Il 23 aprile del 1915, ovvero 105 anni fa, moriva Rupert Brooke, poeta britannico noto per i suoi idealistici ‘sonetti di guerra’, scritti durante la prima guerra mondiale. Adorato da Winston Churchill, Brooke venne definito dal collega William Butler Yeats “il giovane più bello d’Inghilterra“, come ricorda PinkNews.
Brooke era già un venerato poeta quando morì a soli 27 anni, nel 1915, su una nave ospedale francese ormeggiata in una baia al largo dell’isola di Sciro nel Mar Egeo, ma ebbe anche un’affascinante vita privata e sentimentale, in cui lottò per capire la propria sessualità.
Dopo aver studiato all’Università di Cambridge, venne coinvolto nel leggendario Bloomsbury Group, che comprendeva numerosi scrittori gay come EM Forster, Duncan Grant e John Maynard Keynes. Virginia Woolf, bisessuale, era uno dei membri più influenti del gruppo.
Le sue lettere sopravvissute suggeriscono che Rupert Brooke fosse attratto sia dagli uomini che dalle donne, e che avesse fatto sesso con entrambi durante la sua vita. Tuttavia, quelle stelle lettere dimostrano anche la lotta interiore che dovette combattere, pur di accettare la sua bisessualità. Nel 1912 Brooke ebbe una crisi emotiva, perché sempre più confuso e sgomento dalla sua attrazione per uomini e donne. Questa crisi portò alla fine del suo rapporto con Katherine Laird Cox. Pubblicamente passava da una donna all’altra, anche perché sicuro che non sarebbe mai stato in grado di riconciliarsi con la sua bisessualità.
Adrian Caeser sottolinea come Brooke considerasse “impossibile” la sua “posizione bisessuale”, in quanto convinto che la sua bisessualità gli avrebbe impedito di amare con tutto il cuore. Brooke era “profondamente incerto sulla sua identità sessuale”, tanto da voler scegliere una volta per tutte tra l’omosessualità o l’eterosessualità. L’opzione della bisessualità non voleva contemplarla.
Parte della confusione di Brooke derivava dal fatto che operava in ambienti sociali gay o eterosessuali, ma non conosceva nessun altro che abitasse in uno spazio intermedio. D’altronde nella Gran Bretagna del XX secolo la bisessualità era semplicemente invisibile.
“Nel scegliere l’uno o l’altro stava negando sè stesso, ma la pressione era chiaramente troppo grande per fare una simile scelta“, continua Caeser. Nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale e presto Brooke si arruolò, diventando così poeta di guerra. Ma è morto solo un anno dopo a causa di una puntura di zanzara, dalla quale contrasse la sepsi. Un mese dopo il decesso venne pubblicata la sua raccolta di poesie più famosa, che divenne un bestseller. Winston Churchill lo stimava a tal punto dal voler scrivere un necrologio per lui di suo pugno, sul The Times, in cui lo definì “gioioso, impavido, versatile, profondamente istruito, con la classica simmetria di mente e corpo, governato da uno scopo indubbio. Era tutto ciò che si vorrebbe che i figli più nobili dell’Inghilterra fossero”.
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