Vi chiedete mai cosa penserà lə vostrə psicologə di voi? Andare in terapia è spesso una montagna russa, imprevedibile e liberatoria, che non trova soluzione immediata ai problemi, ma genera nuove domande. Alcune più scomode di altre. Ma se le nostre idiosincrasie ci assalgono, vistə dall’esterno potremmo essere più esilaranti di quanto crediamo.
Ce lo racconta Trovatene uno bravo! spettacolo teatrale diretto da Andrea Bruno Savellli, e con protagonisti l’attore e giudice di Ballando con Le Stelle, Fabio Canino (qui potete leggere la nostra intervista dello scorso Aprile) e Andrea Muzzi, che portano sul palco la storia di Andrea, uomo in crisi di mezza età, che ha perso ogni certezza e sente le lancette del tempo ticchettare. Pietrificato all’idea di invecchiare o guardarsi dentro, si affida alla terapia catapultandoci in una lunga rocambolesca seduta che dà via libera alle nevrosi di entrambi.
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Uno spettacolo tutto ambientato a Firenze e con un protagonista che Canino definisce scritto su misura per lui, rispecchiando un po’ la sue stesse angosce e piccole follie: “La follia non è sempre negativa” racconta l’attore a Gay.it “A volte essere un po’ folli ci rende anche più attenti a quello che ci succede intorno”.
Una prova attoriale che in qualche modo ha permesso a Canino anche di esorcizzare quell’ansia che lo accompagna da una vita: “Io metto l’ansia all’ansia” ci racconta “Passando gli anni riesci a convincerci, compattarla, e domarla, ma in qualche modo rimane. Io sono uno di quelli che arriva un’ora prima alla stazione o paga le bollette dieci giorni prima che scadono”. Ma dall’altra parte, quell’ansia diventa motore d’azione che lo aiuta a gestire il proprio lavoro e mantenere il controllo, in quanto “dà un segnale di non perdere tempo”.
Come spiega Canino, entrambi i personaggi, paziente e psicologo, cercano di trovare una strada nuova per le loro vite, e non si sa chi sta analizzando chi: un po’ come succede nella vita di tutti i giorni, raccontarci diventa mezzo per ascoltare l’altro, e viceversa. “Non c’è voluto molto per entrare in sintonia” spiega Canino, che insieme al regista Andrea Bruno Savelli e Andrea Muzzi, stringe un rapporto d’amicizia che va avanti da anni, permettendo empatia e complicità, dentro e fuori il sipario: “La bellezza di questo lavoro è che se tu conosci una persona con cui lavori, hai modo di conoscere meglio anche le sue debolezze e insicurezze. Anche Andrea Muzzi è ansioso come me, mentre il nostro regista all’apparenza è molto tranquillo. Non so se prima delle prove prende lo Xanax, ma la sua calma equilibra le nostre rispettive ansie“.
Pur con ironia, Trovatene uno bravo! ribadisce con orgoglio l’importanza della terapia, archiviando ogni stigma o falso mito sull’andare dallo psicologo: “Io vado in analisi e ne vado molto fiero“ spiega Canino “In alcuni casi secondo me dovrebbe essere obbligatoria, tipo per quei politici che dicono cazz*te e dovrebbero rendersi conto che non sono Napoleone. Ma soprattutto dopo il Covid molte persone, soprattutto ragazzə più giovani, si sono trovatə solə e persə. Quando le famiglie non sanno come aiutare, occorre un professionista per mettere mano alle frustrazioni dell’animo. Quindi ben venga l’analista”.
All’alba del debutto il prossimo 18 Luglio al Versiliana Festival, Canino e l’intero team sperano che il pubblico percepisca la dolcezza di questi personaggi, che sono un turbine di insicurezze, contraddizioni, e umanità in cui tuttə possono rispecchiarsi: “Dai momenti di rabbia ai momenti in cui credi di avere la verità in tasca e l’altro ti smonta, è un po’ la storia di tuttə noi” dice a Gay.it “È un bignami di cose da discutere con l’analista”.
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