Arriva da Napoli l’ultima, ennesima, denuncia di omofobia di questo inizio autunno. Architetto e professore, Marco Maria Taglialatela ha rivelato sui social quanto avvenuto nella sua classe, con la sua sedia imbrattata da scritte omofobe.
Come docente, educatore e adulto non posso stare zitto quando in una classe sento o vedo episodi di razzismo, Omofobia, misoginia e violenza in genere…quando accade, fermo tutto e la prima cosa che chiedo è: “perché?”, e poi ne discuto e nel caso prendo provvedimenti, e me ne fotto se con la mia materia non c’entra nulla… Eppure alcuni colleghi e colleghe mettono voci in giro che io faccio attivismo Lgbt in classe, perché l’omofobia fa vedere loro solo quello e da qui la perenne calunnia... Pane per i miei denti penso e non demordo…
Premesse fondamentali, da parte del docente, prima di arrivare all’insulto omofobo trovato nella sua aula.
La sedia che vedete in foto l’ho osservata per un anno intero e me la sono ritrovata agli esami, alcuni colleghi, quei colleghi di cui sopra, volevano toglierla… Io la presi e dissi loro: “no! Questa è la mia sedia, io faccio gli esami seduto proprio qui!”… Buongiorno.
Un post social travolto dai ‘mi piace’ e dai commenti positivi, in un’Italia che paurosamente scivola sempre più verso l’omofobia estrema, esibita. Solo resistendo, a testa alta e schiena dritta, riusciremo a stremarli. Perché saranno loro, gli omofobi estremisti, a dover cedere. Mica noi.
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Aspetto che i gay che votano Salvini Meloni e simili, vadano dai LORO politici di riferimento a chiedere una legge per l'educazione contro l'omofobia nelle scuole.