All’età di 64 anni il movimento LGBTQIA+ d’Italia piange la morte di Mirella Izzo, attivista nonché tra le principali icone del panorama trans nazionale. Fondatrice di Crisalide AzioneTrans ONLUS, da lei presieduta dal 1999 al 2006, Mirella, che si è sempre autodefinita «pansessuale» e «lesbica», iniziò il percorso di transizione nel 1998, dopo aver divorziato dall’ex moglie. Immediati problemi sia in famiglia che sul luogo di lavoro. All’epoca Izzo era dipendente delle Poste, e subì mobbing per circa 3 anni.
Mirella ha sempre rivendicato di essere stata la prima a portare in Italia il sostantivo “transfobia”, nel 2005, con l’obiettivo di introdurre un termine che sottolineasse caratteristiche, analogie e differenze rispetto al più diffuso “omofobia”.
Fu sempre lei, nel 2000, a proporre la detassazione delle pratiche legali per la rettifica anagrafica e sessuale. La proposta fu accolta dal deputato Maura Cossutta, che intraprese l’iter legislativo per farla diventare legge, successivamente approvata alla fine dell’anno tramite decreto presidenziale.
Nel 2007 Mirella ha pubblicato “Translesbismo: Istruzioni per l’uso – Il primo libro italiano dedicato alla realtà delle transgender lesbiche“. Un testo volto a far confrontare, per la prima volta, lesbiche e translesbiche. “Negli ultimi anni le translesbiche sono passate dal ruolo di reiette a fonte di riflessione e ispirazione per il movimento internazionale lesbico e femminista. Tacere, di questa realtà, relegherebbe l’Italia nella provincia del mondo. Il confronto, infatti, è aperto da anni in Europa ed USA e molti testi sono stati pubblicati sul translesbismo e sull’apporto transfemminista al movimento femminista. C’è bisogno di informazione“, scriveva Izzo. “Translesbismo” parte dai bisogni elementari. Un testo teorico ma con fini di utilità pratica per lo sviluppo della reciproca conoscenza. “Perché è un fatto che trans e lesbiche entrino sempre più spesso in contatto e conoscersi meglio significa disfarsi dei pregiudizi e allargare il senso di una identità“.
Nel 2012 Mirella ha pubblicato “Oltre le gabbie dei Generi. Il Manifesto pangender“, edito da EGA-Edizioni Gruppo Abele. “Questo non è un libro per trans“, precisava Izzo. “Nonostante il titolo, è un libro che ragiona sulla condizione delle persone trans ma può risultare sorprendente anche per le persone “normali””.
La tesi dell’autrice era esplicita: l’identità delle persone è data dal sesso biologico ma anche, in misura altrettanto significativa, dalla identità di genere e dal conseguente ruolo (o stereotipo) imposti dal contesto socio-culturale. Si tratta di un intreccio non riassumibile nella sola identità separata maschile e femminile, che rimanda necessariamente a molte possibili identità, riunite nel termine “pangender”. Un intreccio che meritava un apposito manifesto.
Monica J. Romano, consigliera comunale di Milano, ha voluto ricordare Mirella Izzo, con le lacrime agli occhi.
“Attivista importantissima per il movimento transgender degli anni ’90 e 2000, teorica di grande intelligenza, spessore e acume, scrittrice, fondatrice di Crisalide Azione Trans. Abbiamo militato insieme dal 2003 al 2007“, ha ricordato Monica. “Come ho scritto in diversi miei libri, se Deborah Lambillotte mi ha insegnato il valore e la forza dell’essere comunità, Mirella mi ha insegnato a far politica, prima indimenticabile maestra. Ci siamo amate, stimate, detestate, odiate e anche scontrate ferocemente. Negli ultimi anni ci eravamo riappacificate e avevamo ripreso a dialogare. Sono contenta che sia successo. Sorridevamo dei nostri scontri passati e parlavamo tanto di come il movimento era cambiato rispetto a quello che noi avevamo vissuto e animato. Mirella, mi hai dato tantissimo, nel bene e anche nel male. Ma non posso non riconoscere che, se non avessi avuto la fortuna di conoscerti, la mia vita sarebbe stata peggiore. Grazie per tutto ciò che abbiamo condiviso insieme. Lo racconterò più che posso alle nuove generazioni transgender“.
“Oggi se ne è andata Mirella Izzo, una grande guerriera che ha dato e si è data per diritti, dignità e libertà”, ha commentato sui social Porpora Marcasciano. “Una parte importante del mondo trans che si stacca“.
“La nostra comunità piange la scomparsa di Mirella Izzo”, ha aggiunto Arcigay. “Pioniera e teorica, attivista appassionata, Mirella ha sempre testimoniato con grande energia e generosità la complessità delle identità e degli orientamenti, lavorando alla costruzione di uno spazio politico e di una presa di parola translesbica, oggi ancora più preziosi. Per molt* di noi Mirella è stato un faro, una guida, un modello. Il suo contributo al nostro movimento e alla nostra storia è stato tangibile e vitale. Mirella era una ricchezza e oggi, senza di lei, siamo più pover* Un abbraccio commosso a tutte le persone che le hanno voluto bene”.
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