Rivolta Pride a Bologna: “Nessuna retromarcia sarà il nostro destino” – intervista

Tutto sul Pride ecologico, autonomo e anticapitalista di questo Sabato 1° Luglio.

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4 min. di lettura

L’estate del Pride Month va avanti e l’orgoglio queer continua a farsi sentire per tutta Italia.

Un’ondata con più di 50 parate LGBTQIA+ –di cui qui potete trovare ogni tappa con info – che si spostano dalle grandi città (qui trovate tutto sul Roma Pride e il Milano Pride) a comunità locali, con obiettivi intersezionali e tutti urgenti tra loro: dai diritti e l’autodeterminazione delle persone transgender alla tutela delle famiglie arcobaleno fino all’accessibilità e l’emergenza climatica.

Abbiamo realizzato interviste al Piacenza Pride 2023, Novara Pride 2023, Pavia Pride 2023, Lecco Pride 2023, Cuneo Pride 2023, Roma Pride 2023, Pordenone Pride 2023, Foggia Pride 2023, Liguria Pride 2023, Marche Pride 2023, Laguna Pride 2023, L’Egadi Pride 2023, Salento Pride 2023, Palermo Pride 2023, Napoli Pride 2023, Remilia Pride 2023, e Sardegna Pride 2023.

Questo Sabato 1 Luglio sarà il turno del Rivolta Pride di Bologna, con appuntamento alle 17 e partenza alle 18 presso i Giardini di Villa Cassarini.

Una rivolta rigorosamente autonoma e svincolata da qualunque logica istituzionale, in collaborazione con tantissime associazioni – tra cui CASSERO LGBTQIA+ Center, Famiglie Arcobaleno, AGEDO, Gruppo Trans, RED, Plus – il Rivolta Pride toccherà temi urgenti e trasversali tra loro, mandando un messaggio forte e chiaro che non scende a compromessi e ci motiva a farci sentire ancora di più.

Ne hanno parlato anche insieme a noi.

 

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Comune e Regione hanno dato patrocinio al Rivolta Pride Bologna? Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte?

Il Comune e la Regione non hanno dato il patrocinio al Pride di Bologna perché il Pride di Bologna non chiede il patrocinio alle istituzioni da quasi 10 anni. È stata una scelta di autonomia, maturata nel corso degli anni, partendo dalla consapevolezza che l’istituzione è comunque dalla nostra parte. Noi facciamo una battaglia per i diritti, e sarebbe discriminatorio il contrario (come purtroppo in molti comuni e regioni locali). Ma il nostro movimento non dipende da questo. Ben altro, esisteva già prima dell’appoggio istituzionale e continuerà ad esistere se l’appoggio verrà a meno. È importante per noi preservare questa autonomia.

Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?

Nel Rivolta Pride ci sono realtà diverse e ognuna ha rapporti diversi con le istituzioni. Il Cassero LGBTQIA+ Center, ad esempio, è in rapporti molto stretti con l’amministrazione comunale. In generale l’amministrazione si impegna ogni 4 anni a sottoscrivere con le associazioni il patto di collaborazione. Un patto che va a riconoscere le attività di molte associazioni LGBTQIA+ sul territorio, e il rapporto si sostanzia soprattutto in questa cornice. Ma non tutte le realtà LGBTQIA+ transfemministe di Bologna si riconoscono in questa modalità. Alcune preferiscono mmantenere un’autonomia maggiore. Il Rivolta Pride nasce da tutte queste realtà, riconoscendo il valore intrinseco delle pratiche risedenti, ma comunque con obiettivi comuni.Senza scaturire in conflitti interni, e riconoscendo che il nemico è fuori dal movimento. Ed è sempre più evidente in questo giorni.

Quali saranno i punti più urgenti da trattare per il Rivolta Pride?

Non è possibile scendere in piazza il 1 Luglio, ad un mese e mezzo dalla tragedia dell’Emilia Romagna senza tenere in conto le cause di questa alluvione. C’è chiaramente un discorso sull’emergenza climatica, le cause, e i sempre più devastanti disastri che stanno colpendo il nostro territorio e non solo. Il modello di sviluppo che si sta applicando su quasi tutti i paesi occidentali è un modello sbagliato e capitalista, che va verso lo sfruttamento del territorio e delle sue risorse, e lo sta distruggendo.

Poi ci sarà chiaramente il tema delle famiglie e delle relazioni LGBTQIA+ che sono attacco sia dalle istituzioni locali che dal governo centrale. Sul piano dell’attacco verbale e da una retorica con violenza crescente, e sul piano del riconoscimento e dei diritti. Le famiglie arcobaleno saranno sul palco con noi e prenderanno parola contro tutto questo.

Altra questione che ci sta a cuore è anche quella del movimento trans e non binario, per una modifica della legge 1964 semplicemente perché non è abbastanza, e le mancanze di questa legge in un momento critico politicamente, potrebbero venire a galla e portare enormi problemi. È una legge antiquata, e le persone trans* rischiano di essere il prossimo oggetto d’attacco da parte del governo. Noi siamo pront* a contrattaccare con un’elaborazione politica che parte da lontano: Bologna è storicamente una città con un movimento trans molto attivo, e per questo rivolgeremo anche questa questione.

Quali interventi a voce sono previsti sul palco dopo la parata?

Ci saranno gli interventi delle associazioni Cassero LGBTQIA+ Center, Smaschieramenti, Plus, Komos, Extinction Rebellion, Collettivo Grass*, Stati Genderali, Orgoglio Bisessuae, Gruppo Trans, Famiglie Arcobaleno, Mala Educacion, e Foolhard.

Durante il corteo ci sarà anche l’intervento di Non Una di Meno Bologna.

In questi anni si è parlato moltissimo anche dell’accessibilità ai Pride, ci raccontate come avete strutturato il percorso?

Siamo molto content3 che quest’anno, intanto, che la parata terminerà in centro, in piazza Venti Settembre. Crediamo sia una piazza simbolica per quanto riguarda la presa di parola della comunità LGBTQIA+, che vuole dire qualcosa direttamente alla città. Abbiamo disegnato un punto di decompressione, presso i Giardini Graziella Flavia, ovvero una zona dove le persone possono andare e venir accolte in caso dovessero sentirsi male, essere troppo stanche, o bere acqua. Nello spezzone delle famiglie arcobaleno sarà uno spazio con meno caos e rumore, e sarà lo spazio che consiglieremo alle persone neurodivergenti che potrebbero avere difficoltà. Come tutti gli anni faremo in modo che ci sarà spazio per le persone in carrozzina, e avremo ben due realtà che si occuperanno di riduzione del danno, che ci supporteranno nella parata in casi d’emergenza.

Che messaggio volete mandare alla politica nazionale? Ci sono altre cose che vorreste dire sul Rivolta Pride Bologna e sul vostro territorio?

Ci teniamo a ribadire che il governo sta sicuramente determinando un arretramento sul piano dei diritti e il riconoscimento delle identità delle persone LGBTQIA+. Ma questa battaglia ha radici molto profonde, ha una genealogia forte che continua a resistere, e si rigenererà e va molto al di là di questi attacchi. Nessun governo è mai stato veramente dalla nostra parte nella storia del nostro paese, quindi siamo abituat3 a fronteggiare una società ostile e una politica violenta.  Continueremo a farlo sperando che prima o poi le nostre istanze prevalgano, e non possiamo credere che questa retromarcia, anche a livello internazionale, sia il nostro destino.

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