È una degli attivisti più importanti e noti in Italia nell’ambito della lotta al virus dell’HIV e sul Corriere oggi ha parlato della sua storia ma anche della sua vita di oggi: “Quel bacio è stato la più efficace campagna di comunicazione sull’Hiv in Italia“. Rosaria Iardino fu infatti la protagonista, assieme all’immunologo Fernando Aiuti, di un bacio che forse molti di voi ancora ricordano.
“Decidemmo su due piedi, dopo aver letto gli ennesimi titoli che facevano disinformazione: oggi le chiameremmo fake news. Il Mattino di Napoli aveva scritto che l’Hiv si poteva contrarre anche con un bacio“. La foto fu clamorosa: era il 2 dicembre 1991, fu scattata alla Fiera Campionaria di Cagliari.
Rosaria allora aveva solo 25 anni ed era sieropositiva già da otto: “Non ho mai voluto dire come ho contratto il virus. Naturalmente lo so e non me ne vergogno, ma credo che sia irrilevante“. Racconta di sé ma anche della sua famiglia: “È sicuramente un grande farmaco avere accanto una famiglia intelligente. I miei si andarono a informare da soli, mio fratello e mia sorella subirono discriminazioni indirette sul posto di lavoro, ma non me lo raccontarono se non dopo molti anni. Io cominciai a essere sempre più spesso ospite dei programmi televisivi. Abbiamo bombardato i giovani di informazioni. Oggi i loro coetanei non sanno niente“.
Rosaria oggi vive a Milano con sua moglie Chiara e le due figlie: “Le considero entrambe mie. Per la più piccola, Anita, nata dalla volontà della nostra relazione, ho avviato la richiesta di adozione“. L’impegno di Rosaria non si è fermato: da tre anni infatti guida la fondazione The Bridge, con un comitato scientifico di trenta professionisti in ambito medico, con i quali cerca di sviluppare progetti di intervento in ambito sociale e sanitario. Uno degli ultimi riguarda la definizione di nuovi indicatori per le polizze assicurative che permettano ai sieropositivi di stipulare un mutuo: “Oggi la qualità della nostra vita è migliorata tanto, trent’anni fa era difficile prevedere il futuro. All’inizio la mia principale preoccupazione era di arrivare alla stagione successiva, adesso è di conservare l’ottima salute che ho“.
Se è vero che oggi l’HIV può essere tenuto sotto controllo, non tutto va ancora come dovrebbe: “I pazienti che prendono farmaci per tutta la vita sono più esposti a sviluppare resistenze, per questo è indispensabile avere nuove cartucce per rimanere in salute. Alcune Regioni, però, nei loro piani terapeutici faticano a dare la possibilità ai medici di prescrivere farmaci di ultima generazione: Lazio, Campania, Puglia e Emilia-Romagna sono tra queste. Le eccellenze restano Lombardia, Piemonte e Veneto”.
Oggi uno dei temi principali è sicuramente l’informazione rivolta ai più giovani: “Troppi ragazzi si accontentano del fatto che il virus si può curare, senza considerare quanto costi prendere i farmaci. Credono che l’Hiv riguardi solo l’Africa, o pensano che bastino il coito interrotto e la pillola a scongiurare il contagio”.
Questo sabato Rosaria sarà a Bergamo, a mezzogiorno, nella piazza delle Due Torri, a chiusura della settimana degli #AbbracciConsapevoli di prevenzione dell’Aids.