È stata pubblicata su Repubblica alcune ore fa un’intervista che ha commosso tutti: Dario Guarise ha 73 anni, vive col suo compagno Rudy a Milano da ormai 40 anni. Dario sta molto male, ha una brutta recidiva e non sa quanto tempo gli resta. “Ho sperato con tutte le mie forze in questa legge sulle unioni civili, quando è stata approvata Rudy ed io ci siamo abbracciati. Quando finalmente potremo unirci faremo una festa, ma soprattutto potrò morire lasciandogli la sicurezza della mia pensione. Adesso però ho paura“. Dario ha paura che la legge possa arrivare troppo tardi: proprio ieri sera l’emanazione del decreto ponte (> LEGGI QUI I DETTAGLI), ma bisognerà attendere ancora prima che venga emanato. “Ma lo sanno i burocrati che dietro le leggi ci sono le persone? Ecco, dietro questa legge ci siamo noi, Rudy e io che ho una malattia gravissima. Non basta per accelerare?”.
Dario vuole lottare per dare la possibilità a Rudy di vivere degnamente, il suo compagno potrebbe avere accesso alla reversibilità della pensione, prevista dalla legge. “Con 700 euro non si vive. Ma la beffa è che se morissi prima, tutto questo sarà stato inutile“.
Questo grido è arrivato fino a Matteo Renzi, che stamattina in una pausa dai lavori del Summit Nato avrebbe telefonato a Guarise rassicurandolo, stando a quanto riportato da Repubblica: “I tempi saranno rapidi”, avrebbe affermato il premier.
Speriamo davvero che sia così, per Dario e per tutte quelle persone che attendono ma non possono più aspettare.
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