La Rai è una polveriera. Assediata dal Governo, che vuole imporre linee editoriali, conduttori e giornalisti, con Amadeus in fuga a causa di una libertà e di un’autonomia perduta dopo la cocente perdita di Fabio Fazio dello scorso anno, è ora Usigrai ad alzare la voce. L’organizzazione sindacale rivolta ai giornalisti della Rai, servizio pubblico radiotelevisivo italiano, si è infatti scagliata contro la sconcertante delibera della Commissione parlamentare di vigilanza in vista delle elezioni europee, voluta dal Governo, che andrà a calpestare la par condicio.
Francesco Filini (Fdi), Giorgio Maria Bergesio (Lega) e Maurizio Lupi (Noi Moderati) hanno infatti presentato una modifica che introdurrà nei programmi di approfondimento giornalistico, “la necessità di garantire una puntuale informazione sulle attività istituzionali e governative”. Di fatto, un ulteriore megafono concesso all’attuale maggioranza, che ha da tempo già messo le mani su RaiNews24 e il Tg1, diventato quasi organo di partito.
Durissimo, in tal senso, il comunicato dell’Usigrai, sindacato dei giornalisti Rai.
“La maggioranza di governo ha deciso di trasformare la Rai nel proprio megafono. Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk show senza vincoli di tempo e senza contraddittorio. Non solo, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i comizi politici, senza alcuna mediazione giornalistica, preceduti solamente da una sigla. Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c’è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode), verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un’informazione indipendente, equilibrata e plurale”.
Parole di fuoco che arrivano a due mesi dalle europee di inizio giugno, in cui l’opposizione dovrà evidentemente sgomitare per trovare spazio sui canali del servizio pubblico.
“Un grave strappo: non c’è stata nessuna volontà da parte della maggioranza di trovare una mediazione possibile“, hanno sottolineato i parlamentari Pd in Vigilanza. “C’è stata invece la volontà di far esondare il governo durante la campagna elettorale eliminando il motivo stesso per cui esiste la par condicio. Cioè si vuole comprimere la voce dell’opposizione“.
“La maggioranza se n’è infischiata dei nostri appelli – hanno aggiunto gli esponenti M5S in commissione – e ha votato l’emendamento Filini, che stravolge la delibera azzoppando i presidi della par condicio. Quando vogliono approvare qualcosa che gli interessa procedono come schiacciasassi rifiutando ogni tipo di mediazione“.
“La sinistra fa disinformazione – ha replicato Maurizio Lupi di Noi Moderati -. Ai singoli ministri mai era stato contestato il diritto di informare sulla loro attività, anche nel corso della campagna elettorale”.
Ma persino Usigrai, che è organo politicamente indipendente, ha gridato pubblicamente allo scandalo.
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