Il 2023 non inizia sotto il migliore degli auspici in ambito di lotta all’HIV. L’unica sperimentazione statunitense arrivata alle ultime fasi per un vaccino è stata interrotta perché non ha portato ai risultati sperati.
La notizia è arrivata mercoledì, diffusa dal dipartimento per lo sviluppo dei vaccini della Johnson&Johnson.
Decine di vaccini per l’HIV sono stati sperimentati e scartati negli scorsi 10 anni, e quest’ultimo fallimento – secondo i ricercatori – potrebbe riportarci indietro di circa cinque anni.
Tuttavia, sebbene il panorama sembri più nero che mai, ogni fallimento è in realtà una scoperta, secondo il dottor Anthony Fauci.
“La notizia è sicuramente deludente, ma non è la fine dei nostri sforzi per sviluppare un vaccino efficace. Abbiamo molti assi nella manica, e nuovi approcci strategici da testare”.
Ad esempio, uno studio chiamato PrEPVacc in Africa sta valutando una combinazione di vaccini sperimentali e profilassi preventiva. Gli scienziati hanno infatti annunciato negli scorsi mesi di essere sempre più vicini a sviluppare anticorpi sintetici utili a neutralizzare il virus.
E proprio sulla base di questi anticorpi, esistono sperimentazioni in corso per l’ideazione di nuove tecnologie vaccinali – che includono l’mRNA – contro l’HIV.
Senza contare le straordinarie scoperte della sperimentazione tutta italiana, la Proteina TAT – che, impiegata in un eventuale vaccino, potrebbe interrompere la dinamica virus-ospite nelle prime fasi dell’infezione.
Eppure, la perdita dell’ultimo candidato favorito dimostra quanto complesso risulti trovare un avversario all’altezza del virus.
Mosaico – cominciata nel 2019 – e condotta dalla Janssen Pharmaceuticals, è stato sperimentato su 3900 persone transgender e uomini gay sessualmente attivi, e inizialmente sembrava dare buoni risultati.
Il nome deriva dal mosaico di componenti utili a intervenire su diversi sottotipi di virus presenti a livello globale. Ma la risposta immunitaria non è stata quella sperata: il numero di anticorpi sviluppati non era sufficiente a neutralizzare il virus.
Tuttavia, questo primo fallimento non è la fine dell’approccio Mosaico, dimostratosi efficace in altri ambiti. Nuove sperimentazioni sono già in programma per i prossimi anni, e gli sforzi per sviluppare un vaccino efficace non si fermano.
Nel contempo, gli attivisti incoraggiano i decisori politici a impegnarsi maggiormente nella prevenzione, rendendo gli strumenti esistenti più accessibili a livello mondiale.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.