Abbiamo parlato dell’importante progetto sull’HIV, “Hiv ai tempi del silenzio”, un meritorio progetto di storytelling e divulgazione sull’HIV realizzato dalle associazioni NADIR, NPS e PLUS e da MSD Italia con il sostegno di MSD Italia.
Oltre all’interessantissimo podcast che racconta l’HIV nel periodo compreso tra gli anni ’80 e il 2020 attraverso la suggestiva voce di Pino Insegno, il sito contiene una serie di informazioni molto rilevanti sulle ripercussioni del virus dell’HIV e i possibili rimedi.
Tra gli effetti collaterali che può comportare la terapia antiretrovirale, riveste un particolare rilievo l’aumento di peso, che a sua volta può causare problemi cardiovascolari e diabete, per non parlare di depressione e insonnia. Nonostante questo, con una buona prevenzione è possibile gestire senza problemi la malattia e tutto quello che ne consegue.
HIV e aumento di peso
L’aumento di peso è una preoccupazione costante nelle persone che vivono con l’HIV e questo perché l’HIV è passato da essere malattia progressiva e fatale ad una malattia cronica gestibile ma contrassegnata da un elevato rischio di comorbidità, comprese le malattie cardiovascolari. Non si tratta, dunque, di un problema estetico ma di salute.
Ci sono molte evidenze scientifiche che hanno dimostrato come le persone con HIV hanno un maggior rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari e metaboliche rispetto a chi non ha l’HIV. Infatti, il rischio di malattie cardiache e ictus per le persone che hanno l’HIV è circa 1,5/2 volte maggiore rispetto alle persone non infettate dal virus e la sindrome cardiometabolica può arrivare ad una prevalenza del 52% delle persone che vivono con HIV.
Per questo è particolarmente importante fare attenzione all’aumento di peso per non aggiungere rischio al rischio. In particolar modo tra le persone con età più avanzata nelle quali l’obesità addominale è associata spesso a fattori metabolici che favoriscono elevati livelli di LDL-C (il cosiddetto colesterolo cattivo), ipertensione e ipertrigliceridemia e compromettono la salute cardiovascolare.
E i numeri fanno riflettere: il 65% delle persone con HIV è sovrappeso/obeso e il 26% è obeso. Tuttavia l’aumento di peso non è legato solo ad un cattivo stile di vita, ad un’alimentazione errata o ad una vita troppo sedentaria ma potrebbe essere legato anche alla terapia antiretrovirale. Infatti, anche le Linee Guida dell’European AIDS Clinical Society (EACS) riconoscono l’associazione tra terapia e aumento di peso e per questo raccomandano il monitoraggio del peso nelle persone con HIV o un cambio di terapia. Sempre con uno sguardo attento alla salute del cuore in quanto un aumento di peso nel breve termine dopo l’inizio della terapia antiretrovirale, aumenta il rischio a lungo termine di malattie cardiovascolari.
Invecchiare è di per sé un fattore di rischio cardiovascolare e, oggi, grazie alle terapie le persone con HIV vivono più a lungo. Ma anche il virus e le terapie rappresentano un fattore di rischio: infatti, la lunga esposizione alla terapia antiretrovirale, l’infiammazione cronica residua e l’attivazione immunitaria associata all’infezione da HIV comportano problemi correlati e per questo nelle persone con HIV si manifesta spesso la sindrome metabolica ovvero obesità addominale, ipertensione arteriosa, diabete o insulino-resistenza e dislipidemia (alterazione dei livelli di colesterolo nel sangue).
L’aumento di peso nelle persone che vivono con l’HIV è un problema di salute complesso che non deve essere sottovalutato o limitato a considerazioni di carattere estetico. Perché fattori quali l’obesità – nelle persone con HIV ma non solo – sono associati alle principali cause di morte (tra cui diabete, malattie cardiache, ictus, alcuni tipi di cancro), ad una ridotta qualità di vita e ad un peggioramento del benessere psicologico. Eppure spesso molti dei fattori di rischio cardiovascolare, soprattutto nelle persone che invecchiano con HIV, sono sotto-diagnosticati e sotto-trattati.
Gli interventi per ridurre questi fattori di rischio possono includere cambiamenti nello stile di vita, interventi farmacologici (come le terapie per l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e il diabete) ma possono essere considerati anche cambiamenti nella terapia antiretrovirale a favore di farmaci antiretrovirali più neutri dal punto di vista metabolico e, quindi, anche dell’aumento del peso.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.