Lettera minatoria ad Arcigay Rieti: ‘Speriamo che il Covid vi ammazza a tutti’

Arcigay Rieti LGBT+ da tempo è vittima di offese e atti vandalici, di chiaro stampo omofobo. L'ultimo episodio è avvenuto ieri, con offese a circolo e presidente.

rieti
Nuovo attacco al circolo Rieti LGBT.
3 min. di lettura

Giornata di ordinaria omofobia per Domenico Di Cesare, presidente di Arcigay Rieti LGBT+, a causa di una lettera anonima indirizzata alla sede del circolo Arcigay e Arcilesbica di via Cavour.

All’interno della busta, una lettera minatoria con scritto a caratteri cubitali “fr*cio”, “drogati”, “p*ttane”. Oltre a questi epiteti, il mittente si è curato di scrivere un testo minatorio, solo in parte riportato da Domenico Di Cesare:

Speriamo che il Covid vi ammazza a tutti tanto siete solo dei delinquenti da 2 a 90 anni. Meglio la merda.

Domenico ha preferito non riportare il resto del testo e delle offese. La lettera, una volta aperta e letta, è stata subito portata in Questura per la denuncia. Questa, ha spiegato il presidente di Rieti LGBT+, non è la prima che ricevono.

Potrei stare ore a scrivere di mail di preti o presunti tali che ci mandano all’inferno, di insulti e minacce sui social, di cinque ragazzi che il 27 gennaio dopo la manifestazione sull’Omocausto in piazza mi hanno detto ‘frocio’, della scritta ‘arcigay’ strappata sul citofono di ARCI e tanto altro che non posso rendere noto.

Le offese per strada a Rieti

A questo, si aggiunge un altro fatto, avvenuto proprio mentre Domenico Di Cesare si recava a ritirare la lettera. Le offese, stavolta, verbali, da un gruppo di cinque uomini, mascherina sotto il mento, fermi al bar, che vedendolo non si sono fatti scappare la possibilità di offenderlo gratuitamente.

Venendo alla sede ARCI, che ci ospita, a ritirare questa lettera, dal parcheggio ho fatto meno di cento metri, e sono bastati per ascoltare davanti al bar cinque uomini maturi (due li conosco) e una voce: ‘mesà che ‘llù covid và ‘nfrociti’; li ho sfiorati passando in mezzo la strada, perché comodamente occupavano il marciapiede, tutti con mascherina sotto al mento.

Li ho guardati dicendo a voce alta: ‘gente di m*rda’. Sono andato via e nessuno ha fiatato.

E ha concluso:

La società cambia, anche se ci vuole tempo, ma voi continuate a essere dei poveracci e il dispiacere che provo è quello che vostri figli o nipoti dovranno crescere vicino a persone come voi.

Quanto sopra grazie a tanta gente del territorio, anche associazioni, che non ci reputano alla loro altezza, alle decine di amministrazioni del territorio che ci ignorano e neanche rispondono alle nostre richieste fatte con posta certificata e firmate con nome e cognome e non come questi vili anonimi.

La reazioni

Come riporta Il Messaggero, a livello istituzionale, a prendere le difese di Arcigay Rieti LGBT+ è intervenuto il gruppo civico di opposizione “Rieti Città Futura”, rivolgendo due parole al ddl Zan e alla sua approvazione:

Senza stupore ma con un senso di rabbia e di disgusto abbiamo appreso degli insulti recapitati tramite una lettera al presidente dell’Arcigay di Rieti.

A Domenico e ai compagni e le compagne del circolo rivolgiamo la nostra piena solidarietà e la nostra vicinanza. Episodi di questo tipo non sono il frutto del delirio estemporaneo di un esaltato, ma l’esito diretto di un clima omofobico che viene alimentato direttamente dalla nostra classe politica, in particolare da chi nel dibattito pubblico sui diritti delle persone Lgbt non perde occasione per reiterare messaggi di disprezzo, odio, dileggio e si rifiuta ostinatamente di approvare il Ddl Zan.

Dal direttivo di Rieti LGBT+ arriva il comunicato in cui annunciano la denuncia di tutti i singoli episodi subiti ultimamente:

Scriviamo come Direttivo di ‘Rieti LGBT+Associazione Arcigay’, per informare che ieri, 15 aprile, abbiamo ricevuto una lettera indirizzata alla nostra associazione, con pesanti insulti. Si tratta purtroppo dell’ennesimo episodio che, sommato a quelli verificatisi per mail, per strada e sui social, hanno portato il nostro Direttivo alla decisione di denunciare agli organi competenti tutti i singoli fatti.

Rendere noto quanto sopra è stato necessario per dimostrare innanzitutto che non abbiamo paura, ma ancor più che siamo sempre più coese e coesi nel dare voce a chi non ne ha, e a scrivere chiaramente che noi continueremo a essere un punto di riferimento per chi avrà bisogno della nostra vicinanza e aiuto.

Se da una parte il direttivo di Arcigay vuole chiedere scusa ad ARCI Rieti, che ci ospita e che involontariamente viene coinvolta in queste situazioni, allo stesso tempo la ringraziamo per il sostegno che anche in questa circostanza ci ha dimostrato.

Ringraziamo altresì ogni singola persona che ci ha espresso la propria solidarietà, associazioni e gruppi politici, puntualizzando che le centinaia di reazioni a quanto accaduto, sono state conseguenza di un post personale del nostro presidente Domenico Di Cesare e non di un comunicato stampa, anche se ripreso da molte testate giornalistiche, che ugualmente ringraziamo per la vicinanza.

Quanto accaduto ha dimostrato ancora una volta quanto ci sia bisogno di esistere nelle piccole province e noi continueremo ad esserci a Rieti e in tutta la provincia, senza perdere la voglia di lottare per i nostri diritti perché, lo ribadiamo, ci vengono ancora negati. Il Direttivo ‘Rieti LGBT+ Associazione Arcigay. 

https://www.facebook.com/domenico.dicesare/posts/4328179377226222

 

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Franzc Dereck 16.4.21 - 16:56

L'augurio , cari omofobi , è assolutamente ricambiato e rispedito al mittente.

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Stefano Lani 16.4.21 - 11:24

Oggi in particolare sono morte per Covid 3 persone legate alla mia vita, per cui, anche se non lo si augura a nessuno,spero che ammazzi prima gli scrittori della lettera e nel caso noi,se proprio deve succedere.Aggiungerei altro ma lascio stare...

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