In una recente intervista per Glamour, Megan Fox ha parlato dei suoi tre figli Noah, Bodhi, e Journey. Nello specifico, si è soffermata sulla preferenza di Noah ad indossare abiti femminili, sin da quando aveva solo due anni. Fox non solo supporta pienamente la scelta del figlio, ma si è anche impegnata per sensibilizzare di più sé stessa e il nucleo famigliare: “Noah ha cominciato ad indossare abiti lunghi quando aveva più o meno due anni, e io ho acquistato una pila di libri che parlando di questo argomento e trattano lo spectrum in maniera più ampia” ha dichiarato Fox: “Alcuni di questi libri sono scritti da giovani transgender. Altri parlano di come puoi essere un ragazzo e voler indossare un vestito, su come puoi esprimere te stesso attraverso gli abiti come vuoi“.
Fox ha spiegato di aver “incorporato” questi concetti nella quotidianità dei suoi figli sin da quando erano più piccoli, in modo da farli crescere nella maniera più naturale possibile senza farli sentire “strani o fuori posto”. Al contempo, l’attrice non nasconde di non poter avere troppo controllo sulle reazioni del mondo esterno: “Non posso controllare il modo in cui altre persone reagiscono ai miei figli, né come si comportano gli altri bambini, magari i compagni di classe, con loro, le cose che gli sono state insegnate e che poi ripetono” spiega Fox, specificando di non voler condividere foto dei figli sui social network. Fox racconta a Glamour di essere fiera di Noah, ma di non poterlo proteggere per sempre: “Vorrei che le persone potessero vedere tutto ciò, ma non voglio nemmeno che il mondo abbia accesso a quest’anima gentile per poi dire tutte quelle cose che tutti sappiamo andrebbero a dire“.
Già nel 2019, ospite per The Talk, l’attrice aveva parlato dell’espressione di genere fluida di Noah, e di educarlo ad esprimere sé stesso come preferisce senza timore: “Gli sto insegnando prima di tutto ad essere sicuro di sé senza concentrarsi su quello che dicono gli altri”. Fox racconta che le reazioni degli altri bambini non impediscono a Noah di andare a scuola indossando quello che gli pare: “Quando torna a casa gli chiedo com’è andata e se i compagni hanno avuto qualcosa da ridire. Lui mi risponde: “Beh, alcuni hanno riso di me, ma non mi interessa. Mi piacciono troppo i vestiti”.
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