Alle ultime elezioni amministrative Daniele Sinibaldi è stato eletto nuovo sindaco di Rieti. 36enne esponente di Fratelli d’Italia, Sinibaldi ha ieri presentato la nuova giunta comunale, nominando Letizia Rosati come nuova Assessora alla Cultura e Scuola.
Nel 2019, anno in cui la città di Rieti venne proposta per il Lazio Pride, l’allora consigliera comunale Rosati sostenne il diniego al Pride ed equiparò il mondo lgbt+ allo sdoganamento della pedofilia. “Il mondo LGBT è contro i miei valori perché nega il dato biologico da cui deriva l’identità delle persone e soprattutto i diritti dei bambini che vengono strumentalizzati a scopi di cui non si parla mai a sufficienza”, scrisse all’epoca Rosati. “Utero in affitto, sdoganamento della pedofilia, poliamore sono gli obiettivi da raggiungere”.
3 anni dopo, costei ha fatto carriera grazie a Fratelli d’Italia, che le ha affidato addirittura Cultura e Scuola di Rieti. “Riteniamo inaccettabile la sua nomina a qualsiasi incarico istituzionale, e come se oggi per la comunità nera od ebraica nominassero un assessore antisemita o razzista“, ha denunciato Fabrizio Marrazzo, Portavoce partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale. “Peraltro è assurdo che una candidata non eletta che ha preso 200 voti contro i 330 di Domenico di Cesare, nostro referente di Partito Gay LGBT+, capolista di SiAmo Rieti, Ambiente, Diritti, Solidarietà, che è stato il più votato del polo progressista, possa imporre nelle istituzioni le sue idee medievali”.
Durissimo anche il commento del comitato Lazio Pride.
“Ci si chiede come sia possibile nominare assessora alla cultura una persona che – con un ruolo istituzionale – ha calpestato la dignità di tutte quelle persone che rivendicano la possibilità di avere un posto in questa società. Ci si deve domandare: cosa accadrà nelle scuole nei prossimi 5 anni? L’amministrazione reatina si presterà alla celebrazione di una sottocultura omofoba? La giunta condivide o prende le distanze dalle affermazioni dell’ex consigliera? Si è scelto di lasciare inascoltata la volontà espressa da quelle cittadine e cittadini che hanno manifestato per i diritti della comunità LGBT+ nel 2021. Il sindaco dimostri di essere distante dalle posizioni dell’assessora e di voler rappresentare tutte e tutti. La cultura non può essere propaganda omofoba”.
Via Instagram anche Selvaggia Lucarelli ha voluto prendere posizione, sottolineando come questo sia “il clima culturale che vuole Fratelli d’Italia e a cui bisogna dire no al primo vagito, non anni dopo, quando per una Cloe è troppo tardi”.
Per ora da parte del sindaco Daniele Sinibaldi nessuna replica, così come tacciono Giorgia Meloni e la diretta interessata.
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