La settimana prossima si scende tuttə in piazza.
Dopo essersi unitə alla mobilitazione del 28 Aprile con le persone migranti, al corteo “Interruzione volontaria di patriarcato” tenuto il 6 Maggio ad Ancona insieme a Non Una di Meno, e la manifestazione per Cloe Bianco a San Donà di Piave, Gli Stati Genderali LGBTQIAP+ & Disability ci aspettano al corteo del 28 Ottobre 2023 e all’assemblea nazionale di Domenica 29 Ottobre per “rispondere con un’unica voce” alle ripetute violenze del sistema. Ribadiscono nell’annuncio ufficiale: “È tempo di rivolta contro la violenza di Stato. Le nostre vite valgono, o non verrebbero così ferocemente attaccate. È tempo di lottare per riprenderci quello che vogliamo“.
Il corteo riunirà ogni gruppo marginalizzato – dalla comunità LGBTQIAP+ a quella disabile per mobilitarsi contro un governo che fomenta false ideologie e amplifica la disinformazione, senza nessuna forma di tutela per chiunque non ricada in quello status quo eternamente etero, bianco, cisgender, e perfettamente conforme alla “norma”.
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“Siamo persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e non binarie, queer, intersex, asessuali, aromantiche, pansessuali, poliamorose, k!nky. La nostra piazza orgogliosa e resistente sarà l’occasione per far sentire forte la nostra voce, per denunciare le oppressioni quotidiane che viviamo, ma anche per rivendicare la nostra capacità di progettare una società più giusta per tuttə” sottolineano gli Stati Generali.
Nel post ufficiale, l’associazione fa riferimento a tutto: dalla indiscriminata violenza su Gaza che sta avvenendo in questi giorni durante lo scontro Israele-Hamas alla depsichiatrizzazione e depatologizzazione delle persone trans, non binarie, e intersex fino alla continua criminalizzazione e invisibilizzazzione di tutte le persone razzializzate.
Non mancherà la riforma del diritto di famiglia a tutela del matrimonio egualitario, il riconoscimento di altre forme di affettività e relazioni oltre la coppia, riconoscendo i figli di tuttə e permettendo l’adozione e la riproduzione assistita.
La manifestazione tuonerà anche contro le istituzioni pubbliche: dall’educazione nelle scuole (a favore di una sensibilizzazione all’affettività, sessualità, e identità fin dai primi anni di formazione) al posto di lavoro (che non garantisce sicurezza, non fonisce adeguati supporti a chi è senza reddito, aumenta il tempo di lavoro e riduce quello di vita e cura) per migliorare le condizioni salariali e contrattuali, fino quel sistema sanitario (sempre pieno di medici obiettori nei reparti ginecologici e associazioni pro-life negli ospedali) che non permette aborto e contraccezione per pazienti trans o non binary.
Una risposta chiara e forte alla “vera ossessione e autentica persecuzione di un governo fascista” che con la sua agenda politica e fantomatiche ideologie gender nasconde “l’evidente inadeguatezza di chi è alla guida del Paese”.
Ci si mobiliterà anche contro il cambiamento climatico, la devastazione ambientale, la sofferenza e uccisione degli animali per un’opposizione che non fa gerarchia tra le lotte e non lascia indietro nessunə: “Siamo con loro e siamo loro“.
Potete leggere il comunicato ufficiale sui profili social degli Stati Genderali, dove firmare le adesioni per partecipare e seguire le info per orari e logistiche del corteo.
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Le parole "trangender", "transessuale" e, o, "trans" non sono mai state utilizzate in ambito professionale psichiatrico e psicologico nella loro mancata valenza. Non hanno una definizione univoca e fintanto che usate in una piazza caotica, senza, non si raggiungerà nessuno risultato: ce la si canta e la si balla in autonomia. So che nessuno leggerà questo commento triste e solo a fondo pagina, ma so anche che questa cosa non ha ragione... Ciao mamma!