Dal 5 Marzo o poco più, l’orso marsicano Juan Carrito, è stato trasferito da Roccaraso al Parco di Maiella, nell’area faunistica della Palena, in una zona recintata che ricorda il suo habitat naturale ma nei fatti lo isolerà fino a tempo indeterminato. Sotto controllo del veterinario Simone Angelucci e il biologo Antonio Antonucci, l’isolamento è avvenuto in accordo con l’Ispra, nonostante a destra e manca sui social si reclama di riportare urgentemente Carrito a casa.
Le ragioni sarebbero principalmente di sicurezza e prevenzione pubblica: Carrito – di soli 2 anni, e negli 8 mesi d’indipendenza dopo aver lasciato la madre, l’orsa Amarena, anche lei indomabile – vagava senza sosta da una parte all’altra dell’Appennino, muovendosi liberamente tra le persone, inclusi bambini, tanto da essere definito un “cagnolone”. Un passeggiatore che fino a poche settimane fa sarebbe quasi entrato nel corso di Roccaraso e la stazione principale: “Abbiamo temuto il peggio” spiega Angelucci ” Le persone non hanno gli strumenti per interpretare i suoi segnali e per capire che se l’orso è intento a mangiare in cassonetto, in una maniera che all’occhio umano appare tranquilla, noi possiamo vedere chiaramente segni di minaccia“.
Le autorità dichiarano di essere intervenute prima di ogni tragedia, in quanto le passeggiate di Carrito vengono definite delle “false aggressioni” per difendere il proprio spazio. “Una cosa comune con gli operatori sanno come agire, ma molto pericolosa quando avviene in presenza di persone non esperte”.
Carrito è sostanzialmente un animale che ha perso ogni tipo di inibizione davanti l’essere umano, e si inserisce automaticamente negli ambienti pubblici e più affollati, senza remore. Qualcosa che Angelucci ci tiene a specificare non va confusa con voglia di fare amicizia, ma una particolare confidenza che può avere effetti collaterali. Un trasferimento più unico che raro in Italia che è il primo passo di un percorso dagli esiti imprevedibili, in quanto dipendente dalle imprevedibili reazioni di un orso che si rifiuta di attenersi allo “status quo”.
Da quando si trova a Palena, l’orso più solo d’Italia sembra incredibilmente pacato e meno stressato, ma Angelucci ritene sia ancora troppo presto per sparare pronostici. L’obiettivo è rieducarlo anche nell’alimentazione, in quanto Carrito continua a cibarsi di rifiuti, e durante questa permanenza a Palena, vorrebbero cercare di abituarlo ad una dieta più stabile e regolare. Ma a differenza di altri orsi “ribelli”, Carrito persiste nel proprio comportamento, rifiutando di addomesticarsi e prolungando l’isolamento: “Un atteggiamento al quale non eravamo abituati” spiega Angelucci, che insieme a Antonucci, promette che Carrito prima o poi tornerà a casa, al costo di “tentare l’impensabile“.
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