Mentre lo scandalo politico che lo vede coinvolto, a margine delle inchieste sul faccendiere Daccò, sembra non accennare a sopirsi, il presidente della Regione Lombardia si scaglia per l’ennesima volta contro le unioni civili e le coppie gay.
Nel giorno in cui a Bologna si celebra il Pride nazionale e il sindaco Merola dice sì al matrimoni gay, Formigoni usa Twitter per attaccare Pisapia e la sua posizione a favore del registro delle unioni civili a Milano.
"Caro Pisapia – scrive Formigoni sul sito di microblogging -, la Costituzione italiana parla chiaro sulla famiglia. Ma anche tu la leggi secondo quanto ti conviene".
Il giorno dopo, domenica, il presidente si rivolge ai cattolici del Pd.
Ancora una volta usando il suo profilo Twitter, Formigoni scrive: "Dedicato ai cattolici del Pd. Bersani dice sì alle coppie gay, io vi propongo una riflessione: non è ora di pensare a un altro partito?".
Recentemente, le dichiarazioni del faccendiere Daccò hanno rivelato alcune vicende che vedono protagonista il presidente Formigoni. Daccò ha raccontato della Memores Domini, la mini comunità all’interno della quale vive il governatore, composta da soli uomini che condividono un appartamento a Milano da 20 anni. Tra loro anche Alberto Perego cui Formigoni avrebbe versato 1 milione e 100 mila euro per l’acquisto di una lussuosa villa in Sardegna.
Secondo il presidente della Lombardia, però, tutte le vicende giudiziarie che minano la sua giunta e che hanno coinvolto una serie di uomini e dirigenti a lui molto vicini, sarebbero "fango mediatico, un attacco politico e giornalistico che potenti gruppi politici, giornalistici, editoriali e finanziari hanno lanciato contro il governo di centrodestra più importante d’Italia", voluto direttamente "da Botteghe Oscure, è partito dal cuore del Pd, per mettere sotto scacco tutti i governatori di centrodestra".