“Sulle Unioni civili in Parlamento la maggioranza c’é, sia in commissione, che in Aula, quindi, in un modo o nell’altro arriveremo all’approvazione”. È il senatore Pd Sergio Lo Giudice che, mentre i lavori della commissione Giustizia procedono tra mille difficoltà e con l’ostruzionismo oltranzista di Ncd e Fi, che rassicura la comunità lgbt sull’iter della legge sulle unioni civili. “Io conto – ha spiegato ieri Lo Giudice – su M5s, alcuni pezzi di FI, di Ncd, del Misto, Sel, sono in molti a condividere questo provvedimento”. Nessun timore, assicura, su eventuali ripercussioni per il governo. “Tra alleati – precisa – si cercherà di trovare il massimo di condivisione, ma il patto chiaro e dichiarato da tutti i vertici di Ncd è che sulle Unioni civili il governo non c’entra e non ci saranno conseguenze”. Il riferimento è alle dichiarazioni di Carlo Giovanardi che ha fatto sapere che se passa il DDL Cirinnà il governo è a rischio perché lui per primo toglierà il suo appoggio all’esecutivo.
“Il ddl sta andando avanti – continua Lo Giudice -. Possiamo iniziare a ragionare nel merito oppure ricorrere a procedure regolamentari cioè fissando una data non con la formula ‘Ove concluso in commissione’, come abbiamo fatto adesso”. “A quel punto con una data secca si va comunque in Aula con o senza relatore. Anche questa è una possibilità che non ci spaventa”. Il senatore dem, che è anche presidente onorario di Arcigay, è sicuro che ci siano le condizioni per chiudere in Senato il 15 ottobre e approvare il provvedimento entro la fine dell’anno, rispettando le scadenze dettate da Matteo Renzi durante l’ultima assemblea del Pd.
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