Update ore 15:15, il presunto bollino nero è in realtà il cappello del carabiniere, utilizzato per privacy. Non c’è stata alcuna censura.
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Dopo 12 lunghi anni d’attesa, Sabrina Ferilli – affiancata da Massimo Ghini, Sergio Assisi, Emanuela Grimalda per la regia di Fausto Brizzi – torna nella prima serata di Rai 1 con una serie che strizza l’occhio a due film che hanno fatto la storia del cinema – “Viale del Tramonto” ed “Eva contro Eva” – e a una serie di grande successo come la francese “Call My Agent”. “Gloria”, in onda lunedì 19 febbraio e poi 26 e 27 febbraio su Rai 1, nasce da una sceneggiatura originale di Roberto Proia “Vorrei vedere te”.
Ferilli è Gloria Grandi, una vera diva, un’adorabile bugiarda con una naturale propensione verso il melodramma e l’eccesso. Gloria è fermamente convinta che il suo enorme talento sia sprecato per la serialità televisiva, che ormai da qualche anno padroneggia con grande eleganza. Vuole tornare al cinema, quello con la C maiuscola, e pensa che, una volta abbandonata la tv, tornerà di nuovo protagonista sul grande schermo. Cinque anni dopo, però, si accorge che quelle porte si sono aperte solo per recitare in scadenti spot pubblicitari per le creme alla bava di lumaca. Gloria è una tigre inferocita. Non accetta che il mondo dello spettacolo l’abbia dimenticata e a poco servono le rassicurazioni della sua fidata assistente Iole (Emanuela Grimalda), dell’ex marito ancora molto innamorato di lei (Sergio Assisi) e della figlia Emma (Martina Lampugnani). Gloria si sente sconfitta: il telefono ha smesso di squillare, sembra destinata all’oblio e la concorrenza di attrici più giovani si fa sentire. Ma, come diceva Shakespeare, “Non c’è furia dell’inferno peggiore di una donna respinta” e Gloria intende riprendersi il posto che è suo di diritto. Complice un errore medico, il suo mefistofelico agente (Massimo Ghini) ha un’idea tanto brillante quanto meschina. E l’idea funziona…
Nella giornata di ieri su RaiPlay è comparso un backstage della fiction, con Sabrina Ferilli aka Gloria ad officiare un’unione civile di una coppia gay. Nel momento in cui i due coniugi si baciano, con rapido stacco di montaggio a voler quasi prendere un minimo di distanza dal momento clou, un orrendo bollino nero compare a ‘censurare’ il tutto. Il video è stato così caricato su RaiPlay, letteralmente, proprio mentre Brizzi parla di una serie mantenuta sul “filo sottile della sconvenienza“, dicendosi convinto di “essere riuscito a mantenere questo crinale tra cosa è bene dire e cosa è politicamente scorretto“.
Nel dubbio, di sconveniente e di scorretto c’è questo osceno bollino, che nella Rai a trazione meloniana ci auguriamo tutti possa sparire dalla messa in onda della puntata originale. Ma qualcuno dovrà comunque prendersi la responsabilità di spiegare come mai simile bollino sia stato aggiunto al filmato, a voler coprire un bacio tra due uomini, volontariamente, quasi a sottolineare, a voler ricordare in fase di post-produzione, l’eventuale taglio definitivo di quel preciso gesto d’amore, poi erroneamente (?) caricato on line.
L’unione civile ‘censurata’ nel backstage Raiplay riguarda Sergio, fratello di Gloria, e Filippo, carabiniere audace ma dal cuore tenero, interpretati da Luca Angeletti e David Sebasti.
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