Si è spento all’età di 79 anni Helmut Berger, attore e modello austriaco, 60 anni fa diventato grande amore di Luchino Visconti. Fu quest’ultimo a vedere in lui potenzialità recitative che sapessero andare oltre l’abbagliante bellezza.
Nel 1964, sul set di “Vaghe stelle dell’Orsa“, Leone d’Oro a Venezia 65, il primo incontro. E fu colpo di fulmine. Berger e Visconti sono stati insieme fino alla morte del regista, Palma d’Oro per “Il Gattopardo”, avvenuta nel 1976.
Berger esordì come attore nell’episodio “La strega bruciata viva” del film Le streghe (1967), per poi debuttare come protagonista nel 1968 con “I giovani tigri” di Antonio Leonviola. Nel 1969, con lo straordinario “La Caduta degli Dei”, Visconti disegna per lui il ruolo del nevrotico, gelido, bellissimo e decadente Martin von Essenbeck, che porterà Helmut a vincere un David e ad ottenere una nomination ai Golden Globe. Personaggio violento, disturbante e accecante, che in una scena il regista tramuta in Marlene Dietrich ne L’angelo azzurro.
Nel 1973 Visconti trasforma Berger in Ludovico II di Baviera nel film “Ludwig”, per poi affidargli il cinico Konrad in Gruppo di famiglia in un interno. Questo sarà l’ultimo film che i due gireranno insieme. Helmut fu così protagonista di due trilogie viscontiane. La “Trilogia tedesca”, ovvero La caduta degli dei (1969), Morte a Venezia (1971) e Ludwig (1973), e la “Trilogia bergeriana”, ovvero La caduta degli Dei (1969), Ludwig (1973) e Gruppo di famiglia in un interno (1974).
Quando Visconti morì, Helmut si definì “vedova“.
“Come potrebbe essere diversamente? È stato il mio maestro, di vita e di cultura”. “Siamo stati insieme per molti anni, ci siamo scambiati tutto. Quand’è morto mi è crollato il mondo addosso”. “Con lui ho vissuto il vero amore. Ci siamo trasferiti sotto lo stesso tetto quattro mesi dopo esserci incontrati. Mi ha educato, mi ha fatto conoscere una miriade di personaggi famosi come Grace Kelly, Dalì, la Callas…”.
Visto anche in “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica, in “Salon Kitty” di Tinto Brass e in “Mia moglie è una strega” di Castellano e Pipolo, Helmut Berger è poi andato incontro ad un rapido decadimento fisico, segnato da droga e alcool. Sperperato un patrimonio, ha sposato la scrittrice Francesca Guidato nel 1994, per poi lasciarla nel 1997.
Dichiaratamente bisessuale, Berger ha successivamente intrecciato una storia d’amore con Florian Wess, suo grande amico. A lungo dimenticato dalle produzioni internazionali, Berger ha vissuto anni di povertà assoluta, pensando anche al suicidio. Negli ultimi anni era tornato sul set grazie a Saint Laurent di Bertrand Bonello, interpretando lo stilista nei suoi ultimi anni di vita.
Nel 1992, come dimenticarlo, prese parte all’iconico video Erotica, di Madonna.
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