Una folla di persone ha ieri pomeriggio marciato per le strade di Torino, da piazza Vittorio Veneto a piazza Castello, per i diritti delle persone transessuali e contro ogni tipo di discriminazione.
La Trans Freedom March, organizzata dal Coordinamento Torino Pride in collaborazione con l’associazione Sunderam onlus, si è svolta in modo pacifico, anticipando di qualche giorno il Transgender Day of Remembrance, che dal 1999 si tiene ogni 20 novembre.
Il corteo, accompagnato dalle note della banda musicale Bandaradan, è stato aperto dalla sindaca di Torino Chiara Appendino, da sempre molto vicina alla comunità LGBT, dagli assessori alle Pari Opportunità di Regione Piemonte e Comune di Torino Monica Cerutti e Marco Giusta e dal presidente e fondatore del Lovers Film Festival (già Torino Gay & Lesbian Film Festival) Giovanni Minerba.
Sul palco allestito in piazza castello sono stati letti i nomi delle vittime di transfobia morte nell’ultimo anno e si sono esibiti la vocalist Elisa Fagà; la violinista H.E.R.; l’arpista Cecilia Lasagno protagonista di una felice esperienza al Festival di Sanremo 2018 e la performer e dj Tischy Mura. Nella mattinata di ieri, invece, presso la Sala Carpanini del Municipio di Torino si è svolto con successo il convegno dal titolo Minori e identità di genere organizzato in collaborazione con il Servizio LGBT del Comune di Torino, moderato dal blogger e scrittore Dario Accolla.
Questa sera a Roma, ore 19:00, sarà invece il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli insieme al Co.Lt (Coordinamento Lazio Trans), costituito da Associazione Libellula, Beyond Differences Onlus, Gruppo Amati, Sportello Lili e Tgenus Lazio, a scendere in strada in via Giolitti, presso la stazione Termini, con un evento pensato per informare sul tema dell’identità di genere e per commemorare con una CANDLELIGHT tutte le vittime di odio transfobico. A dir poco difficile, se non impossibile, che la sindaca Virginia Raggi possa seguire l’esempio della collega 5 Stelle Chiara Appendino. Ma sarebbo ben felici di doverci cospargere il capo di sale, con una sonora smentita.
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