Il parrocco di Bonassola (La Spezia) rischia di finire nei guai per essersi esposto nei giorni scorsi su Whatsapp, esprimendo il suo sostegno all’amore anche LGBT. Don Giulio una decina di giorni fa ha firmato la petizione del coordinamento Rainbow per fermare lo sportello “anti-gender” voluto dalla Regione Liguria guidata da Giovanni Toti (Forza Italia) e ha voluto spiegar le sue ragioni in una chat di gruppo.
“L’ho fatto perché è importante che la scuola educhi al rispetto delle differenze e che contrasti con forza l’omofobia a partire dai più piccoli“, ha spiegato sull’applicazione di messaggistica Whatsapp, dicendo di aver voluto firmare soprattutto per scongiurare il rischio di “una caccia alle streghe” (lo sportello vuole raccogliere segnalazioni su insegnanti che introducono “concetti gender”) e “per il riconoscimento delle diverse forme di amore“. Doveva essere una comunicazione riservata agli iscritti del gruppo ‘Bonassola in famiglia’ che si scambiano informazioni sul piccolo comune ligure. Ma i messaggi sono stati diffusi e ne è nato un vero e proprio caso.
“Non pensavo di provocare certe reazioni”, ha detto il parrocco in riferimento a quello che è successo. Molti infatti non hanno preso bene i messaggi del don: ad esempio un consigliere bonassolese di Fratelli d’Italia, Alessandro Rosson, che ha chiesto addirittura “la scomunica di don Giulio”, ricordando come il sacerdote abbia anche voluto portare i suoi saluti alla prima coppia omosessuale che ha festeggiato l’unione civile a Bonassola questa estate.
Il vescovo di La Spezia Luigi Ernesto Palletti, nel frattempo, ha espresso “sconcerto e meraviglia” per le affermazioni del religioso e ha ricordato l’esortazione Amoris Laetitia di papa Francesco, laddove si chiarisce che il matrimonio e le “unioni tra persone omosessuali” non vanno equiparati.
“Ho sentito il vescovo attraverso il vicario” ha fatto sapere don Giulio “e ho chiesto un incontro: è stato fraterno e mi ha dato appuntamento“. I fedeli intanto sono preoccupati dei provvedimenti che potrebbero venir presi contro il loro parroco e, supportati dal sindaco Giorgio Bernardin, hanno voluto organizzare una messa: “Abbiamo organizzato la presenza a questa messa” fa sapere il sindaco “per solidarietà con don Giulio che ha sempre aiutato tutti, senza distinzioni. Basti dire che appena arrivato ha ridotto gli spazi della parrocchia per ospitare famiglie in difficoltà”.
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