Rafael “Rafi” Peretz è un rabbino nonché politico israeliano, ex ufficiale militare ed ex insegnante attualmente ministro dell’istruzione che ha svelato al mondo per quale motivo i suoi figli non potranno mai essere omosessuali. Nel corso di un’intervista con Yedioth Ahronoth, a domanda diretta su come si comporterebbe dinanzi all’eventuale omosessualità di uno dei suoi figli, Peretz è stato chiaro.
Grazie a Dio i miei figli sono cresciuti in modo sano e naturale. Stanno costruendo le loro famiglie dai valori ebraici.
Non contento, Peretz ha poi criticato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, suggerendo come “una famiglia normale” sia tra “uomo e donna“. “Non non dobbiamo vergognarci di vivere in questo modo naturale“, ha concluso, scatenando l’ira delle associazioni LGBT d’Israele. Ma Peretz non è certamente nuovo ad uscire omofobe. Anzi. Lo scorso anno disse che “è possibile convertire” l’orientamento sessuale di qualcuno, avallando le pericolosissime teorie riparative. Travolto dalle polemiche, successivamente fece un mezzo passo indietro.
Durante i miei anni come educatore mi sono avvicinato in diverse occasioni a questioni di preferenza sessuale. Ho sempre ascoltato attentamente le sfide che mi si ponevano e talvolta sollecitavo consultazioni con professionisti. So che la terapia di conversione non è valida e sbagliata. Questa è la mia posizione inequivocabile. Capisco che si tratta di un trattamento invasivo dannoso per la psiche umana, che causa a coloro che ne sono trattati più sofferenza che sollievo e può persino mettere a repentaglio la vita delle persone e portare a tendenze suicide. Non ho mai suggerito la terapia di conversione, a cui mi oppongo completamente.
Peretz aggiunse che il suo ministero “continuerà ad accettare tutte le ragazze e i ragazzi israeliani di Israele così come sono, senza guardare all’orientamento sessuale“.
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