In una scena di Susanna, ad un certo punto Cary Grant in vestaglia femminile dice a Katharine Hepburn: “I just went gay all of sudden!“.
Era il 1938 e per la prima volta nella storia del cinema veniva pronunciata la parola ‘gay’ da un uomo praticamente in cross-dressing (almeno nell’originale, in italiano il dialoghista Franco Dal Cer sostituì “gay” con “pazzo”).
A pronunciarla era l’attore più desiderato e amato di Hollywood, che riceveva almeno 1.400 lettere di ammiratrici a settimana.
Dal documentario del 2017, Becoming Cary Grant, alla nuova miniserie Archie, the man who became Cary Grant, trasmessa sul canale britannico ITV, fino agli innumerevoli pettegolezzi d’archivio, si dice da una vita che Archibald Alexander Leach (il suo vero nome, prima di cambiarlo in Cary Grant su imposizione della Paramount nel 1932) andasse anche con gli uomini.
Ma sua figlia Jennifer Grant – avuta dal matrimonio con Dyan Cannon, quarta delle sue cinque mogli – ha sempre raccontato un’altra versione: “A papà piaceva essere chiamato gay, diceva che le donne volevano provare che non era vero” scriveva nel 2011, nella sua biografia Good Stuff: A reminescence of my father.
All’alba della nuova miniserie (che in Italia probabilmente non vedremo mai), Grant continua a ribadirlo: “Devo dire la verità, ho sempre visto un uomo molto etero che guardava le donne, sposava le donne, e ha avuto me” ha dichiarato questi giorni in un’intervista con Fox News “Fosse stato omosessuale, sarei assolutamente stata dalla sua parte. Aveva anche amici gay e non c’era nulla di cui vergognarsi”.
Dopo quella biografia, Jennifer Grant ricevette una valanga di lettere d’odio per aver negato l’omosessualità del padre. Lo stesso Jason Isaacs, il Lucius Malfoy di Harry Potter che interpreta Cary Grant nella nuova miniserie, dice di lei al TIMES: “Una donna meravigliosa, che amava suo padre. Ma quando ho scoperto che cosa pensasse di lui, ho dovuto ignorarla completamente”.
Le relazioni con altri uomini risalgono a quando l’attore aveva venti o trent’anni, e quando Grant ha avuto sua figlia ne aveva oltre 60: “Come può Jennifer sapere che cosa facesse il padre a quell’età?” chiede Isaacs.
Appena arrivato in America dall’Inghilterra, nel 1932 Cary Grant andò a convivere l’attore Randolph Scott e rimasero insieme per circa 12 anni. Ad Hollywood tutti confermavano che i due stessero insieme: dal fotografo Jerome Zerbe (che qualche anno dopo dichiarò di aver fatto un threesome con entrambi) all’attore Richard Blackwell, che nella sua autobiografia, li descrisse come “profondamente, follemente innamorati” e “devoti l’uno all’altro”.
Nel documentario del 2015 Women He’s Undressed si dice che 10 anni prima di conoscere Scott, Grant avrebbe avuto una lunga storia anche con il costumista Olly Relly.
Nel 2020 si aggiunge lo scrittore Scott Eyman, che nel libro Cary Grant: a brilliant disguise riporta di una relazione negli anni ’70 con Bill Royce, amico della fotografa britannica Maureen Donaldson. Nelle parole di Royce, Cary era uno che da giovane “qualche volta era gay, qualche volta etero”.
Non considerava l’amore omosessuale un’oscenità, ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce. Tanto che successivamente avrebbe ‘archiviato’ le reazioni con altri uomini, per costruirsi una famiglia e permettersi delle relazioni pubbliche ‘più a lungo termine’. Sempre nelle parole di Royce: “un’omosessualità giovanile, che poi sarebbe diventata bisessualità e infine eterosessualità”.
In una recente intervista con ulterview, la quarta moglie Dyan Cannon dice di non aver mai pensato che il marito fosse gay. Certo, a parte quella volta che si trovavano su una nave per l’Inghilterra e le sembrava che Grant stesse flirtando con il capitano. Isaacs ci tiene a ribadire che la parola ‘gay’ forse non è nemmeno così azzeccata: “Lui era innamorato delle donne. Ha amato Dyan. Oggi lo definiremmo fluido”.
Come riportato nell’intervista con il TIMES, Jennifer Grant avrebbe comunque voluto un biopic più “convenzionale”, che raffigurasse il padre solo come un uomo “estremamente affascinante”.
Ma Isaacs non si dichiara interessato a quella storia, aggiungendo: “Soprattutto, non credo sia onesto”.
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