Abbiamo parlato giorni fa del porno etico e di quanto poco piaccia ai conservatori.
Ogni volta che trattiamo argomenti come pornografia o lavoro sessuale si aprono mille fazioni che finiscono sempre per polarizzarsi a destra o sinistra dove il porno mainstream è considerato spesso il male sceso in Terra, e chi preferisce guardarsi i video gratis su Pornhub è un cattivone.
Nei fatti, su Pornhub c’è davvero un po’ di tutto, dai revenge porn ai video consensuali selezionati dagli stessi performer, e non andrebbe fatta la croce a nessun* per quale piattaforma utilizza.
Risparmiandoci la gara a chi è più bravo dell’altro, possiamo sempre maturare o contemplare delle alternative più sicure e controllate rispetto allo stampo del porno anni ’80 che spesso non tutela nessuna delle persone coinvolte (ma ci torneremo).
Che cosa si intende per porno etico?
Il porno etico è una piattaforma dove i contenuti sono creati legalmente, rispettando i diritti e le esigenze di ogni sex worker, non solo sul piano retributivo ma anche per quanto riguarda un set sicuro, empatico, e aperto all’ascolto di ogni singola parte coinvolta. Prima, durante (grazie anche all’utilizzo di safe word), e dopo la scena.
È un porno più inclusivo: non mette al centro solo un certo tipo di corpi e ruoli, ma celebra una varietà di fisici e identità anche non conformi allo standard canonico a cui siamo stat* abituat*.
È un porno che si discosta dallo sguardo a senso unico di un uomo etero eterosessuale e cisgender, ma accoglie anche il punto di vista di registe donne, persone LGBTQIA+, disabili e altre categorie marginalizzate rispetto quella più privilegiata.
Nel porno etico le protagoniste non sono oggetto ma soggetto della scena, ribaltando quei ruoli di genere e stereotipi che tendiamo a dare per scontati in ogni ambito della società, non solo quello audiovisivo.
Con il porno etico possiamo provare piacere con fantasie, desideri, o molto semplicemente alternative non circoscritte al punto di vista oggettificante e fallocentrico (chiarendo che nella vita ci sono anche persone a cui piace essere oggettificate o prestarsi ad uno sguardo voyuerista, e non dobbiamo farcene una colpa).
Quali sono le piattaforme dove guardare porno etico?
La ben nota Only Fans richiede un rigido processo di verifica dell’età di ogni performer, permettendo loro di stabilire condizioni e prezzi, e creando uno spazio sicuro per ogni etnia, orientamento sessuale, identità di genere disabilità o corpo.
Ma anche la piattaforma di Erika Lust – regista, produttrice cinematografica e scrittrice svedese ben nota per il suo porno femminista e intersezionale – Uniporn TV, Rosario Gallardo, Lustery, Four Chambers, Make Love Not Porn, Sssh.com, e Afterglow.
Perché è importante parlare di etica nel porno? Perché oltre ad offrire una visione più inclusiva e trasversale a quella precostruita, si supporta e nutre un ciclo lavorativo che tiene conto dei diritti, ancor prima dei doveri, di ogni parte coinvolta – in primis la base di ogni rapporto interpersonale e sessuale: il consenso.
Ma quando parliamo di porno etico è bene ricordare che l’assenza di ‘eticità’ non riguarda esclusivamente la pornografia, ma coinvolge un po’ il mondo del lavoro in generale (e il lavoro sessuale è sempre lavoro, bello o brutto). La tutela è un diritto essenziale per ogni persona che lavora, ma prima di dividere il mondo tra buoni e cattivi, sarebbe saggio ascoltare le storie delle sex worker senza scegliere al posto loro cosa è etico e cosa non lo è.
Come spiega Sara Brown, performer e adult industry specialist: “Discriminare tra “porno mainstream” e “porno etico” implica innanzitutto che il “mainstream” non sia etico. Questa affermazione non solo è falsa, ma fomenta quella che nell’industria chiamiamo “guerra al porno”, ossia la narrazione gradita a media e governi che il porno di per sé è dannoso, quindi c’è bisogno di alternative più “sane”. Qualunque distinzione tra “porno buono” e “porno cattivo” finisce col rafforzare lo stigma su sex workers i cui corpi rappresentano questa industria, e che sono già abbondantemente perseguitati“.
Come spiega Brown, qualunque porno – mainstream o (più correttamente) indipendente – può essere etico. Il movimento #MeToo ha incoraggiato sex performer a esigere cambiamenti, istituendo protocolli di produzione che includono conversazioni pre-riprese sul consenso e rendendole oggi una pratica etica standard tanto nel porno indie come in quello mainstream.
“Da consumatorə possiamo scegliere il porno che meglio rispecchia le nostre fantasie (e disponibilità economiche) tra le alternative esistenti. Il porno non è educazione sessuale ma intrattenimento. Un’educazione sessuale completa (questa sconosciuta) dovrebbe fornirci gli strumenti per riconoscere dove finisce la fantasia e dove inizia la realtà, formandoci come fruitorə consapevolə di porno. Senza giudicarci per le nostre fantasie né considerare umani di serie B le persone che lavorano nel porno“.
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