Quell’arcobaleno sulle pergamene degli sposi, al consigliere fiorentino Jacopo Cellai, 27 anni, del Pdl, ex di An, proprio non è andata giù. "Metterò il nastro tricolore alle pergamene che vengono consegnate agli sposi – ha dichiarato Cellai dopo avere celebrato, ieri mattina, sei matrimoni -. Quello attuale è un nastro con i colori dell’arcobaleno e non ha alcuna attinenza né con l’Italia né con Firenze".
Un’occasione per ribadire come la pensa almeno una parte del centrodestra sulle unioni gay e che il consigliere comunale non poteva lasciarsi sfuggire.
"Il nastro arcobaleno è una forzatura politica che dimostra come la sinistra di questa città abbia spesso scambiato l’istituzione per una casa del popolo – ha dichiarato Cellai da Palazzo Vecchio dove avevano avuto luogo le cerimonie da lui officiate – decidendo di adottare i simboli a lei più cari in barba alla serietà, alla dignità e al protocollo. Il nastro arcobaleno non è altro che un ibrido tra la cosiddetta bandiera della pace e quella del cosiddetto movimento gay. Non ha niente a che fare nè con il Comune né tantomeno col matrimonio, che in Italia fino a prova contraria è consentito solo a persone di sesso differente". Cellai ha anche fatto sapere di avere intenzione di proporre al Consiglio comunale una mozione mirata. "Nel frattempo – ha concluso – se celebrerò altre nozze, toglierò l’arcobaleno e lo sostituirò con un nastro tricolore".
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