L’annunciato sequel di Chiamami col tuo nome rischia seriamente di finire nel dimenticatoio a causa delle pesantissime accuse che hanno travolto Armie Hammer, co-protagonista del film di Luca Guadagnino, accusato di aver molestato sessualmente più ragazze.
Attualmente in sala con Dune e da pochi giorni sul set di Wonka, Timothée Chalamet ha evitato la domanda diretta posta dal giornalista del Time che ha condotto un’intervista ad ampio raggio con annessa copertina interamente dedicata. “Capisco il motivo per cui me lo state chiedendo”, ha precisato Chalamet, prima di prenderne le distanze. “Ma è una domanda che meriterebbe una conversazione più ampia e preferisco non fornire una risposta parziale”. Grande amico del collega, Timothée ha di fatto messo le mani avanti, evitando di prendere qualsiasi tipo di posizione.
La carriera di Hammer, iconico Oliver nel film del regista italiano con il quale strappò una candidatura ai Golden Globe come miglior attore non protagonista, è di fatto precipitata a inizio 2020, quando è stato accusato addirittura di cannibalismo. Lasciato da Elizabeth Chambers, madre dei suoi figli, Armie avrebbe abusato fisicamente e psicologicamente per 4 lunghi anni di una 35enne di nome Effie. Hammer ha sempre parlato di rapporti consenzienti, negando tutte le accuse di abusi. Dopo aver perso la serie tv “The Offer” e il film “Shotgun Wedding”, il divo è entrato in rehab.
Lo scorso anno Guadagnino ipotizzò non uno bensì due sequel di Chiamami col tuo Nome, ambientati rispettivamente negli anni ’90 e nei primi anni ‘2000. Nel frattempo il regista ha girato un altro film con Timothée Chalamet, Bones and All, attualmente in post produzione e in uscita al cinema tra fine 2021 e inizio 2022.