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— Laura Pausini (@LauraPausini) March 1, 2021
Un’edizione dei Golden Globe storica, per tanti versi. La prima in pandemia, con vincitori collegati via Zoom. La seconda di sempre a vedere una donna vincere il premio come miglior regista, 37 anni dopo Barbra Streisand in Yentl (che si è subito congratulata via Twitter con un eloquente “era ora”). La prima di sempre con una donna italiana in trionfo per la miglior canzone originale. La prima per livello di inclusione totale tra i vincitori. Non solo Chloé Zhao, già Leone d’Oro, regista cinese che sta dominando la stagione dei premi con il meraviglioso Nomadland, ma anche 3 attori afroamericani su quattro, Jodie Foster, lesbica dichiarata, e un film straniero, Minari, interamente recitato in coreano.
Laura Pausini, alla sua prima nomination grazie alla migliore canzone originale firmata Diane Warren e da lei tradotta insieme a Niccolò Agliardi, (per Io sì (Seen) per La vita davanti a Sè di Edoardo Ponti, si è scatenata sui social dopo il tutt’altro che scontato trionfo. “Dedico questo premio a tutti coloro che vogliono e meritano di essere “visti”, ha scritto sui social la cantante, “e a quella ragazzina che 28 anni fa vinse Sanremo e non si sarebbe mai aspettata di arrivare così lontano. All’Italia, alla mia famiglia, a tutti coloro che hanno scelto me e la mia musica e mi hanno reso quello che sono oggi. E alla mia bellissima figlia, che da oggi vorrei ricordasse la gioia nei miei occhi, sperando che cresca e continui sempre a credere nei suoi sogni“.
Jodie Foster, vincitrice a sorpresa come miglior attrice non protagonista per The Mauritanian, ha tenuto il suo discorso di ringraziamento al fianco della moglie, in pigiama, con annesso bacio a stampo e cagnolino in braccio. Proprio ai Golden Globe del 2013, quando ricevette il premio alla carriera, Jodie fece coming out, annunciando al mondo di essere lesbica. L’anno dopo ha sposato l’attrice e fotografa Alexandra Hedison.
Andra Day ha sorprendentemente battuto le favoritissime Viola Davis, Vanessa Kirby, Frances McDormand e Carey Mulligan come miglior attrice drama, con l’indimenticato Chadwick Boseman in trionfo postumo grazie a Ma Rainey’s Black Bottom. Tra le serie tv Netflix ha fatto filotto. The Crown ha vinto tutto quel che c’era da vincere, come miglior serie drama e per i suoi strepitosi attori. Emma Corin, sublime Diana, ha battuto sua maestà Olivia Colman, con Josh O’Connor, storico protagonista di God’s Own Country, miglior attore drama grazie al suo Carlo. La monumentale Gillian Anderson ha conquistato un più che meritato Golden Globe come miglior attrice non protagonista per la sua Margaret Thatcher, con La Regina degli Scacchi a farla da padrona tra le miniserie. Premiata anche l’incantevole e ipnotica Anya Taylor-Joy.
Tra le serie comedy, dopo aver vinto tutto agli Emmy si è ripetuta Schitt’s Creek, serie LGBT canadese che dopo sei anni di vita in Italia non si è incredibilmente ancora mai vista. Premiata anche la bravissima Catherine O’Hara, sua indiscussa protagonista femminile. E ora tutti in attesa per le nominationa agli Oscar 2021.
PREMI CINEMA
Miglior film drammatico
Nomadland (Searchlight Pictures)
Miglior commedia o musical
Borat 2 (Amazon Studios)
Miglior regista
Chloé Zhao, Nomadland (Searchlight Pictures)
Migliore sceneggiatura
Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7
Miglior attore in una commedia o musical
Sacha Baron Cohen (Borat 2)
Miglior attrice in un film drammatico
Andra Day (The United States vs. Billie Holiday)
Miglior attore non protagonista
Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
Miglior attrice non protagonista
Jodie Foster (The Mauritanian)
Miglior attrice di commedia o musical
Rosamund Pike (I Care a Lot)
Miglior attore drammatico
Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom)
Miglior canzone
Io Si (Seen) per La vita davanti a sé (Netflix) – Diane Warren, Laura Pausini, Niccolò Agliardi
Miglior colonna sonora cinematografica
Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste per Soul
Miglior cartoon
Soul (Walt Disney Pictures)
Miglior film straniero
Minari
PREMI TV
Miglior serie drammatica
The Crown (Netflix)
Miglior serie, musical o commedia
Schitt’s Creek (Cbc)
Miglior attore in una serie tv drammatica
Josh O’Connor (The Crown)
Miglior attrice in una miniserie o film tv
Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi)
Miglior attrice in una serie drammatica
Emma Corrin (The Crown)
Miglior attore in una miniserie o film tv
Mark Ruffalo (I Know This Much Is True)
Miglior attrice in una serie tv commedia
Catherine O’Hara (Schitt’s Creek)
Miglior attore in una serie comica
Jason Sudeikis (Ted Lasso)
Miglior miniserie o film tv
La Regina degli Scacchi
Miglior attore non protagonista in una serie o film tv
John Boyega (Small Axe)
Miglior attrice non protagonista in una serie o film tv
Gillian Anderson (The Crown)
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