DDL Zan ostaggio della Lega: slitta ancora la calendarizzazione in Commissione al Senato

"Il Senato si deve poter esprimere su una legge di civiltà", ha tuonato Alessandro Zan. Sconvocato l'ufficio di presidenza serale.

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Attesa da una settimana dopo il rinvio di 7 giorni fa, la Commissione Giustizia in Senato presieduta dal leghista Andrea Ostellari si è riunita oggi per discutere del DDL relativo all'”Abilitazione all’esercizio della professione di avvocato durante l’emergenza COVID-19“, decreto a rischio scadenza. Nessun accenno alla legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, già approvata alla Camera e da 5 mesi in attesa di calendarizzazione a Palazzo Madama. Tutto questo in attesa che Ostellari valuti la richiesta firmata Pd, 5 Stelle, LeU e Italia Viva di calendarizzare il DDL Zan. La Commissione si ritroverà ancora una volta questa sera alle ore 20:15, ma non è detto che la richiesta venga presa in esame.

Il deputato Pd, nonché relatore della legge, ha ufficialmente chiesto ad Ostellare di non rinviare “per l’ennesima volta l’Ufficio di Presidenza in Commissione Giustizia al Senato per evitare la calendarizzazione della legge contro l’omotransfobia. Il Senato si deve poter esprimere su una legge di civiltà. Il Parlamento non può essere ostaggio della Lega”.

Una “forzatura democratica“, come sottolineato giorni fa dallo stesso Zan, che se replicata all’infinito dovrebbe sfociare in un intervento della 2a più alta carica dello Stato, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. D’altronde non è ammissibile che un presidente di Commissione blocchi una legge perché a lei contrario, negandone continuamente la calendarizzazione.

Update ore 20:53 – sconvocato l’ufficio di presidenza serale. “Anche per oggi niente calendarizzazione del DDL Zan”, ha rivendicato con orgoglio Simone Pillon.

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Stefano Lani 3.4.21 - 3:10

Possibile,ma e' un soluzione estrema e all'ultima spiaggia. Dopo una caduta di governo una rielezione per ostruzionismo può essere richiesta si,ma le armi per attuarla sono un pugnale contro 3 lance e nessuno approverebbe senza reali motivi piu' integrativi,il DDL da solo non basta Rischiamo di cadere in una trappola da noi creata che fa piu' danni che bene,deve essere senza errori,perdiamo di credibilità e ci fa passare dalla parte del torto.Troppi pochi alleati per tentare un disegno macchinoso destabilizzante per il governo,anche se funzionale sulla carta.(non ci siamo solo noi, e ne risentirebbero gli italiani in difficoltà,attirando l'opinione pubblica e quant'altro,screditando troppo. Comunque ottima proposta,ben elaborata e da tenere in considerazione ma troppo complicata da attuare a mio parere.

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bacibaci 30.3.21 - 21:53

Non voglio che questo commento venga pubblicato, perchè non è bene scoprire le carte e favorire Pillon. Linko un paper del prof. Curreri sulla rimozione del presidente di commissione. https://www.lacostituzione.info/index.php/2019/08/31/presidenti-di-commissioni-parlamentari-e-buon-funzionamento-delle-camere-contro-ogni-potenziale-conflitto/ Non riguarda il nostro caso ma il principio generale che se ne ricava sì. Copio le conclusioni. In conclusione: l’assenza di disposizioni regolamentare che consentano alla maggioranza della commissione di sfiduciare il Presidente prima della scadenza del biennio previsto per regolamento non esclude che di fronte all’esercizio volutamente ostruzionistico e distorto dei suoi poteri la maggioranza possa abbandonare i lavori, facendo dimettere i suoi componenti. Sarà compito del Presidente, quale supremo garante dell’osservanza della lettera e dello spirito del regolamento in nome del buon andamento dei lavori, verificare se ricorrano i presupposti lamentati e, nel caso affermativo, di fronte ad un Presidente recalcitrante, procedere allo scioglimento della commissione con sua immediata ricostituzione, la quale procederà all’elezione di un nuovo Presidente ed Ufficio di Presidenza. In pratica credo che si debba parlare con Zan e/o Cirinnà. Se la maggioranza che vuole la calendarizzazione del ddl Zan (m5s-pd etc) in commissione giustizia blocca i lavori della commissione come risposta all'ostruzionismo fazioso del presidente leghista, la Casellati non potrà che fare 2 cose, escluso che possa lasciare la commissione giustizia in stallo: 1) invitare il presidente a calendarizzare 2) sciogliere la commissione e ricostiruirla. come dice Curreri. La prima opzione è soddisfacente ma potremmo ottenere di più con la seconda opzione. In pratica se la maggioranza in commissione pro ddl Zan blocca i lavori e vuole la ricostituzione di una nuova commissione giustizia, otterremo 2 cose: a) possiamo eleggerci il presidente che vogliamo, ad es. la Cirinnà, b) abbiamo azzerato l'ostruzionismo della lega perchè avendo un nuovo presidente, i poteri ostruzionistici del presidente leghista cadono se cade il presidente leghista. Per fare questo occorre che Letta e, Di Maio o Grillo o non so chi comanda nel m5s, capiscano una cosa: si può usare l'ostruzionismo di Ostellino contro di lui e la lega , prendendosi la presidenza e non solo la calendarizzazione del ddl Zan. Ciò richiede che Letta e Di Maio capiscano che, visto che bisognerà riformare la giustizia, cogliere questa occasione per avere non solo il ddl Zan calendarizzato ma soprattutto per avere la presidenza della commissione in senato in visto della riforma della giustizia è fondamentale. Bisonga convincere i segretari di partito a dare l'ok al boicottaggio dei lavori della commissione giustizia come risposta ad Ostellino e chiederne la testa, non solo una formale calendarizzazione, così che il pd o il m5s si prendano la presidenza della commissione in vista della riforma della giustizia. Draghi non si intrometterà, non potrà dire altro che frasi scontate sull'autonomia del parlamento e sull'opportunità di superare lo stallo, non dirà nulla, ammesso che dica qcosa, contro questo o quel pezzo della sua maggioranza, inoltre è troppo presto perchè qcuno pensi di far cadere il governo. Credo che sia opportuno che ci si concentri sulla questione dell'ostruzionismo del presidente contro la maggioranza della commissione, non tanto il merito del ddl Zan, il punto non è , adesso, il merito della legge, il punto è se un presidente di commissione può impedire alla maggioranza della commissione che presiede di fare le scelte che vuole fare. C'è un grosso problema, c'è un ex parlamentare del m5s che ora è al misto, è l'ago della bilancia in commissione ed ho il sospetto che la lega o fi potrebbe promettergli un seggio sicuro in cambio dell'appoggio, in caso di formazione di una nuova commissione giustizia, ad un presidente leghista o forzista. Il punto è che per fortuna siamo troppo in anticipo sulle elezioni e tanto la lega quanto fi non hanno i voti che avevano in passato e dunque bisogna lavorarsi questo senatore perchè non venga irretito, se non è pro ddl Zan, per convinzione o convenienza, non abbiamo i numeri in commissione, quindi è inutile continuare a sperare. Pubblicare questo commento significa avvisare Pillon e soci che, avvisati del rischio di perdere la presidenza di commissione, potrebbero decidere di calendarizzare il ddl Zan e poi fare ostruzionismo grazie ai poteri del presidente di commissione che sono riusciti a tenersi. Per noi è meglio boicottare, far ricostituire la commissione giustizia, eleggerci un presidente pro Zan.

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