Tiepida apertura di Sivlio Berlusconi sui diritti delle persone lgbt. Per quanto riguarda le coppie di fatto il candidato premier ritiene il discorso «apertissimo per quanto riguarda i diritti individuali, chiuso per quanto riguarda l’equiparazione alla famiglia tradizionale». La famiglia, infatti, «ha una funzione sociale che le altre forme di convivenza non hanno».
Sui rapporti omosessuali il leader del PDL sostiene che per lo Stato «l’orientamento sessuale non può essere né un motivo di discriminazione, né di particolare tutela». E alla domanda dell’intervistatore su come si comporterebbe se avesse un figlio omosessuale Berlusocni ha risposto: «Lo rispetterei. E lo circonderei di amore».
È la prima volta che nel centrodestra si sentono parole d’amore verso gli omosessuali. Le posizioni degli esponenti di quella coalizione non sono mai state di grande apertura. Fu Fini a sostenere la teoria che un gay non può fare il maestro, quasi a voler accostare l’omosessualità alla pedofilia. C’è chi, come Prosperini (AN) ha addirittura invocato la garotta indiana, la cinghia di cuoio legata alle tempie che asciugandosi al sole stritola il cervello. La Mussolini disse che è meglio essere fascista che frocio mentre Storace (La Destra), alla richiesta "Di qualcosa di destra" rispose: «A froci!».
Forse Berlusconi ha cambiato idea rispetto a quando sostenne che i gay votano tutti a sinistra. O forse ha visto il sondaggio di Gay.it (?) secondo cui un gay su quattro voterà per il Popolo della Libertà. Comunque sia siamo ancora lontani da un’idea di legge che renda pubblici i diritti della coppia. L’intenzione, se mai il centrodestra la trasformerà in pratica, rimane quella di garantire pseudo diritti individuali che sarebbero già presenti nel Codice civile.