Migliaia di persone in oltre 50 piazze d’Italia, con Piazza del Popolo capofila della manifestazione nazionale a sostegno dell’omotransfobia, misoginia e abilismo. Migliaia di persone distanziate e con mascherina in volto, tra bandiere rainbow e non solo, abbracciando l’intera comunità LGBT+. Bisessuali, asessuali, transgender, non-binary, genitori etero con figli gay, papà e mamme omosessuali, eterosessuali, tutti in strada per dire basta alle fake news della destra nazionale sul DDL Zan e all’ingerenza del Vaticano su una legge di pura e semplice civiltà, ampiamente già approvata in gran parte dell’Europa.
Ad inaugurare la manifestazione romana, condotta dalle Karma B, Vladimir Luxuria, autrice di un appassionato e applauditissimo intervento: “Questa è una piazza che vuole ribadire la verità, parlare di quanto c’è scritto nel Ddl Zan, il movimento oggi in tutte le piazze dice che esiste il diritto alla parola ma non alla parolaccia, ad incitare violenza, se non commetterla. Già esistono leggi che dicono che non sempre si possono usare le parole come se non avessero delle conseguenze“, ha precisato Vladimir, poi seguita da ragazz* appartenenti alla nostra comunità che hanno raccontato le proprie esperienze e rimarcato le proprie richieste.
Una manifestazione colorata durata circa 3 ore, in cui ha preso la parola anche Jean Pierre Moreno, picchiato in metropolitana a Roma solo perché aveva baciato il proprio compagno: “Quando sono stato aggredito con il mio ragazzo a Valle Aurelia ci siamo accorti che facendo denuncia era difficile inquadrare il movente d’odio, e questo è inaccettabile”. “Serve un’aggravante per questi crimini d’odio, che colpisce un’intera comunità“.
Finale di manifestazione con Alessandro Zan, deputato Pd, che ha voluto ringraziare i presenti in 54 piazze d’Italia e tutti i deputati e senatori che si stanno battendo per l’approvazione della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Questa è una legge che vale per tutti. Noi non siamo una minoranza da tutelare, non siamo dei panda da tutelare, siamo dei cittadini colpiti solo per la loro condizione personale. I crimini d’odio sono insidiosi, odiosi, che colpiscono le persone solo perché esistono. Questo non è degno da paese civile. Tutti possono essere vittime dei crimini d’odio. Anche coloro che stanno ostacolando questa legge, solo per ottenere un po’ più di consenso elettorale. Caro Salvini, cara Meloni, questa battaglia la stiamo facendo anche per voi e per i vostri figli. Perché se un giorno se qualcuno dei vostri affetti fosse colpito da un crimine d’odio e ci fosse una legge pronta a tutelarli, quello sarebbe un grande giorno. Anche per voi. Dico alla politica italiana, cercare di togliere l’identità di genere dalla legge sarebbe un atto incostituzionale. Perché l’identità di genere è un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto umano, lo dice la corte costituzionale. L’identità di genere non si sceglie, è la percezione precoce, profonda e duratura del proprio genere, che fa parte dell’identità umana. L’Italia ha un problema enorme di discriminazione, noi non accetteremo mai che una Parte del nostro Paese guardi con favore a Paesi come la Polonia, che ha instituito le Free LGBT Zone, dove le persone LGBT non possono entrare. Questo ricorda i campi di concentramento, le leggi razziali, i periodi più bui del secolo scorso, cari Salvini e Meloni. Facciamoci una promessa, dopodomani celebreremo la giornata mondiale contro l’omotransfobia. Che sia l’ultima che celebriamo senza una legge contro i crimini d’odio.
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Adesso il segretario della CEI dice che ci vuole una legge per l'omotransfobia , ma il Decreto Zan deve andare modificato per renderlo più chiaro : l'ipocrisia delle tonache bisunte è senza limiti ; quel cardinale sa bene che se anche una virgola del testo approvato alla Camera andrà cambiato in Senato , il Decreto dovrà tornare a Montecitorio . Ma questi pretacci pensano di aver a che fare con degli stupidi ignoranti? A Roma diciamo " ci sei o ci fai?"