – anteprima italiana di Selma Vilhunen, Finlandia, 2023, 121’

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La vita di Juulia, parlamentare finlandese, viene sconvolta all’improvviso dalla scoperta del tradimento da parte del marito Matias, pastore protestante, con la giovane Enni. Dopo un primo momento di rabbia e disperazione, Juulia si rende conto che non riesce e non può lasciarlo e capisce che a volte è possibile sacrificare una parte della propria felicità individuale per il bene delle persone amate. Per questo suggerisce a Matias di aprire la loro relazione, scelta che la porterà a conoscere Miska, giovane non-binary, a sua volta fidanzatə, e a sperimentare il poliamore con naturalezza e spontaneità, con tutte le conseguenze del caso, positive e negative.
Selma Vilhunen, alla sua quarta opera, affronta il tema del poliamore in maniera onesta e senza moralismi dimostrando che un’alternativa all’idea di relazione tradizionale è possibile. Perché se è vero che non si può scegliere chi amare, Four little adults ci dimostra che non possiamo nemmeno scegliere quantə amare.

DOMENICA 01/10 17:15 – Teatro Studio Melato
Green Night – anteprima italiana di Han Shuai, China, 2023, 92’

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Si incontrano all’aeroporto di Seoul e non potrebbero essere più diverse. Immigrata cinese, Jin Xia lavora al checkpoint della sicurezza e indossa la divisa d’ordinanza. Ha sposato un uomo coreano per regolarizzare la sua posizione. La ragazza che perquisisce ha i capelli verdi, è eccentrica e non si scompone. Xia ne è affascinata. In seguito, quando la ragazza trascina Xia nello spaccio di droga, diventa chiaro che hanno molto più in comune di quanto potesse sembrare. Alla ricerca del colpo grosso che le avrebbe liberate dalle rispettive dipendenze, si avventurano nella malavita sudcoreana e si alleano contro il marito violento di Jin Xia, che la maltratta, la opprime e la domina con quotidiana brutalità.
Combattenti sole e disperate, che hanno imparato a fidarsi solo di sé stesse, a volte si attraggono, a volte si respingono, mentre il loro piano si ritira sullo sfondo. Il legame che le unisce quando corrono in motorino per la città di notte sembra fragile, ma è inevitabile.

DOMENICA 01/10 19:15 – Teatro Studio Melato
Old Narcissus – anteprima italiana di Tsuyoshi Shôji, Giappone, 2023, 110’

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Lo scrittore 74enne Tsuyoshi Shôji racconta la storia malinconica (ed erotica) di due uomini queer molto diversi che si uniscono in un punto di svolta della loro vita. Yamazaki è uno scrittore anziano che non è in grado di affrontare il decadimento non solo del suo corpo, ma anche del suo posto nella società. Leo è un sex worker paralizzato dalla monotonia della sua vita quotidiana.
La loro relazione all’inizio sembra solo rappresentare tutto ciò che Yamazaki ha perso: giovinezza, bellezza, salute e significato. Ma mentre il loro legame si fa più stretto e si forma un ponte tra generazioni, loro si rendono conto dopotutto di non essere così diversi. Con immagini colorate che mescolano il surreale con l’erotico, Old Narcissus utilizza la complicata storia dei diritti queer in Giappone come sfondo per un racconto costantemente sorprendente di vita gay e tabù culturali.

Documentari

VENERDÌ 29/09 18:15 – Teatro Studio Melato
Playland – anteprima italiana di Georden West, USA, 2023, 72’

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Il Playland Café, il bar gay più antico di Boston, è stato fondato nel 1937 ed è stato un centro queer vitale della città fino al 1998, quando i dilaganti progetti di “rinnovamento urbano” hanno portato alla sua chiusura. Demolito ma mai dimenticato, ha agito come punto d’incontro per una folla eccezionalmente diversificata: per tutta la sua vita, ha ospitato esibizioni di drag queen e dj set ed è stato legato ai raduni del Pride e ai giornali gay underground.
Con un ensemble eclettico di artisti queer, tra cui l’icona drag Lady Bunny e Danielle Cooper di Pose, Playland è transdisciplinare in ogni senso della parola: musica, danza, filmati d’archivio, tableaux, opera e performance art sono stratificati in un pezzo etereo che sovverte tutti i confini.
Alludendo a opere sperimentali come quelle di Derek Jarman e Sally Potter, West ha realizzato un film misterioso e inventivo che trascende audacemente lo spazio fisico, ricordandoci che sebbene alcuni spazi queer pionieristici possano essere scomparsi, i loro ricordi non possono essere cancellati.

VENERDÌ 29/09 22:30 – Teatro Studio Melato
How to Tell a Secret di Anna Rodgers, Shaun Dunne, Irlanda, 2022, 99’

37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer - How to Tell a Secret - Gay.it

Robbie Lawlor ha scoperto di essere sieropositivo a 21 anni ed è stato uno dei più giovani a rivelarlo alla televisione irlandese. Enda McGrattan, nome d’artista Veda, ha mantenuto il segreto sull’HIV per un decennio fino a rompere il silenzio con la canzone I Came Out One Night.
Come rivelare la propria sieropositività, e cosa spinge le persone a nasconderla? Il pregiudizio, il contesto culturale e quello familiare sicuramente. Tratto dallo spettacolo teatrale Rapids, How to Tell a Secret mescola documentario e performance per comunicare un messaggio importante e permettere ai suoi protagonisti di liberarsi. I due registi Anna Rodgers e Shaun Dunne si muovono tra testimonianze reali e la messa in scena di storie di vita di giovani uomini, donne migranti, drag queen e attiviste che per la prima volta rivelano pubblicamente la loro sieropositività affrontando la vergogna e la paura che tutt’oggi alimentano l’ignoranza e lo stigma attorno al virus. Un’esperienza collettiva in cui anche lo spettatore partecipa al disvelamento della verità e diviene parte della narrazione in cui ognunə è l’altrə.

SABATO 30/09 17:50 – Teatro Strehler
Seven Winters in Teheran (Sieben Winter in Teheran) di Steffi Niederzoll, Germania/Francia, 2023, 97’

37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer - SEVEN WINTERS FOTO 1 - Gay.it

Teheran 2007. Un uomo anziano si avvicina a Reyhaneh Jabbari, studentessa di architettura che ha un secondo lavoro come decoratrice d’interni, e le chiede una consulenza per la progettazione di alcuni uffici. Durante il sopralluogo, l’uomo cerca di violentarla. Reyhaneh lo accoltella per legittima difesa. Viene arrestata per omicidio e condannata a morte. La ragazza trascorre i successivi sette anni in prigione, mentre la famiglia assume avvocati e informa l’opinione pubblica del suo caso. Tuttavia, nonostante gli sforzi dei politici nazionali e internazionali e delle organizzazioni per i diritti umani, la magistratura iraniana continua a citare il “diritto alla vendetta di sangue”. Ciò significa che, se Reyhaneh non ritira le sue accuse, la famiglia dell’uomo può chiederne la morte. Reyhaneh mantiene fede alla sua testimonianza e viene impiccata all’età di 26 anni.

SABATO 30/09 15:00 – Teatro Studio Melato
Out of Uganda – anteprima italiana di Rolando Colla, Joseph Burri, Svizzera, 2022, 65’

37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer - OUT OF UGANDA STILLS OUTPLAY 1 - Gay.it

In Uganda vige una delle leggi anti-gay più severe di tutto il continente africano, dove già altre trenta nazioni hanno messo fuorilegge l’omosessualità. In Out of Uganda conosciamo Philip, Hussein, Remy e Shammy, giovani appartenenti alla comunità LGBTQ+ che combattono per la loro sopravvivenza. Restare in Uganda, dove discriminazione, minacce e oppressione religiosa prevalgono, metterebbe in pericolo le loro vite e di conseguenza la loro unica speranza è lasciarsi tutto alle spalle, fuggire da casa e rifugiarsi in un esilio doloroso in Svizzera. Qui, in attesa di vedersi riconosciuto l’asilo, ci rivelano il costo emotivo, fisico e psicologico di essere perseguitati nel proprio paese – e talvolta dalla propria famiglia – per essere quello che si è.
Lontano dai sensazionalismi, i registi Colla e Burri esplorano le storie dei protagonisti attraverso le loro stesse parole, dure e dolorose, ma anche quelle dei loro parenti per cercare di capire l’impatto di avere un familiare queer, e indagano il ruolo della Chiesa cattolica nella diffusione di sentimenti omofobi.

SABATO 30/09 22:15 – Teatro Studio Melato
Queendom – anteprima italiana di Agniia Galdanova, Francia / USA, 2023, 98’

37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer - Queendom still 01 lght - Gay.it

L’artista queer di 21 anni Gena Marvin sembra una aliena proveniente da un altra galassia atterrata ai confini della Russia, dove sfida tuttə con i suoi stravaganti costumi fatti in casa, ma la sua solitaria ribellione nasconde in realtà un alto prezzo da pagare.
Come un giovane David Bowie venuto da un altro pianeta, il mondo intero è una gigantesca passerella per l’intrepida artista queer. È cresciuta ai confini della Russia, in una città costruita sopra un vecchio gulag. Oggi mette in scena le sue esibizioni radicali nei supermercati, nelle stazioni della metropolitana e in mezzo alle strade di Mosca in una protesta alternativa contro il modo in cui le persone LGBTQ+ vengono trattate nella Russia estremamente conservatrice di Putin. La gente le urla contro e Gena risponde con calma. Con il supporto infallibile di sua nonna, interpreta tutte le creature che vivono dentro di lei attraverso i costumi spettacolari, realizzati spesso con nastro adesivo e spazzatura.
Il bellissimo e suggestivo film di Agniia Galdanova non è tanto un ritratto quanto un’estensione cinematografica diretta dell’universo interiore di Gena. Un film sul campo tra arte e attivismo, tra documentario e fantascienza, tra una vecchia e una giovane Russia.

DOMENICA 01/10 16:45 – Teatro Strehler
Mother Saigon (Má Sài Gòn) – anteprima italiana di Khoa Lê, Québec/Canada, 2023, 100’

37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer - Mother Saigon 3 - Gay.it

Ultimo film documentario del regista canadese Khoa Lê. Sequenze di vita quotidiana e dialoghi familiari di abitanti queer di Ho Chi Minh City, Vietnam, in passato nota come Saigon. Dialoghi, movimenti, ripresi con grande sensibilità, rappresentazione discreta di diverse vite queer in città, tra chi ha trovato accettazione e appartenenza e chi sta costruendo una famiglia. Due ragazze raccontano la reazione dei genitori alla scoperta del loro amore; una coppia passeggia con le rispettive famiglie; un gruppo di amiche transgender condivide un pasto. Grazie a una cura particolarmente ispirata e misurata di immagini e suoni, Mother Saigon riesce a restituire un ritratto poetico e diretto di vita queer in Vietnam.

DOMENICA 01/10 15:45 – Teatro Studio Melato
Lesbiennes. Quelle histoire – anteprima italiana di Marie Labory, Francia, 2023, 52’

37°MiX Milano, il programma completo del Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e cultura queer - LESBIENNES QUELLE HISTOIRE FOTO 1 - Gay.it
English poet and author, Marguerite Radclyffe Hall (1886 – 1943, right) with British sculptor and translator, Lady Una Trowbridge (1887 – 1963), August 1927. On the left is John Singer Sargent’s portrait of singer Mabel Batten. Radclyffe Hall is best known for her novel ‘The Well of Loneliness’, which was originally banned in Britain for its sympathetic approach to female homosexuality. (Photo by Fox Photos/Hulton Archive/Getty Images)

“Sono lesbica”. Dietro queste due parole, ancora oggi non facili da pronunciare ovunque, si nasconde più di un secolo di lotte, condotte sia da celebri scrittrici come Colette, Natalie Clifford Barney, Violette Leduc sia da una moltitudine di anonime rimaste sconosciute che si sono battute contro l’ordine morale e politico e contro le istituzioni psichiatriche. Questo viaggio sulle tracce delle lesbiche vissute in Europa nel XX secolo, in Francia, Germania, Inghilterra, riconsegna loro il posto che meritano nella storia. Non si trovano solo nelle grandi città, ma anche nelle campagne, nelle periferie, nelle case dove si sono nascoste per paura della condanna sociale. Esse riemergono dagli archivi lesbici attraverso le immagini dei primi cabaret a Berlino, delle prime butch, delle loro caricature sui giornali della Belle Époque, ma anche da tante fotografie private che costituiscono la trama dentro cui si colloca anche la vita della regista nel suo percorso di consapevolezza.

  Cortometraggi

SABATO 30/09 11:00 – Spazio Lab
*ingresso con prenotazione obbligatoria

(In)Quieti luoghi
Programma di cortometraggi
Come una nave in mezzo al mare in tempesta, attraversiamo luoghi (in)quieti: corpi da toccare ed esplorare ed edifici diroccati, altipiani selvaggi, pianeti lontani e luminosi o strade notturne poco illuminate. Ne usciamo con occhi nuovi, cuori aperti, e una consapevolezza più forte di chi siamo e di cosa cerchiamo.

Christopher at Sea
di Tom CJ Brown, Francia / USA / UK, 2022, 20’
Christopher si imbarca per un viaggio transatlantico come passeggero su una nave cargo. Spera di scoprire cosa perseguita così tanti uomini di mare, e trova un viaggio fatto di solitudine, fantasia e ossessione. In questo splendido corto d’animazione dai mille toni di blu, Tom CJ Brown gioca con gli effetti visivi del mare e della luce lunare, combinati alla potenza della colonna sonora – un ciclo di Schubert composto esattamente due secoli fa.

How to Carry Water – Anteprima italiana
di Sasha Wortzel, USA, 2023, 15’
Primo episodio della serie di documentari Queer Futures, un’immersione simil onirica in una laguna blu abitata da corpi non conformi e, insieme, un ritratto dell’artista queer e disabile Shoog McDaniel. Un inno all’erotismo morbido, alla sensualità autentica delle forme soffici, al fat power.

Mars – Anteprima italiana
di Abel Rubinstein, UK, 2022, 20’
Tutto quello che l’adolescente Charlie vuole è sentirsi come tutte le altre ragazze, per questo frequenta di nascosto e quasi vergognandosene il gruppo di supporto per ragazzə transgender. Nel corso di una notte speciale, però, tutte le sue convinzioni verranno meno e capirà cosa è davvero importante. Ispirato e prodotto dal musicista YUNGBLUD.

Scred TBM – Anteprima italiana
di Kevin Le Dortz, Francia, 2022, 16’
La sessualità clandestina di Gabriel, che nasce via chat, nascosto dietro lo pseudonimo ScredTBM, e si consuma tra le rovine goticheggianti di una fabbrica abbandonata. Fuori dalla zona d’ombra, nella Francia rurale, una moglie che lo aspetta, un’azienda da mandare avanti e un fratello che presto andrà a studiare a Parigi.

Takanakuy – Anteprima italiana
di Gustavo Vokos, Brasile, 2022, 19’
Passeggiando per le Ande Peruviane, gli adolescenti Fausto e Chaska esplorano il paesaggio, in un bianco e nero maestoso, carico di amicizia e sottile scoperta erotica. La sera, al festival Takanakuy – un rito comunitario catartico di risoluzione dei conflitti – erompe la violenza. L’artista brasiliano Vokos riflette sul legame tra potere, giustizia, patriarcato e machismo, in uno straordinario cortometraggio antropologico che conta diversi attori non professionisti.

An Avocado Pit
di Ary Zara, Portogallo, 2022’, 20’
L’incontro di una notte, tra le strade di Lisbona. Larissa, una donna transgender, e Claudio, uomo cis: due persone, due realtà distanti, che si ritrovano legati inevitabilmente. Tra sfide, stupore e sguardi curiosi, un ritratto seducente e una storia intensa, libera dalla violenza e piena di luce e speranza.

SABATO 30/09 13:00 – Spazio Lab
*ingresso con prenotazione obbligatoria

Lunghezze d’onda
Programma di cortometraggi a cura di Immaginaria Film Festival
Sette storie con cui sintonizzarsi, su diverse lunghezze d’onda: delusioni, infatuazioni, esplorazioni, evocazioni, ricostruzioni, rimpianti, scoperte. Filo conduttore: la ricerca di sé.

After the After Party – Anteprima italiana
di Jess Mountfield, UK, 2022, 3’
Dopo qualche drink, una ragazza confessa alla sua migliore amica che ha sempre voluto sapere come ci si sente a essere baciata da una ragazza. È bellissimo, ma la loro amicizia ne uscirà cambiata per sempre?

Funkele – Anteprima italiana
di Nicole Jachmann, Olanda, 2022, 16’
Le vacanze estive nel Limburgo meridionale sembrano durare per sempre. Robin, quindici anni, come molte persone della sua età, è annoiata. Lei e la sua migliore amica Merel condividono tutto e sono inseparabili. Trascorrono quasi ogni giorno insieme: vanno in bicicletta per il quartiere e al centro commerciale, nuotano, fumano, chiacchierano senza fine e flirtano con i ragazzi. Le amiche discutono di tutto, tranne di quello che Robin fa a letto la notte.

L’apprenante – Anteprima italiana
di Angelique Kalani Axelrode, USA/Francia 2023, 7’
Una studente universitaria americana a Parigi frequenta un corso di francese per approfondire la cultura, ma la sua pronuncia è tragica. A una festa incontra “La Femme”, ma fatica a comunicarle il suo interesse a causa della barriera linguistica, dovendo allo stesso tempo fare i conti con le proprie emozioni e la propria vulnerabilità.

The Funnel – Anteprima italiana
di Charlene A. Carruthers, USA, 2022, 17’
Chicago, metà del Novecento. Mentre cerca di non soccombere nelle disumane condizioni abitative in cui versano le famiglie nere, costrette a vivere come sardine in monolocali chiamati “angoli cottura”, una giovane donna incontra uno spirito guida che le apre gli occhi, mettendola in contatto con generazioni di antenate legate dal sangue, dalla terra, dai poteri ancestrali e dall’amore.

Neo Nahda – Anteprima italiana
di May Ziadé, UK, 2022, 12’
Mona, una giovane donna di Londra, trova fotografie d’archivio di donne arabe in abiti maschili risalenti agli anni ’20. Tra fantasie e realtà, inizia un viaggio alla scoperta di storie perdute e della propria identità.

Night Ride (Noćna vožnja) – Anteprima italiana
di Vida Skerk, Croazia, 2022, 24’
Croazia. Dunja, 20 anni, si trasferisce in una città più grande, ma rimpiange di essersi lasciata alle spalle la sicurezza della sua città natale, dove poteva sempre contare sul sostegno di Sara, la sua più cara amica. Esplorando i limiti del mezzo cinematografico, come nel tipico flusso di coscienza, i sogni e gli incubi del mondo interiore di Dunja si rivelano nella forma più cruda e onesta.

Joey’s Heart – Anteprima italiana
di Louise Lever, Nuova Zelanda, 2022, 13’
Joey si proclama la “Bridget Jones gay” e rapidamente perde la speranza di trovare la sua persona speciale. Poi incontra Alice al cabaret della comunità locale e all’improvviso pensa che forse la sua fortuna cambierà.

DOMENICA 01/10 11:00 – Teatro Studio Melato

Dietro l’angolo
Programma di cortometraggi a cura di Immaginaria Film Festival
Oggi come domani, nella quotidianità o in un lontano futuro, ci attendono nuove situazioni da sperimentare: una nascita, un colpo di fulmine, una fusione erotica, un ‘resettaggio’ cerebrale.

Amour Océan – Anteprima italiana
di Hélèna Klotz, Francia, 2022, 30’
La diciassettenne Jeanne si gode gli ultimi giorni d’estate prima di tornare al liceo. Una mattina, insieme alla sorella minore Camille, decide di scappare dalla stazione di polizia dove vivono con il padre per vedere un’ultima volta l’oceano. Sulla spiaggia, Jeanne incontra una giovane surfista.

L’attente – Anteprima italiana
di Alice Douard, Francia, 2022, 30’
Céline, nel reparto maternità, attende l’arrivo del suo primo figlio. È Jeanne, la sua compagna, che lo partorirà. Di notte, nell’atrio dell’ospedale, incontra un uomo che, come lei, è in attesa.

Keep/Delete – Anteprima italiana
di Kryzz Gautier, USA, 2022, 19’
In un mondo del futuro in cui i ricordi vengono gestiti e archiviati come file di computer, due ex fidanzate decidono di sottoporsi a una procedura per cancellare dalla mente la loro relazione.

Melting Point
Come catturare il calore che si sprigiona tra i corpi di due amanti? Girato con una termocamera, le scene erotiche assumono i colori derivanti dalla temperatura anziché dalla luce, rivelando nuovi modi di vedere il piacere, il gioco e il desiderio.

DOMENICA 01/10 12:30 – Teatro Studio Melato

Oltre il confine
Programma di cortometraggi
Racconti di esplorazioni personali al di là dei luoghi comuni: un amore fuori dai canoni, lavoratorə che fantasticano su un futuro migliore, famiglie che si spingono oltre il proprio credo, viaggi che superano il confine del genere per ritrovare e liberare se stessə sulla terra, sulla luna, in mondi indigeni inesplorati e in dimensioni apparentemente distopiche.

Lovestory – Anteprima italiana
di John Fitzpatrick, UK, 2022, 3’
Le sirene di una macchina della polizia, un ladro scappa lasciando dietro di sé una scarpa. Un incontro inaspettato e sospeso verso nuovi pensieri e desideri tra un moderno cenerentolo e il suo principe poliziotto.

(Un)Fit to Work – Anteprima italiana
di Yasmin Godo, UK, 2022, 5’
Inghilterra, anni ’80. Un ragazzo in sedia a rotelle si presenta in un centro per il collocamento, ma la sua proposta per un annuncio da meccanico viene respinta con sufficienza e ironia a causa della sua disabilità. Quale miglior modo di superare la frustrazione se non quello di immaginare un mondo migliore?

Our Males and Females (Wa Thakarina Wa Unthana) – Anteprima italiana
di Ahmad Alyaseer, Giordania, 2023, 11’
Un padre e una madre devono affrontare la morte della figlia transgender e il successivo rito islamico del lavaggio e del bendaggio della salma. Quando tutte le persone che contattano per il rito si rifiutano di toccare un corpo non conforme, toccherà ai genitori prendere una decisione estrema per amore della propria figlia.

The Script – Anteprima italiana
di Brit Fryer, Noah Schamus, USA, 2023, 15’
The Script, un mix di interviste personali e fiction, punta i riflettori sulla complicata relazione tra gli operatori sanitari che assistono il percorso di transizione per l’affermazione di genere e il vissuto personale della comunità trans e non-binary.

BLUSH – An Extraordinary Voyage
di Iiti Yli-Harja, Finlandia, 2022, 15’
Tre, due uno, go! Anche un giro al supermercato può assumere la veste di un viaggio verso la luna, se per la prima volta decidi di essere pienamente te stesso. A fare da spalla a Fatu, la migliore amica Rai, pronta a prenderne le difese qualsiasi cosa accada. Un’avventura siderale fluo e glam, animata in stop-motion, tesa ad abbandonare ogni paura e celebrare il potere degli affetti.

I Can See the Sun but I Can’t Feel It Yet – Anteprima italiana
di Joseph Wilson, UK, 2023, 20’
Cinque giovanə queer vengono ricoveratə in una clinica per essere sottopostə alla terapia di conversione. Rinchiusə in uno spazio sterile, vittime di diversi e strazianti abusi per “normalizzare” il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere, riusciranno comunque a far vincere la bellezza dell’amore queer.

Dipped in Black (Marungka Tjalatjunu) – Anteprima italiana
di Matthew Thorne e Derik Lynch, Australia, 2023, 25’
Lynch è un artista teatrale aborigeno Yankunytjatjara. Lo seguiamo nel suo ritorno dalla grande cittá di Adelaide, dominata dai bianchi, verso casa, nella selvaggia Aputula, dove si terrá un inma, una cerimonia – tradizione aborigena millenaria – incentrata su immagini e racconti, sogni e miti. Questo documentario ha esordito alla Berlinale 2023, dove ha vinto il Silver Bear e il Teddy Award come miglior cortometraggio.

Playout – Anteprima italiana – Fuori Concorso
di Alessandro Toscano e Fabrizio Nacciareti, Italia, 2023, 22’
con il contributo de studentə del Corso di Regia di ACCADEMIA09
PLAYOUT è un corto documentario che, partendo dall’esperienza dei suoi cinque protagonisti, ci conduce all’interno della squadra che si presenta non solo come strumento di accesso allo sport, ma anche come mezzo politico per l’intera comunità transgender per rivendicare la propria identità e tutti i diritti negati.

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