Polemiche a non finire in Francia per quanto detto da Nathalie Boy de la Tour, da 3 anni presidente della Ligue de Football Professionnel. Nell’ultimo mese, infatti, si sono sentiti piovere dagli spalti degli stadi di Francia cori omofobi, che la de la Tour, intervistata da Le Parisien, ha incredibilmente provato a ridimensionare.
Quello che si sente in uno stadio non si sente fuori quando si va a fare shopping. Non sto cercando scuse. Quando si parla di canti omofobi, per la maggior parte dei supporters sono accettabili in quanto parte del Folklore. Ciò non significa che non siano per noi accettabili, ma sono parte del folklore popolare e devono essere presi come tali.
Parole che hanno scatenato le associazioni LGBT di Francia, che hanno parlato di ‘omofobia tollerata’ dalla Lega di Francia. La settimana precedente Roxana Maracineanu, ministro dello sport, aveva annunciato di voler bandire i cori omofobi dagli stadi, dopo aver assistito al match tra PSG e Marsiglia, puntualmente segnato da cori discriminatori.
Eppure Nathalie Boy de la Tour è convinta che “la maggior parte dei sostenitori non si sente ferita”, ma il dibattito si è presto allargato a macchia d’olio. Prevenire o sanzionare? Nel dubbio, impossibile sposare la totale accettazione, trincerandosi dietro l’insostenibile follia dello scherno ‘folkloristico’.
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Tanti usi popolari ( folklore) sono cambiati col tempo , perché non dovrebbero cambiare queste usanze ( sic ) solo offensive ? Purtroppo l'esaltazione e l'eccitamento della e tra la folla addirittura in diritto penale viene considerata un'attenuante!