In un momento in cui il coming out nello sport sembra essere diventato di moda (tranne che in Italia, si intende) è facile dimenticare che ancora, in quell’ambiente, la mentalità dominante è fortemente omofoba e che il processo di cambiamento è ancora all’inizio. Come ci ricorda l’incredibile vicenda di un arbitro di calcio scozzese.
Com’è successo, ad esempio, in Scozia, dove un giocatore non professionista ha iniziato ad insultare l’arbitro gay dicendogli cose come “frocio” e “fai l’arbitro solo per guardare i ragazzi in pantaloncini”. Dale Ritchie, questo il nome del giocatore, è stato sospeso e costretto a guardare la partita da bordo campo.
In un’intervista ad un quotidiano locale, l’arbitro ha raccontato che mai nessuno aveva sottolineato prima il fatto che fosse gay. Dopo la partita, l’arbitro ha parlato con l’allenatore del giocatore in questione spiegando che non avrebbe lasciato correre ed avrebbe riferito l’episodio a chi di competenza. Ma quello che è successo dopo ha dell’incredibile.
Joe Richardson, l’arbitro, è stato sospeso dall’associazione degli arbitri “perché l’associazione non mi ha supportato per quanto accaduto e io l’ho criticata. Preferivano che tutto venisse messo a tacere”.
Stando a quanto raccontato dell’arbitro, il segretario dell’associazione gli avrebbe risposto che era un problema che avrebbe dovuto gestire da solo.
Interpellata dalla stampa, l’associazione, che si chiama Angus and Perthshire Referees Association non ha voluto rilasciare commenti.