Il Pride di Kiev ha continuato a sfilare, nonostante le violenze e le aggressioni dei militanti di estrema destra. Secondo quanto riporta il Post di Kiev, la polizia ha fermato circa 25 aggressori che questa mattina hanno cercato di irrompere violentemente nel corteo dell’orgoglio gay di oggi.
Gli attivisti lgbt di Kiev hanno deciso di scendere comunque in piazza e di sfilare, senza lasciarsi intimorire dalle minacce del leader di estrema destra Dmitro Yarosh, intenzionato a fermare la parata.
Purtroppo, le aggressioni ci sono state ed hanno provocato alcune vittime, tra cui anche dei poliziotti intervenuti per impedire le violenze. Gli aggressori hanno lanciato dozzine petardi contro i manifestanti e la polizia riferisce che ai fermati sono stati sequestrati coltelli, cacciaviti e altri oggetti pericolosi.
Il Settore Destra, questo il nome dell’organizzazione violenta, ha proclamato di volere uccidere tutti i gay, ma contro di loro si è espresso anche il presidente ucraino Petro Poroshenko.
Quello di oggi è il secondo Pride dell’Ucraina. Il primo si tenne nel 2013, mentre lo scorso anno venne annullato perché la polizia si rifiutò di proteggere il corteo.
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