Gender as a spectrum: i ritratti queer di Joseph Wolfgang Ohlert

Un progetto fotografico che celebra la fluidità di genere attraverso i volti e le storie di essere umani che si muovono lungo lo spettro delle identità di genere.

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Si diffondono sempre più riflessioni libere e suggestive sull’identità di genere e sui tanti modi in cui può essere declinata. Il libro fotografico Gender is a spectrum di Joseph Wolfgang Ohlert porta a espressione visiva l’idea che ognuno abbia un po’ il suo posto, assolutamente personale, all’interno dello “spettro” del genere dell’identità sessuale. Non ci sono poli o caselle in cui doversi collocare, quanto piuttosto un orizzonte molto ampio, una linea continua lungo la quale ogni persona si muove liberamente secondo i propri desideri più intimi. Un progetto vivo che ci è piaciuto molto, abbiamo quindi deciso di fare quattro chiacchiere col suo autore.

Joseph è un giovane artista visivo di 25 anni, appassionato di ritratti (mentre parliamo per quest’intervista fa riferimento a un libro di ritratti del Rinascimento che sua madre gli ha appena regalato per il suo compleanno). I paesaggi dice di amarli ma più nella vita quotidiana, per una foto gli serve una faccia. È un appassionato dell’umanità: “Guardare gli altri mi ispira, mi fa capire cosa voglio, chi sono”.

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Joseph è cresciuto nel sud della Germania ma da 6 anni vive a Berlino. Avrebbe voluto frequentare una scuola d’arte, ma all’inizio ha avuto qualche difficoltà. Una scuola di fotografia lo ha accettato e così ha iniziato a scattare. Gender as a spectrum è un libro con foto e interviste a persone che presentano un’identità fluida e che rimettono in discussione anche le forme più recenti di catalogazione. Parlando con Joseph abbiamo ascoltato la sua storia, che si intreccia profondamente al senso del suo lavoro fotografico.

Lucienne Emily Lücke, 20, Vienna, singer

“È stato pubblicato all’inizio di quest’anno”, ci dice Joseph “ma ci lavoro con la mia amica Kaey, una performer molto conosciuta che lavora per il SIEGESSÄULE magazine, da 2-3 anni. Kaey ha coinvolto molte delle persone che compaiono nel libro e si è occupata delle interviste. Molti sono amici o amici di amici, anche attraverso i social ho coinvolto diverse persone.”

“Tutto nasce da un lavoro su me stesso. Ho ragionato su di me, su chi sono e sulla differenza tra me e gli altri. Da piccolo volevo essere una femmina, indossavo abiti e orecchini da donna. Non so da dove venisse fuori questa cosa. Mi piaceva.
A un certo punto però ho smesso. Ora sono passati 10, 15 anni da allora e ho iniziato farmi delle domande su quel bisogno.”
May Lifschitz, 20, Copenhagen, model, make-up artist, art history student, DJ and actor
Proprio da questa percezione di una fluidità vissuta in prima persona arriva l’idea del progetto fotografico: “Non sono trans, non mi interessa esserlo, non mi interessa diventare stabilmente donna. Ma questo non significa che io non possa sentirmi donna quando ho voglia. Mi interessa godere della bellezza della vita, evitando gli stereotipi di genere“. E ancora: “Se metto lo smalto o il rossetto o anche degli abiti ritenuti da donna non significa che voglio essere una donna. Una parte di me è donna. Ognuno ha dentro un po’ di tutto. Per questo ho voluto anche avere delle drag queen nel mio libro: fanno venir fuori la donna che c’è in loro”.
Levi, 22, New York City, private gardener and classical life model
Un’idea tutta culturale, umana delle questioni di genere, completamente svincolata da dato biologico: “Non bisogna essere transessuali per sentire la parte maschile o femminile che abbiamo dentro. Non è questioni di organi genitali, conta il modo in cui uno si sente. Molti sono spaventati di essere identificati col genere “sbagliato”. Ma non c’è nessun genere sbagliato. Siamo tutti uguali perché siamo tutti diversi. L’identità di ognuno, sia il genere o la personalità, è unica. Perché dobbiamo limitarci?“.
Sister Flora Goodthyme, 14 years of being Flora Goothyme, San Francisco
Sister Flora Goodthyme, 14 years of being Flora Goothyme, San Francisco
Buck Angel, 53, Mexico City, porn actor, porn producer and trans activist
Buck Angel, 53, Mexico City, porn actor, porn producer and trans activist

Il libro può essere ordinato via mail a info@ohlert.de, anche per spedizioni internazionali.

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