È ufficiale: il Parlamento scozzese ha detto sì alle persone transgender.
Si mettano l’anima in pace i vescovi e JK Rowling con la sua mandria di terf, la Gender Recognition Reform Bill è stata approvata con 86 voti favorevoli su 39 contrari (tra cui l’ex ministra della Sicurezza Ash Regan, dimessa a ottobre come protesta contro la riforma).
È uno step storico che Shona Robison, Ministra della Giustizia Sociale, ha definito “un passo importante per una Scozia più equa, dove le persone trans siano validate, incluse, ed emancipate”.
La legge è stata approvata superando lo spauracchio della classe conservatrice, che aveva chiesto di introdurre nella legge il divieto a persone con precedenti per aggressione sessuale di cambiare il proprio genere sui documenti. Richiesta respinta a cui Robinson ha risposto: “I diritti delle persone trans non sono in competizione con i diritti delle donne e, come spesso accade, le cose migliorano per tutti quando chi viene discriminato agisce come alleato e non come oppositore”.
Una riforma che permetterà alle persone trans di 16 anni (e non solo 18enni) di poter richiedere per il cambio di genere sui documenti.
Absolutely over the moon to see the #GRRBill pass in the Scottish Parliament today. Trans people deserve to be able to live their lives in dignity. This is an important step towards that goal.
— Nancy Kelley (@Nancy_M_K) December 22, 2022
Il percorso di affermazione di genere sarà svincolato dagli iter burocratici come il “periodo di prova” di due anni e i consulti psicologici per verificare la disforia di genere, considerati invasivi e invalidanti (oltre che costosissimi). “Aiuterà la società ad accettare le persone transgender e supporotarle ad essere sé stesse, senza barriere o costi aggiuntivi o percorsi medici” ha spiegato Duncan Glancy, membro del Parlamento scozzese.
La Scozia è l’unico paese del Regno Unito ad aver approvato una riforma simile, considerata fino ad oggi di competenza esclusiva del Parlamento del Regno Unito, tanto che il segretario per la Scozia ha dichiarato che il governo vuole opporsi con un veto alla promulgazione se non verranno modificati determinati punti (nello specifico, quanto concerne diritti delle donne e dei bambini) definendola una “soluzione nucleare” che potrebbe portare alla Corte suprema. lcune fonti del governo UK l’hanno chiamata “soluzione nucleare” perché si aprirebbe un conflitto che potrebbe finire davanti alla Corte suprema.
Aria di tempesta e dissapori che va a scontrarsi con l’ondata di orgoglio e autodeterminazione che accompagna in queste ore ogni persona transgender scozzese. “Assolutamente sulla luna nel vedere che oggi la Gender Recognition Reform Bill è stata approvata dal Parlamento scozzese” ha scritto Nancy Kelley, amministratore delegato a Stonewall “Le persone trans meritano di vivere le proprie vite con dignità. Questo è un passo importante per farlo”.
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