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“A Voce Nuda”, il cortometraggio sulla sextortion con Andrea Delogu e Mr. Rain: guarda il trailer

Ad agosto 2023 sono state oltre 200 le segnalazioni di sextortion, molte delle quali con vittime di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

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Sextortion

Con il termine “sextortion” (letteralmente “estorsione sessuale”) si indica una forma di ricatto online che utilizza materiale sessualmente esplicito, come foto o video intimi, inizialmente inviate dalla vittima.

Da alcuni anni si osserva un aumento dei casi di sextortion, con un crescente coinvolgimento di bambini e ragazzi maschi e può accadere su qualsiasi sito, social, app di messaggistica o videogioco, anche i più comuni. anche attraverso le piattaforme più comuni di social media.

Fonte: Save The Children

 

A Voce Nuda
A Voce Nuda – Foto: Screenshot trailer

 

A Voce Nuda” racconta il fenomeno della sextortion

Dal fenomeno della Sextortion, ancora poco conosciuto in Italia, prende il via il cortometraggioA Voce Nuda”, realizzato da One More Pictures con Rai Cinema, diretto da Mattia Lobosco e presentato in anteprima alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia che racconta la storia di Camilla, una musicista di 17 anni, che dopo essere stata vittima di una estorsione sessuale sui social si sente privata della propria stessa vita.

Il cortometraggio, che oltre a star emergenti del piccolo e grande schermo come Ginevra Francesconi, Luigi Fedele e Julia Magrone può vantare la presenza dell’attrice e conduttrice Andrea Delogu nel ruolo di Ambra e la partecipazione straordinaria di MR Rain, racconta il fenomeno della sextortion attraverso gli occhi della protagonista.

La 17enne, infatti, dopo aver subito tale violenza si trova di fronte ad un bivio: vergognarsi, nascondersi e rinunciare alle proprie passioni e esibizioni o trovare la forza per reagire e riappropriarsi di ciò che le è stato strappato?

Una storia profonda che aiuta lo spettatore a comprendere meglio ciò che si cela dietro a tale reato che secondo i dati della Polizia di Stato e delle Comunicazioni è in vertiginoso aumento. Nel solo mese di agosto 2023, pensate, sono state oltre 200 le segnalazioni di sextortion, molte delle quali con vittime di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

Insomma, un nuovo cancro della nostra società che va affrontato e debellato anche grazie a prodotti audiovisivi come “A Voce Nuda” che attraverso l’utilizzo delle emozioni riescono a spiegare concetti, a volte difficili come la sextortion, meglio di mille parole.

A “Voce Nuda”, infatti, fa parte del contest “La Realtà che ‘NON’ esiste”, ideato nel 2019 dalla produttrice Manuela Cacciamani e realizzato da One More Pictures con Rai Cinema, per promuovere le nuove forme di storytelling digitale in formato transmediale: una narrazione in grado di raccontare agli adolescenti e alle loro famiglie le minacce e le opportunità del web, dei social network e delle nuove tecnologie a scopo divulgativo e informativo.

Oggi torno ad essere me stessa, a fare ciò che amo: tirare fuori la voce“, con queste parole di speranza Camilla – la protagonista – chiude il cortometraggio scritto da Mattia Lobosco e Niccolò Bottero che da un lato vuole raccontare un fenomeno che, come abbiamo già affermato, è in preoccupante aumento; dall’altro vuole essere un invito per chi ha attraversato o sta attraversando una situazione simile di non lasciarsi abbattere dalla paura, spronandolo a chiedere aiuto.

 

 

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A Voce Nuda“: le parole di Julia Magrone (Ludovica)

Per l’occasione, noi di Gay.it abbiamo raggiunto Julia Magrone che in “A Voce Nuda” interpreta il ruolo di Ludovica, una bulla che contribuisce a rendere la vita di Camilla ancora più difficile. A tal proposito le abbiamo chiesto di raccontarci com’è stato interpretare il ruolo della “cattiva” della storia:

“Per me interpretare Ludovica è stato rivelatorio nel senso che io come persona non ho nulla a che fare con Ludovica, è stato molto interessante mettermi nei suoi panni e riuscire a dar vita ad un personaggio completamente opposto a quella che è la mia persona. Tra l’altro io credo fortemente in questo progetto perché si parla di un tema che a me sta molto a cuore e che cerco, anche se in maniera differente, di portare anche sui miei social”.

 

Julia Magrone, durante la nostra chiacchierata, ha voluto mandare un messaggio a tutti i giovani che stanno affrontando un momento difficile nella loro vita, e ai loro genitori:

“Quello che consiglio ai ragazzi vittime di sextortion e che hanno paura di denunciare ai parenti o agli amici è di farlo alla polizia, senza per forza coinvolgere in una prima fase parenti o amici. Dai 14 anni in su si può andare direttamente in polizia o anche tramite una chat. Il primo passo è quello di prendere il coraggio di farlo a prescindere che poi lo si dica subito ai genitori o agli amici perché la soluzione non è senza dubbio quella di pagare il riscatto, perché non sarà mai un solo pagamento, ma è quello di trovare il coraggio e denunciare. È lecito, quando ci sono situazioni del genere, che i ragazzi si possano vergognare a denunciare alla famiglia piuttosto che agli amici ma è importante farlo. E soprattutto vorrei dire ai genitori di ascoltare i propri figli perché tante volte commettono degli errori perché non si sentono ascoltati, compresi, e provare a comprenderli anche se si trovano in situazioni difficili come quelle della sextortion”.

 

Mi raccomando, se stai subendo sextortion, non tacere per paura o per vergogna. Puoi sporgere denuncia in qualsiasi ufficio di Polizia. Se hai più di 14 anni puoi chiedere aiuto anche in maniera autonoma.

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