Decine e decine di persone sono state arrestate all’Istanbul Pride che è andato in scena nel weekend, ad una settimana dal Trans Pride inizialmente non autorizzato. Domenica 25 giugno migliaia di attivisti e alleati LGBTQ+ sono scesi per le strade del distretto di Şişli, a Istanbul, sfidando i divieti. Gli organizzatori della manifestazione hanno denunciato oltre 60 arresti da parte delle autorità.
Dal 2015 in Turchia gli eventi Pride sono sistematicamente vietati. Gli arresti di ieri seguono gli avvertimenti di Amnesty International sulla “repressione sfacciata e sempre più profonda” che le persone LGBTQ+ devono affrontare nel Paese.
Nils Muižnieks, direttore di Amnesty International per l’Europa, ha dichiarato: “Migliaia di persone scendono nelle strade di Istanbul e Izmir in segno di sfida, rischiando di affrontare gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Le autorità dovrebbero permettere i Pride in Turchia, garantendo lo svolgimento in sicurezza e senza interferenze”.
Il governatore di Istanbul aveva dichiarato che “qualsiasi attività che minacci l’istituzione della famiglia” non sarebbe stata consentita. La polizia è così intervenuta. Nonostante i divieti e le minacce, migliaia di persone hanno marciato a Istanbul.
Prima degli arresti, gli attivisti si sono riuniti nel parco Mıstık a Nişantaşı e hanno appeso un’enorme bandiera arcobaleno su un parcheggio multipiano di fronte al pratone. “Portiamo la rabbia delle persone queer che sono state sottoposte a torture da parte dello stato e delle sue forze dell’ordine, e dichiariamo che la nostra rabbia vi brucerà“, ha tuonato un attivista in piazza. “Non lasceremo i nostri spazi; vi abituerete a noi“.
I manifestanti hanno duramente contestato l’appena rieletto presidente Recep Tayyip Erdoğan, che ha subito seminato omofobia una volta vinto il ballottaggio.
“Rifiutiamo questa politica di odio e negazione“, hanno sottolineato i presenti all’Istanbul Pride. “Nonostante tutti i divieti, le criminalizzazioni, le pressioni e i tentativi di sopprimerci, continueremo a sostenere una vita umana per tutti e persisteremo nella vita democratica”. In serata alcuni attivisti sono riusciti ad issare una bandiera rainbow sulla Torre di Galata.
L’Istanbul Pride si celebra dal 2003, ma dal 2015 è stato bandito dalle autorità turche. Nonostante ciò, gli attivisti LGBTQIA turchi in diverse città del paese, tra cui Mersin, Adana, Ankara ed Eskisehir, hanno annunciato che scenderanno comunque in strada. Rischiando l’arresto.
🏳️🌈🏳️⚧️Hepimizin onur hikâyesi birbirinden farklı ama bir o kadar da aynı. Kalbim, ruhum İstanbul’da bugün. Vardık, varız, var olacağız! #Dönüyoruz #Pride #IstanbulPride #OnurYürüyüşü #YasakNeAyol
📷 @dfk_iki ❤️ pic.twitter.com/2ZjgwrXkEs
— Burçin Tetik🪬 (@burcin_ttk) June 25, 2023
O çok korkulan, düşmanlaştırılan gökkuşağı bayrağı Galata Kulesi'nden salındı!
Tüm baskı ve tehditleri kitlesel #OnurYürüyüşü'yle yanıtlayan, geri adım atmayan LGBTİ+'lar #istanbulpride'yi Galata Kulesi'nden gökkuşağı bayrağı sallandırarak tamamladılar#dönüyoruz #Pride2023 pic.twitter.com/2fbiFXZMjz
— Alınteri (@GazeteAlinteri) June 25, 2023
© Riproduzione Riservata🔴 LGBTİ+'lar #Dönüyoruz demişti!
İstanbul Valisi "aile kurumunu tehdit eden hiçbir faaliyete" izin verilmeyeceğini söylemiş, polis Taksim'i kapatmıştı.
Ama LGBTİ+'lar döne dolaşa bir yol buldu ve yürüyüşten vazgeçmedi!
📹: @zeynokuray pic.twitter.com/rRMEOotd7s
— ÜniKuir (@unikuir) June 25, 2023