Finalmente ci siamo. Dopo lo stop obbligato dello scorso giugno causa ricovero della diretta interessata, il The Celebration Tour di Madonna è ufficialmente pronto a partire il 14 ottobre, a Londra, con la primissima tappa di un vero e proprio evento. Perché il dodicesimo tour mondiale della regina del pop avrà 78 tappe totali, due delle quali a Milano, il 23 e 25 novembre. Ma cosa dovremo aspettarci da questo tour celebrativo, ideato e realizzato per festeggiare i 40 anni di carriera di sua maestà Ciccone?
A parlarne con la BBC è stato Stuart Price, direttore musicale di un tour che si presenta come “un documentario sulla vasta carriera” di Madonna, con oltre 40 successi in scaletta. “La persona che salirà su quel palco ha un aspetto incredibile, suona in modo incredibile, si esibisce in modo incredibile”, ha precisato Price, rassicurando i fan sulla salute della 65enne icona della musica, ripresasi dopo la paura della scorsa estate in cui ha rischiato di morire. Il ritardo obbligato di 3 mesi ha permesso a Madonna e all’intera troupe di perfezionare ulteriormente lo spettacolo.
“Madonna ha aspettative molto alte su quanto duro lavoro le persone possano e debbano fare”. “È molto intransigente, ma è altrettanto dura con se stessa. Quindi, quando si è presa una pausa, quella pausa ha creato un’opportunità per migliorare ulteriormente lo spettacolo. E sono sicuro che anche l’opportunità che lei stessa ha avuto di concentrarsi sullo stare bene al 100% sia stata ben accolta.”
Da quando è entrata nelle classifiche del Regno Unito con Holiday, nel lontano 1984, Madonna ha collezionato altre 71 hit, inclusi 13 singoli al numero uno. Quali vedremo in scaletta? “Questa è stata la grande sfida“, ha ammesso Price. “In due ore riesci a farle tutta? È difficile. Ma di ogni grande momento che ha avuto, ne abbiamo preso un po’.”
Molti successi verranno suonati e cantati integralmente, mentre alcuni verranno mischiati ad altri canzoni oppure utilizzati come interludio. Secondo Price ci saranno almeno 25 canzoni integrali, alle quali aggiungerne un’altra ventina che “appariranno in qualche forma”.
“La reputazione di Madonna è quella di essere estremamente precisa con prove al millesimo in tutti i reparti. Quando realizzi un tour di queste dimensioni, ha così tante parti in movimento, così tanti elementi, che tutto deve essere altamente prestabilito. Ma c’è una cosa che è sempre dinamica, ed è Madonna stessa. La sua personalità è così forte, la sua interazione con il pubblico è così forte, che crea opportunità di variazione da una notte all’altra.”
Questo vuol dire che la scaletta potrebbe non essere monolitica, mutando da tappa a tappa. Price lavora con Madonna dal 2001 e ha ricoperto il ruolo di direttore musicale in tre tour mondiali, producendo l’album capolavoro Confessions On A Dancefloor del 2005 e la sua megahit Hung Up.
La coppia ha stabilito una stenografia musicale che, secondo lui, funziona quasi telepaticamente. “Sembra molto spirituale, ma molte delle idee che abbiamo sulla musica sono desunte o non verbali. C’è solo una comprensione dei sentimenti”. Sebbene Price non lavorasse ad un concerto di Madonna dal 2006, i due si sono immediatamente ritrovati.
“Quando ha annunciato il tour dei suoi più grandi successi l’ho chiamata solo per dirle: ‘Congratulazioni, penso che sia una grande idea’. E lei ha detto: “Stavo proprio pensando a te e ho pensato che saresti stata la persona perfetta con cui lavorarci”. “Così, due settimane dopo, sono andato a New York.”
A quel punto, “Madonna aveva una trama già molto evoluta” per lo show che “rifletteva sulla sua carriera, dall’essere una giovane donna a New York fino alla maternità, ai risvegli spirituali e a tutto il resto. Alti e bassi. La trama era davvero, davvero avvincente”.
Non è un caso che il tour sia stato concepito mentre anche Madonna stava lavorando a un film sulla sua vita. Ad interpretarla Julia Garner, ma il biopic è finito in naftalina proprio a causa del tour mondiale.
“Una delle abilità di Madonna è quella di essere in grado di impollinare idee tra diversi progetti“, ha detto Price. “In questo caso si è pensato di realizzare un film biografico [che ha dato] a questo tour il potenziale per avere anche un aspetto documentaristico.”
Di conseguenza, lo spettacolo si baserà su filmati di cronaca, abiti storici e video musicali. Cosa ancora più importante, utilizzerà le registrazioni originali di Madonna, con Price che estrarrà “una ripresa vocale in cui c’è un’auto che passa in sottofondo” o “un assolo di un chitarrista che non è più con noi”, per riconquistare lo spirito originale del brano. Per la prima volta da quando si esibisce live, Madonna non sarà affiancata da una band sul palco.
“Ci sono musicisti dal vivo che si esibiscono in diverse parti dello spettacolo”, ha detto Price. “Ma quello che abbiamo capito è che le registrazioni originali sono le nostre stelle. Quelle cose non possono essere replicate e non possono essere ricreate, quindi abbiamo deciso di abbracciarle”. “Con Madonna, tutto ruota attorno alla ricontestualizzazione delle cose, alla ricerca di modi per prendere messaggi forti e originali e vedere come risuonano nell’era in cui ci troviamo adesso”. “Molti dei momenti più potenti di questo show hanno a che fare con il punto in cui la musica si interseca con qualcosa che la società stava attraversando, specialmente qualcosa di emotivo, come la crisi dell’aids. Quei momenti sono incredibilmente potenti.”
Due giorni ancora per scoprire l’ultima, annunciata meraviglia di Madonna.
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