Un‘atmosfera evocativa e un’esibizione intensa: protagonisti solo Marco Mengoni, cinque musicisti e una piazza buia e deserta.
“Ho scelto una canzone senza tempo per provare a raccontare il futuro e il desiderio di ripartire in un momento collettivo così difficile”, con queste parole il cantante ha introdotto il brano sui sui social.
Un momento di riflessione collettiva, ad un anno esatto dall’esplosione della pandemia, sull’attualità che stiamo vivendo e di speranza per il futuro. In Piazza Vecchia, nella città alta di Bergamo, il cantante di Ronciglione ha interpretato uno dei pezzi più intensi della musica italiana, L’anno che verrà di Lucio Dalla.
L’esibizione è stata trasmessa da Rai1 all’interno dello Speciale per Bergamo – A un anno dal primo contagiato Covid. Proprio perchè lo scorso 21 febbraio, l’anestesista Annalisa Malara dell’Ospedale di Codogno aveva insistito per sottoporre al tampone il “paziente 1”, il primo caso di Covid accertato in Italia e in Europa. Due giorni dopo, il 23 febbraio, fu scoperto il primo caso all’ospedale di Alzano.
La scelta del brano ha un valore fortemente simbolico: il pezzo – scritto sotto forma di lettera da Lucio Dalla nel 1979 – racconta quali siano le speranze quando si chiude un periodo difficile. Allora gli anni di piombo e le stragi, oggi la pandemia.
E anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ricorda:
“Una canzone può raccontare le nostre paure e le nostre speranze più di tante parole. A un anno dall’inizio della pandemia, Rai Uno ha chiesto a Marco Mengoni di farsi voce ed emozione per il nostro Paese. Una canzone particolarmente evocativa, una città – la nostra Bergamo, assunta come emblema della tragedia ma anche come simbolo di forza e di resistenza – e un luogo di eccezionale bellezza, piazza Vecchia”.
https://www.facebook.com/giorgiogori9/posts/5210710852334768
«Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce, anche gli uccelli faranno ritorno, ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno», sono le parole del cantautore bolognese. Versi particolarmente significativi se riletti nell’ottica di quanto vissuto fino ad oggi.
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