ROMA – Il presidente della Commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi ha annunciato che sui Dico si riunirà la settimana dopo Pasqua l’ufficio di presidenza per definire la data finale della discussione generale. Sinora nei lavori di tale Commissione si sono esaminati i testi dei 10 progetti di legge presentati sul tema dei diritti delle coppie di fatto (compreso quello del Governo sui DiCo) e si è valutato se ci sia la necessità di creare un comitato ristretto che abbia il non facile compito di redarre un testo di sintesi tra tutti i Ddl presentati.
Ma in Italia, ormai è evidente anche ai sassi, la politica deve sempre fare i conti con i voleri della gerarchia vaticana che, naturalmente, sarebbero nientemeno che espressione terrena della volontà divina. Giuseppe Betori, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha recentemente fatto sapere che la CEI ritiene assolutamente inaccettabili tutte le suddette proposte di legge. Anche quella, che definire estremamente al ribasso è dir poco, presentata dall’onorevole Alfredo Biondi (nella foto), storico liberale ed ex ministro, di Forza Italia, che prevede la stipulazione e la firma davanti a un notaio di un “contratto di unione solidale” tra due persone, anche dello stesso sesso. «Persino nella prima nota dei vescovi si parla di salvaguardare i diritti individuali dei conviventi» commenta Biondi al Corriere della Sera. «Possibile – si chiede – che ora ritengano che due cittadini non possano avere il diritto di andare da un notaio e istituzionalizzare il loro rapporto con un contratto di mutuo soccorso e di solidarietà?». «Qui si vogliono additare come peccatori sulla pubblica piazza le persone che convivono, siano dello stesso sesso o di sesso diverso» e ciò nonostante la sua proposta elimini in modo categorico «ogni rischio di ambiguità sull’eventuale riconoscimento del matrimonio tra omosessuali.» Ma se neanche questo è ammissibile, conclude Biondi, «vuol dire che un giorno o l’altro ci potremo trovare in camera da letto un carabiniere. O peggio un vescovo.»
«Trovo tutt’altro che sarcastica la presa di posizione di Alfredo Biondi» dice Enrico Oliari, esponente di GayLib, l’associazione dei gay di centrodestra: «I vescovi vogliono avere il pieno controllo della vita affettiva e sessuale degli italiani. I continui e martellanti interventi della Cei e della Chiesa stanno portando la discussione politica all’epoca giolittiana, quando la società si trovava in un forte contrasto fra clericali ed anticlericali. La Chiesa – conclude Oliari – è una lobby potentissima, che vuole governare le coscienze, influenzare le leggi e prendersi i soldi dell’8 per mille degli italiani: mi auguro che i rappresentanti del popolo ne sappiano prendere atto.» (Roberto Taddeucci)
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