Complici nel riciclaggio e nella vita. E’ questo quello che emerge dalle indagini della Guardia di Finanza che hanno portato all’arresto di due preti, Monsignor Nunzio Scarano, e responsabile dell’Apsa (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica), e don Luigi Noli, ritenuti responsabili di operazioni di riciclaggio per milioni di euro, per conto di una famiglia di armatori, attraverso lo Ior, la banca vaticana.
Dalle intercettazioni telefoniche effettuate dagli inquirenti in cerca di elementi che gettassero luce sulla vicenda, è emerso che tra i due non c’era solo quella che poteva passare per una profonda amicizia. Di fatto, i due prelati, hanno una relazione che pare duri da circa 30 anni.
Come riporta il Corriere della Sera, che ha rivelato i particolari del rapporto tra i due, di questa relazione gli inquirenti erano già a conoscenza fin dai tempi del primo arresto di Scarano il 28 giugno scorso quando il vescovo venne prelevato dall’abitazione di Noli presso cui aveva dormito la notte precedente.
Stesso copione dell’ultimo arresto, avvenuto all’alba di ieri, ma questa volta nell’abitazione di Scarano dove il vescovo aveva ottenuto di risiedere agli arresti domiciliari e dove Noli, questa volta arrestato anch’egli, lo aveva raggiunto, ufficialmente per accudire l’amico.
Della relazione tra i due prelati, però, non erano a conoscenza solo pochi intimi. Il Corriere della Sera spiega infatti che Noli, dopo il primo arresto del suo compagno, venne trasferito ad altra parrocchia e non certo per motivi giudiziari, dato che in quel momento non ancora coinvolto nelle indagini.
Il quotidiano milanese riporta anche la testimonianza Massimiliano Marcianò, amico intimo di Scarano.”Tra Nunzio e don Luigi Noli – ha spiegato Marciano – c’è un rapporto particolare che a mio avviso va ben oltre un normale rapporto di amicizia, sono di fatto la stessa persona e condividono praticamente tutto”.
Ma la conferma definitiva si ha dalle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche da cui trapela anche in coinvolgimento di altri uomini.
Ecco cosa riporta la Guardia di Finanza a proposito di una telefonata tra i due avvenuta lo scorso 9 febbraio: “Scarano e Noli ricordano di un’esperienza particolare vissuta laddove Scarano parla della relazione di …omissis.. che gli diceva: “A bello allora vuol dire che quello che ti ho dato quella sera non ti basta, ti devo dare il resto?'” E Luigi risponde: “…. Mamma mia, quella sera indimenticabile, un animale è diventato!” E ad un certo punto Nunzio definisce …omissis.. possessivo nei suoi confronti e Noli risponde: “Ti vuole tutto per sé. Immaginati se sapesse che con me…”.
Ed sono gli stessi uomini della finanza a concludere che “questo particolare rapporto tra Nunzio Scarano e Luigi Noli, che porta quest’ultimo a sentirsi un tutt’uno con il primo, superiore pertanto ad un mero rapporto di fraterna spiritualità e affettuosa amicizia, non può che implicare, a ragione, la piena consapevolezza, da parte di costui, degli affari illeciti in cui Scarano è versato”.
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