Tra pochi giorni Affari Tuoi tornerà su Rai 1 dopo quasi 4 anni d’assenza grazie allo ‘spin-off’ Viva gli Sposi, condotto in prime time da Carlo Conti. Una nuova edizione tutta dedicata alle coppie pronte a giurarsi amore eterno, con premi fino a 300.000 euro. Una settimana fa avevamo denunciato quanto facilmente riscontrabile sul regolamento ufficiale del programma, ancora oggi presente sul sito Endemol, che sembrava escludere le coppie LGBT in procinto di unirsi civilmente dalla partecipazione al programma.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, come riportato da TvBlog, Conti ha così rigettato l’accusa.
Coppie omosessuali? Nel nostro regolamento, non c’è alcuna distinzione. Per quanto riguarda le unioni civili, ci sarà un’autocertificazione dei concorrenti visto che non esistono le pubblicazioni.
Peccato che nel regolamento ufficiale, come scritto il 14 dicembre scorso, la distinzione ci sia. Ancora oggi si legge che possono partecipare al programma:
a) Tutti coloro i quali siano maggiorenni al momento della presentazione della candidatura e abbiano effettuato la promessa di matrimonio presso il Comune di residenza;
b) Possono fare richiesta di partecipazione anche coloro i quali, pur non avendo ancora effettuato la promessa di matrimonio, siano muniti di (i) Certificato parrocchiale che attesti l’impegno a frequentare e/o la frequentazione al corso pre-matrimoniale; e/o di (ii) Certificato parrocchiale comprovante la prenotazione della Chiesa;
c) Possono inoltre fare richiesta di partecipazione Coppie stabili, che vivano in regime di comprovata convivenza, e che sottoscrivano una autocertificazione attestante la loro concreta volontà di contrarre matrimonio.
Di unioni civili, come detto, non si parla, mai, in alcun punto. A tutti noi piacerebbe che l’unione civile fosse come il matrimonio, ma così non è. “Non faremo differenze rispetto all’etnia, alla religione o all’orientamento sessuale“, ha continuato Conti nel corso della conferenza stampa. “Sceglieremo i concorrenti in base alla loro storia e al fattore televisivo. E se ci saranno coppie omosessuali non sarà solo semplicemente perché devono essere rappresentate“. Peccato che nessuno abbia mai chiesto questo. Si chiedeva semplicemente un regolamento aperto a tutte le coppie pronte ad unirsi, tanto civilmente quanto in matrimonio, in modo chiaro e inequivocabile. E il regolamento Endemol/Rai, checché ne dica Carlo Conti, ancora oggi dice altro. Se nei 7 speciali Rai dello show troverà poi spazio anche una coppia LGBT, noi non potremo far altro che applaudire autori e conduttori per aver raccontato in diretta tv al pubblico nazional popolare del sabato sera quelle famiglie che una parte di politica italiana continua inopinatamente a definire ‘inesistenti’. Ma quelle famiglie ci sono, così come ce ne sono migliaia in ‘costruzione’. Basta che non le si escluda tramite ‘regolamento’.
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